Pensiero di te
Leggero come un'ala di farfalla,
libero come un gabbiano.
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Leggero come un'ala di farfalla,
libero come un gabbiano.
E la sera è il momento peggiore,
quando più ti penso,
quando più mi manchi,
quando più sei vicino allla persona
più fortunata di questo mondo!
Ho imparato a guardarmi intorno
ad ascoltare il suono della pioggia
che seppur spesso è distruttiva
eppur spesso in essa vive la rinascita.
ho imparato a non piangere sul mio essere,
perché nella vita c'è chi
non ha mai visto il sole.
ho imparato a "guardare" intorno ed
ho imparato a "sentire" il dolore
nella risata mentre dietro v'è una lacrima
di dolore ma anche di speranza.
ma quello che di più ho imparato
che le mie lacrime non sono nulla
nulla al confronto di chi lotta
sorridendo contro la morte
a quelle persone va il mio pensiero
e dico grazie.
grazie di esistere
grazie della forza che dimostrate
e chiedo scusa, scusa
perché le vostre lacrime sono più
e le mie?
Nulla al cospetto delle vostre lacrime.
Ti ho chiesto scusa mamma,
per tutte le volte che non ho capito
quando mi dicevi un giorno capirai,
per tutte le volte che ho messo il broncio,
per tutte le volte che non ti ho abbracciata
quando avevo bisogno di un abbraccio,
per tutte le volte che sono stata una figlia ingrata.
Ti chiedo scusa ora tenendoti la mano
e ascoltando i tuoi silenzi,
ora che ormai non mi riconosci
e non mi chiami più con il mio nome,
ma nel nostro guardarci mi hai già perdonata.
Per esempio il silenzio
Quello vero
Quello che custodiscono i sassi
Può celare i segreti che noi ricerchiamo
Ma li teniamo per poco, come se fosse gioco.
E poi li lanciamo.
Dove?
Dove sono
I sogni calpestati
Canzoni sabbiose
Che carezzano i piedi
Nel mentre della notte.
Il tempo è una voragine
Senza fine,
un tunnel scuro,
che ci prende,
ci imprigiona,
ci divora;
il tempo
a volte si ferma
e non passa più,
un minuto,
un ora,
un eternità;
la notte
sembra un infinito.
E mentre chiudo gli occhi
appari tu
il tuo sorriso incoraggiante,
la dolcezza dell'anima tua.
che abbracciava l'anima mia
tu che dicevi: guarda sempre
va sempre avanti,
e cammina sempre a
testa alta sempre,
e mentre chiudo
gli occhi sorrido,
ed anche se sorrido al domani
rimpiango l'ieri di te.
Chissà quante volte il mio corpo ha cambiato vestito
una pianta un uccello un gattino impaurito
Una nuvola persa ne cielo
un macigno un granello di sabbia
un pirata, un guerriero.
Chissà quante volte il mio corpo
ha chiamato e nessuno ha risposto
Questo corpo ormai stanco di chiedersi
cosa fa in questo posto.
Si vocifera di un mondo
dove si potrebbe vivere contenti
senza invidie ne confini tra le terre
dove non si sparge sangue perché non ci sono guerre
Senza uomini che picchiano le donne
senza preti che molestano i bambini
senza mafia e corruzione senza l'ombra dei ladroni
senza l'orco che continua a mieter vittime innocenti
Si vocifera di un mondo così limpido e pulito
da sembrare trasparente.
Così pulito... trasparente
Perché non c'è l'uomo... la gente.