Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Il vento ci accarezza
ci leviga ci smussa ci disegna
Ci segna
Modella le sembianze
e tra le rughe, accenna le sue danze.
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Il vento ci accarezza
ci leviga ci smussa ci disegna
Ci segna
Modella le sembianze
e tra le rughe, accenna le sue danze.
Poi le dita, le mani
diventano grandi a forma di cesta
L'unico posto, dove poter fermare la testa.
Ormai saturi
di tutto ciò che abbiamo costruito
Siamo la piaga, siamo anche il dito.
Quasi non ci speravo più,
poi un giorno sei arrivata tu,
e tutto è cambiato,
il primo lungo bacio tra di noi,
nel buio della sera,
come lo ricordo bene,
come se fosse adesso;
sei arrivata tu,
a riempire i miei giorni vuoti,
la mia noia,
il mio bicchiere pieno di malinconia;
sei arrivata,
e adesso non ti lascio più;
hai cambiato la mia vita,
scacciando le nuvole,
hai smosso le acque;
adesso sei parte della mia vita,
fino alla fine.
Ancora è il silenzio
il migliore amico.
Ancora Tu buio
di questa notte
io regali quello che
fa bene al cuore,
che elevi quest'anima persa.
Vedere spesso il bicchiere mezzo vuoto,
aumenta le probabilità di morir di sete.
Vederlo spesso mezzo pieno, forse, ci
salverà.
Dovremmo comunque
riempire quei vuoti.
Ci servono vestiti
per nascondere questo corpo questa carne
così nuda, che quasi ci sentiamo persi.
Mentre ostinatamente pensiamo di essere diversi.
E anche oggi non torno
resto in mezzo alle cose da dire
tra zerbini che sanno di polvere
e maniglie ottonate che non voglio più aprire
anche oggi non faccio ritorno
resto in mezzo alle cose da fare
anche oggi non torno, continuo a volare.
E poi si muore dentro
senza lasciare tracce.
Ci sono giorni bui
In cui il sole è nero
La luna spenta
E le stelle morte
I miei occhi
Piangono luce che svanisce
Di fronte a me
Inghiottita in questo immenso buio nero.