Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Gli spiriti della foresta

Gli spiriti della foresta mi vennero dietro
con maschere affumicate ed occhi aperti;
mi lessero nell'anima il segreto
spingendolo nel tronco pieno di vento.

Camminai tutta la notte sotto le stelle
aspettando la luna vestita di rosso;
udii l'uccello della notte aprire il becco
quando ruppi un ramo con foglie secche.

Gli spiriti della foresta mi vennero dietro
quella notte piena di miti e leggende;
molti piedi battevano la terra
insieme all'ombra che si portano appresso.

Caddero i cocchi su una spiaggia deserta,
caddero i tronchi sotto le fiamme tropicali,
cadde anche la notte degli spiriti
su queste mani aperte al domani.
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    Scritta da: Giulia Guglielmino
    in Poesie (Poesie personali)

    Quattordicesima luna

    Che sensazione stupenda...
    Ti osservo mentre dormi accanto a me su questo letto.
    Unito per l amore, per la voglia di stare vicini,
    anche quando nella dolcezza del sonno
    si è distanti con gli occhi della mente.
    Non ero mai stata così bene;
    Tutto ad un tratto protetta, desiderata,
    accarezzata e amata,
    in una sola notte coccolata.
    Dieci agosto una data da ricordare;
    la prima notte di queste notti passate, consapevoli di risvegliarsi insieme.
    Ora sono qui su uno di quei letti
    che scrivo...
    Uno di quei letti che aspettano una nuova luna per rincontrarsi.
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      Scritta da: Giulia Guglielmino
      in Poesie (Poesie personali)

      Confessioni

      Ti guardavo distratta per la per la prima volta...
      Ti ho visto lontano;
      tu che mi osservavi, io che ti ignoravo...
      Non volevo un altro sguardo, un altro cuore, ma non so perché nella mia mente
      scorrevano immagini diverse.
      È stato solo un attimo, lo so...
      Ma per quell attimo quella sera ti ho fatto stare male
      ed è proprio per quell attimo che io non mi potrò mai perdonare.
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        Scritta da: Giulia Guglielmino
        in Poesie (Poesie personali)

        Schiava nella via

        Ero solo una bambina, frutto di un amore...
        Ingenua sono caduta, mi sono rialzata...
        ho pianto, ho riso...
        ho perso la via...
        ho cercato tanto e ora...

        Sono solo una schiava dei suoi occhi... lavoro duramente, con impegno
        per provocargli emozioni;
        Ma non
        sono una schiava come le altre:
        non chiedo nulla in cambio... davvero...

        Sarò forse solo una donna...
        Sempre ingenua, sempre schiava di un cuore che
        se mi vorrà lo continuerò a seguire
        in quella via in cui credevo di essermi smarrita.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Taci stupido orgoglio

          Taci stupido orgoglio
          smorza l'insorta rancura
          che deluso come fuoco mi brucia!
          Inviperito non sospingermi
          abbuiato sull'orlo del pendio
          che scoscende fino alla fossa:
          abboniscimi, giungere là non voglio
          così infangarmi non posso...
          Pur se amor in petto infuria
          ma nulla lo cura o la carezza
          di una mano lo sfiora, ancora
          zitto zitto nell'ombra restiamo
          e facciamo finta di niente.
          Impietoso non ricordarmi
          che offrir volevo in dono
          a chi non sapeva che farsene
          l'oro colato dai miei sospiri.
          Luce non può raccogliere
          chi ha già occhi chiusi
          fragore di cuore non scuote il sordo:
          sasso egli resta agli scoppi di spolette
          d'amore tutto assorto nel suo torpore!
          Ah cuore, cuore immiserito
          come ieri non te ne sei accorto!
          Randeggiare, non approdare
          questo ci poteva essere concesso...
          quando avvistammo l'isola dei sogni!
          Dopo affondo per vortici d'assenza
          ora puro marame ogni riva ci respinge;
          sull'animo da inganno fatto diaspro
          un soffiar di giorni cosparge le spente
          ceneri di un ultimo ceppo di illusioni!
          Taci, taci impennato orgoglio
          attizzato e indignato non insorgere
          non inveire contro l'Invisibile
          o chiunque altro umano fariseo
          che appostato nel silenzio ci derida!
          Andiamo, proseguiamo pure...
          spogliati di miraggi e di speranze
          continuiamo il gravoso viaggio.
          Dalla prigionia del corpo
          sforziamo un sorriso;
          finti vivi e maschera, affettiamo
          un cordiale gesto di saluto
          rivolti al passante ignaro
          che incontreremo domani;
          a chi estraneo, al cuore
          mai appuntamento potrà dare.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Poiché si dice

