Prolificano geometrie di palazzi solidi come argilla indurita al sole serrano la voce del pensiero.
All'improvviso un fiato, sottile suono insinuante, corrompe le polverose facciate percorre umidi cortili soffia i suoi effluvi attraverso le tende aperte
Il suono della città si fa più mite dai marciapiedi sale un alito di vita la luce cristallina disegna il filo dei tetti, afferra la città
a liquefare i contorni esalando sofferti odori è la natura.
E la mente si amplia scoprendo lo spazio sogno vitale di libertà.
Commenti