Poesie personali


Scritta da: CINELLA MICCIANI
in Poesie (Poesie personali)

Donne oggetto

Non passa giorno
che io non senta
parlare di violenza
sulle donne in genere.
Ogni giorno un caso.
La tv dà bollettini
di una guerra assurda.
L'uomo non è più lui.
Frustrato, geloso
sfoga la delusione
di sentire la donna
indipendente, libera
capace di decidere
Non accetta la parità
La donna è un oggetto
da manipolare a piacere
senza rispetto, dignità.
L'uomo la conquista
le mostra amore
la fa sua con astuzia.
Solo allora si rivela.
Al primo diniego
botte, pugni, schiaffi
cui seguono pianti
false promesse.
La donna che ama
cede, crede, perdona
non denuncia e firma
la sua condanna.
Si verifica uno stato
di passiva assuefazione
al dolore, alla paura.
Non si è più donne.
Oggetti in balia altrui.
O mia o di nessuno.
La condanna è scritta.
A voi la mia supplica.
Denunciate, fuggite
cercate asilo, aiuto.
Siate vere donne
non abbiate paura.
Amatevi, rispettatevi
ritrovate la dignità.
L'amore è un dono
che colora l'anima.
Non tollera odio
non cerca violenza.
Composta mercoledì 10 gennaio 2018
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    Scritta da: CINELLA MICCIANI
    in Poesie (Poesie personali)

    Meraviglia

    Oggi è il giorno
    di un ritorno
    meraviglioso.
    Il cuore è sereno.
    La paura svanita.
    Tutto intorno
    è luce radiosa.
    Una pace infinita
    è scesa nell'anima.
    Il sorriso è tornato
    luminoso e bello.
    Appare uno scenario
    d'infinita bellezza.
    Dal cielo limpido
    arriva una melodia
    un coro d'angeli
    che indora l'anima
    irradiata di luce
    dai mille colori.
    Guardo attenta.
    Non c'è nuvola
    nel limpido cielo.
    In lontananza
    gli occhi del cuore
    scrutano vigili
    un arrivo atteso.
    Ed eccolo qui.
    Una figura nota
    un viso amato.
    La vedo ridere
    allegra, felice
    mentre fa cenni
    si sbraccia gioiosa.
    In un istante
    la stringo a me.
    Finito è l'incubo
    svanita la tensione.
    Resta l'abbraccio
    che sa di magia
    di favola vera
    di gioia infinita.
    Immensa, favolosa
    magica meraviglia.
    Composta mercoledì 10 gennaio 2018
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      Scritta da: CINELLA MICCIANI
      in Poesie (Poesie personali)

      A te Madre Santa

      Mi rivolgo a te
      Madre Santa.
      Intercedi pietosa.
      Ho bisogno
      del Tuo aiuto.
      So di essere misera
      manchevole, indegna.
      Mi prostro
      ai tuoi piedi.
      Perdona le mancanze
      la mia pochezza
      Ascoltami benevola.
      Non voglio nulla
      per me stessa.
      Accetto ogni cosa.
      Ti chiedo aiuto
      per la persona cara
      che sai Tu.
      Tu sai di chi parlo.
      Conosci tutto.
      Ti supplico.
      Veglia su di lei.
      Soffre, ha paura.
      Teme la prova
      da superare.
      Se potessi
      l'affronterei io
      al posto suo.
      Le voglio bene.
      La tengo nel cuore.
      Ha bisogno di Te.
      Esaudisci
      la mia supplica.
      Sfiorala col sorriso.
      Proteggila, sanala.
      Tieni la sua mano.
      Non lasciarla mai.
      Riportala ai suoi cari
      Madre Santa di Dio.
      Ho fede illimitata
      nel Tuo Santo aiuto.
      Ti offro il mio cuore
      grata e riconoscente
      per l'eternità.
      Composta mercoledì 10 gennaio 2018
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        Scritta da: Michele Gentile
        in Poesie (Poesie personali)

        Il giardino dei tigli

        Tace questo inverno di ingratitudine
        in equilibrio sulle paure.
        Considero le carezze della malinconia
        un penoso spreco di sangue.
        Mento con la voce dell'allegrezza
        mentre scavo più mansueti orizzonti.
        Dal silenzio dei boschi sino al fruscio delle onde
        il sole compie il suo giogo
        incredulo dinanzi ai nostri travagli.
        Perdiamoci nel giardino dei tigli;
        cogliamo il dolce grappolo
        prima che i venti
        ne assaporino la carne.
        Da questo naufragio
        possiamo salvarci
        stringendoci intorno al fuoco.
        Composta giovedì 11 gennaio 2018
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          in Poesie (Poesie personali)

