Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Lontani

Semplicemente una complicità
tra due mondi che si somigliano e si completano
e poi si perdono nell'infinito della notte
in cerca di nuovi silenzi
e nuove rotte da percorrere
Un gioco svanito
fra le distanze tra due cuori
che un tempo si incontrarono,
magia interrotta dal volere di un destino
che poco concede e molto toglie
Composta mercoledì 1 aprile 2015
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Iris Vignola
    in Poesie (Poesie personali)

    La passione di cristo

    Limpido cielo, di stelle ammantato,
    in quella gelida notte, nella quale sei nato,
    finanche, da vivida cometa, attraversato,
    onde annunciar sublime avvento,
    tra paglia, nell'angusto antro,
    in miseri panni e solo riscaldato
    dal fiato del bue e dell'asinello,
    tu, umile e divino bambinello,
    dall'eterea dimensione, proveniente,
    sull'angosciata terra,
    per volontà del padre tuo vivente.
    Regali gesti, dalle miracolose mani,
    generate per sanare e per donare
    ciò che era andato perso,
    per un destino avverso,
    da chi, nel proprio cammino, ti ha incontrato
    ed il tuo verbo, ha fatto suo,
    per cui, ogni peccato, gli è stato cancellato.
    Carismatiche parole, dalla tua bocca,
    di pace, perdono,
    speranza, fratellanza,
    rivolte alla crescente folla,
    che ha barattato il cuore, in cambio del tuo amore,
    per mezzo delle quali, mutando triste sorte,
    la vita, hai restituito,
    sconfiggendo la morte,
    su chi, di te, la veridicità, ha recepito.
    Tu, come buon pastore,
    hai conquistato il cuore,
    di chi, di te, ha compreso
    che fossi, in verità,
    il messia tanto atteso,
    del creatore, l'unigenito figlio,
    fattosi uomo e, tra i suoi simili, sceso,
    per prender su di sé,
    del mondo, diabolico peccato.
    Ed affinché ciò si avverasse,
    fosti straziato ed umiliato,
    a seguito di, con un bacio, esser tradito
    da chi, al desco tuo, si era seduto
    ed aveva, con te, intinto il pane consacrato,
    spezzato e dispensato,
    come tuo corpo, sulla croce, immolato
    ed il vino, dal calice, bevuto,
    offerto, al pari del tuo sangue, versato,
    per l'eterno patto,
    dal dorso, che lo scudiscio ha martoriato,
    dal capo, che le spine della vile corona hanno violato
    e, appresso che, durante la via,
    cadesti, sotto, della croce, il grave peso,
    da taluni reietto e disprezzato,
    bensì, dai giusti, immensamente amato,
    dai piedi e dalle mani,
    trapassati dai sacrileghi chiodi
    e dal costato,
    dove, non ancor paghi del male compiuto,
    vigliacchi, ti hanno altresì ferito.
    Tu, essere celeste,
    che, di alcun male, ti sei macchiato
    ed hai, all'inverso, gli stolti carnefici, perdonato,
    che, all'insano ordine, hanno obbedito,
    senza capir realtà di colui che stavano uccidendo
    e che, a Dio, l'innocente suo spirito, rimetteva,
    che fosse in ver chi, d'esser, predicava.
    "Io sono la via, la verità e la vita.
    Chiunque crederà in me non morirà mai"
    pronunziò, avanti la sua ascesa,
    Gesù, chiamato il nazareno,
    o il cristo, dell'onnipotente, l'unto,
    il messia, il salvatore...
    comunque sia... il nostro adorato signore,
    che, per nostro amor, ha donato la sua vita.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: dantino
      in Poesie (Poesie personali)

      Sono una nuvola da pioggia

      Sono una nuvola da pioggia
      piovo e della mia vita
      faccio l'arcobaleno di colori
      riempio il cielo di pensieri, e le nubi di sogni sempre nuovi
      ciò che vedete non son altro che stupore,
      giornate di sole chiuse in piccoli cieli di passione
      sono una nuvola nera
      come un soffitto di parole amare le mie preghiere
      cadono come abbandonate foglie
      dai rami più alti, non ve ne accorgete?
      Anche gli angeli non trovano pace
      in questo cielo padrone.
      Composta martedì 31 marzo 2015
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie personali)

        Ho imparato

        Ho imparato a guardarmi intorno
        ad ascoltare il suono della pioggia
        che seppur spesso è distruttiva
        eppur spesso in essa vive la rinascita.
        ho imparato a non piangere sul mio essere,
        perché nella vita c'è chi
        non ha mai visto il sole.
        ho imparato a "guardare" intorno ed
        ho imparato a "sentire" il dolore
        nella risata mentre dietro v'è una lacrima
        di dolore ma anche di speranza.
        ma quello che di più ho imparato
        che le mie lacrime non sono nulla
        nulla al confronto di chi lotta
        sorridendo contro la morte
        a quelle persone va il mio pensiero
        e dico grazie.
        grazie di esistere
        grazie della forza che dimostrate
        e chiedo scusa, scusa
        perché le vostre lacrime sono più
        e le mie?
        Nulla al cospetto delle vostre lacrime.
        Vota la poesia: Commenta