            Poiché si dice
            che tutto venga dal mare
            e ognuno sempre torna dove è nato,
            taglia gli ormeggi
            e scosta cuore timoniere!
            Sotto voce abbandoniamo
            questo attracco di malinconie,
            via da questa terra ferma
            ricoperta di secce aride
            or che alta è la marea!
            Addio terra ferma,
            coste di tenebre
            montagne d'angoscia
            dinieghi di germogli
            acque morte
            mattatoio di sogni!
            Mare, primigenio nascere,
            se rigenerato ti solco
            mostrami i tuoi confini,
            dal vento mi giunga
            un soave eco qual ammalio
            di mitiche sirene;
            riflesso dal tuo specchio
            riappaia il biavo firmamento!
            Cuore, raccogli la bottiglia
            entro cui è scritto il tuo destino:
            pompa il mio sangue nelle vene
            al par di un rabido vortichio
            che s'avventi e speroni rocce,
            cavalca questi flussi,
            danza su queste crespe:
            tra le schiume e i fiocchi
            di neve degli spruzzi
            ritrova la felicità del sughero
            che sui marezzi fluttua!
            Abbacinato da scotoma
            scintillante, al risveglio
            di una luce mattutina,
            non ti smarrire:
            bussola e timone riprendi
            segui tra apriche volte
            la scia di raggi dorati
            naviga allo zenit e non voltarti!
            Procellarie, portatemi
            lontano dalle burrasche.
            Guidate la mia prima rotta
            diretta al sereno di altri giorni!
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              in Poesie (Poesie personali)

              La città del sole

              La ruota del tempo
              ne ha fatto di giri
              da quando lasciai
              la città del sole
              e delle canzoni!
              Il clamore delle voci
              nel budello dei vicoli
              che ti soffocano,
              la miseria che vi ha fissa dimora,
              i bassi angusti affollati da nugoli
              di fanciulli senza avvenire,
              una gioventù che sfiorisce
              per orditi di strade sconnesse
              lastricate di sogni stroncati,
              la tristezza che scolorisce
              il volto di chi non trova
              la mano tesa della speranza,
              dalla memoria, da allora
              che via me ne andai,
              più non si invola!
              Là, una canzone zittisce
              ogni dolore, una pizza sazia
              un pinzare di fame,
              un mandolino in dolcezze
              scioglie il cuore come il burro
              se esposto a calura eccessiva!
              Sotto il Parco delle rimembranze,
              il progresso e il tornaconto di pochi
              da tempo hanno dato un colpo
              di spugna all'altoforno e alle ciminiere!
              Effeminati ed esotiche clacson girls
              come cavallette, in una nuova apocalisse
              la notte hanno invaso; la polvere
              bianca con i suoi annessi dilaga:
              a venti anni la vita già si perde
              in un pronto soccorso finale!
              Neanche il mare
              è lo stesso dall'ultima volta
              che azzurro lo vidi!
              Da quei moli, quante navi
              sono salpate negli anni
              trasportando destini
              quante vite sono state traslate!
              I distacchi, le partenze forzate
              la malinconia di chi rimane,
              la nostalgia che addentella il cuore
              di chi va lontano, per ressa di ricordi,
              addosso mi ripiombano
              come una grandinata improvvisa!
              È vero, sulla collina,
              tra i quartieri buoni,
              là dove affacciandoti a un balcone
              il pino ripiantato, i panfili
              e uno scenario disegnato
              su un lenzuolo di mare
              si mostrano, tutto diverso
              e trasformato t'appare.
              Ma ciò appaga l'occhio e non il cuore:
              la bassura dove si affonda conosce
              l'indifferenza che viene dall'alto!
              Vorresti le cose diverse, una chiarìa
              che non fosse mero vaneggio;
              vorresti la gente tutta felice
              e che sotto il bistro e il belletto,
              sotto il sudore e lo sconforto
              tutti i sogni fossero uguali!
              Oh i guasti antichi del mondo,
              la pena che il cuore distilla
              e amara s'affolta nel tempo
              che fugge senza rinascimenti.
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                Scritta da: Alessandro Bonfanti
                in Poesie (Poesie personali)

                Tra la folla

                Attorniato da una miriade di persone normali
                puoi scovare in mezzo quella folla,
                magari un po' nascoste,
                delle anime speciali.
                Alcune ti regaleranno soltanto qualche splendido momento,
                altre diverranno i tuoi migliori amici
                e ti seguiranno in ogni passo della tua esistenza.

                Prego perché ognuno su questa terra
                abbia accanto a sé qualcuno di speciale
                che lo guidi e lo protegga durante la vita,
                così come io ho affianco a me
                voi, persone stupende
                che non finirò mai di ringraziare
                per tutto ciò che mi donate
                e l'unico modo che trovo io di sdebitarmi
                è scrivere queste piccole poesie
                sperando soltanto che vi piacciano
                e che altre anime nobili come voi
                le possano leggere e apprezzare.
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