          Il progetto

          La sorella che aspetta
          all'altra sponda,
          incide sulla statura
          col processo che informa
          la realtà lampante,
          non sunteggia
          l'essenza di un pensiero,
          il peso di un rimorso,
          un sentimento...
          nasconde i suoi programmi
          dietro un velo
          con la complicità
          degli altri passeggeri
          al capolinea.
          Un forestiero
          passa inosservato,
          compie il ciclo
          sotto gli occhi sereni
          della folla,
          il chicco seppellito nella zolla
          spunta la testa
          culmina man mano
          nelle proficue spighe,
          patisce il verso della molitura
          compie la metamorfosi
          e profuma,
          su desco apparecchiato
          del progetto.
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            Scritta da: Deli
            in Poesie (Poesie personali)

            Il peso del passato

            Ispirata da una natura solidale,
            contemplo l'elisir maldestra della vita
            e una sfilata di domande arpeggiano nella mia mente.

            Chi padroneggia il potere di renderci felici?
            Come possiamo brillare nel buio del dolore?
            Dove ci condurrà l'inquietudine del domani?
            Perché le nefaste emozioni sono l'essenza del nostro destino?

            Forse, il mio spirito è sedato
            dal mio triste preterito,
            e ogni dubbio sul probabile nirvana
            fuoriesce come lava infuocata
            che distrugge tutto ciò che incontra sul suo percorso.

            E così, mi ritrovo incapace
            di dare spiraglio alle gioie
            perdendo l'anima della vita,
            invecchiando lontana dalla leggerezza della ragione.
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              Scritta da: Deli
              in Poesie (Poesie personali)

              Un fratello mai nato

              Ho immaginato
              il suono della sua voce,
              ho fantasticato
              sul suo ipotetico nome,
              ma accidentalmente
              mi ha abbandonato...
              Troppo presto per far sì
              che qualsiasi utopia
              diventasse realtà.

              Così, quel piccolo embrione,
              che forse sarebbe diventato
              un poeta dannato
              o forse un marito angelico,
              ma soprattutto mio fratello,
              non ha potuto assaporare la vita
              seppellendo un mio grande desiderio
              nel vuoto della solitudine.
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                Scritta da: Deli
                in Poesie (Poesie personali)

                Il tuo nome per sempre

                Sospiri notturni,
                timori diurni,
                ciò succede ogniqualvolta che
                il tuo nome echeggia
                nella mia esistenza.

                Una vita stroncata
                la tua,
                un cuore ferito
                il mio.

                Guardo le foto,
                leggo i dialoghi,
                e il nostro passato, irruente,
                diventa il mio presente, amletico.

                Percorro quindi il mio destino,
                con emozioni in giostra
                che inconsapevoli,
                si divertono con il mio stato d'animo,
                con la mia forza di volontà.

                Sarebbe meglio se non fosse così?

                Non importa dare una risposta,
                la certezza è che nulla
                potrà mai impedire
                che ogni luogo, ogni attimo che
                mi sussurrerà il tuo nome,
                la mia anima in quel luogo e in quell'attimo
                apparterrà solo e solamente a te.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)

                  L'era dell'Apocalisse*

                  Guai a voi terra e mare che ospitate uomini e bestie,
                  donne fertili e sterili, stelle cadenti e sangue innocente.
                  I fiumi scendono con estrema violenza dalle montagne,
                  le frane aprono ferite profonde su volti umani e panorami.
                  I giorni sono pieni di tuoni e piogge calde piene di lacrime
                  di occhi aperti al cielo che lampeggia vomitando fumi neri.

                  Il tempo si allunga come i serpenti strisciando su prati verdi
                  colpendo con fruste di nervi viscidi le spalle di uomini violenti
                  che hanno calpestato tutti i civili codici dell'umana esistenza.
                  Gli animali non ubbidiscono più ai loro padroni né li seguono,
                  le donne incinte gridano avvolte in scialli di nuvole rossastre,
                  sull'orizzonte pieno di colori di fuoco l'Uomo Signore appare.

                  "Un angelo uscì e gridò a gran voce a colui che era sulla nube:
                  Getta la tua falce sulla terra e mieti: è giunta l'ora di mietere.
                  Un altro angelo che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò:
                  Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna.
                  Poi gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio e ne uscì sangue
                  fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia".

                  L'Apocalisse vive in questo tempo, volteggia nell'aria e nelle case,
                  nei tribunali e negli occhi ardenti che guardano dall'alto in basso,
                  non si rispettano né vecchi, né bambini, né signore, né signorine.
                  Nelle strade si vive di droga, di furfanti, ladroni e molti falsi signori.
                  Siamo giunti alle porte della città terrestre che ormai puzza a sterco.
                  Siamo all'ultimo, scegliere: vivere per essere veri uomini o perire?
                  Composta mercoledì 13 dicembre 2017
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