Poesie personali


Scritta da: *marta*
in Poesie (Poesie personali)

La croce rossa

La croce rossa è la mia anima
senza la quale non potrei vivere.
La croce rossa è la tavolozza della mia vita
dalla quale attingo i colori più belli.
La croce rossa è il respiro,
è il pneuma che mantiene ancora in vita gli uomini.
La croce rossa è un altro mondo
dove ti liberi dei tuoi problemi e ti diverti.
La croce rossa è la tua famiglia
con il tuo babbo e la tua mamma e...
con i tuoi fratelli.
La croce rossa è l'atomo,
che compone la molecola,
che compone la cellula,
che compone la vita.
La croce rossa è l'albero
dal quale prendo i frutti più succosi.
La croce rossa è l'energia
data da una costante
moltiplicata per la voglia di vivere e di donare al prossimo.
La croce rossa è l'amore
la croce rossa è la fiamma
che accendi nel tuo cuore
quando un tuo compagno ti tende la mano.
La croce rossa è il fiore più bello
tra tanti.
La croce rossa è mille altre cose e molte di più
la croce rossa è la lacrima
che ti bagna le guance
che ti rinfresca il viso.
La croce rossa siamo noi
noi siamo fatti d'amore e...
la Croce Rossa è amore!
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    in Poesie (Poesie personali)

    Nessuno mi chiama

    Nessuno mi chiama
    nessuno mi aspetta
    nessuno mi ascolta:
    ogni sponda è deserta
    e deluso io vi guardo.
    Solo sono io, ripa arsa
    solo come i viali dei cimiteri
    nei meriggi assolati;
    solo come le cime innevate
    che riverberano di lontano
    al venire del giorno;
    solo come petraia di fiume
    che da millenni
    abbia perso le sue acque;
    solo più del passero solitario
    del recanatese che in primis ammirai.
    Morto, già mi riconosco...
    Io sono la zolla tutta asseccata
    a cui pioggia
    non ridarà mai più vita
    e che aspetta di essere interrata;
    nessuna altro risvolto sospiro
    all'impigrire del giorno che rintomba.
    Non ti avvicinare illusione!
    Dileguati, perderesti il tuo tempo
    non potrei battere al tuo ritmo
    l'anima chiusa non ti apre
    se vi bussi: nel vuoto
    sono da tanto svanito
    corporeo fantasma,
    indarno mi attardo
    per un mondo che mi ignora!
    Brezza d'amor più non dubito
    che possa increspare cuore solo
    fattosi pozzanghera d'acqua morta.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Una lettera non recapitata

      Vaneggiando spirati eventi,
      da voi, maritata e madre di più figli,
      folle evaso da una cella di sogni
      incanutito odisseo infelice ritorno!
      Orsù, non me ne vogliate
      se per una volta, irriconoscibile,
      emerso da una voragine di tempo,
      infrangerò la ferrea legge che disciplina
      le nostre separate esistenze,
      se inquirente estorcerò nuove
      o vecchie verità sui vostri giorni,
      la confessione con cui, compunta
      e a malincuore, ammetterete
      arrossendo che qualcosa di me
      in voi pur sia sopravvissuto;
      che talvolta, al viver di un ricordo,
      il cuore in segreto riattizzato,
      e a mia insaputa, abbia poi tremato.
      Il tempo dell'assenza, ove regna
      fatale il silenzio, è senza fine:
      non posso percorrerlo fino in fondo
      e negarmi di renderlo sonoro!
      Lasciate che qualche facella, un lustro
      io strappi al buio che mi accompagna
      in queste orripilanti lande disseminate
      di carcasse interiori e spenti accadimenti.
      Sullo spartito del cuore orchestrale,
      sapete, le note d'amor che innamorata
      appuntaste, sopravvivono indelebili:
      fughe di attimi felici risuonano
      nella casa delle mie risonanze
      e vibrante il cuore vi si riaccorda.
      Pur se amor continuerà,
      chissà per qual arcano prodigio,
      a fruttificare tra sabbie e pietraie
      e all'arsura del mio deserto
      negata sarà ogni fonte che la calmi,
      non temete: remissivo obbedirò
      come predestinato alla mia sorte,
      ma ingenerosa non privatemi
      di una intenerita parola,
      dell'illusione di aver rubato
      un luccichio dai vostri occhi.
      Incurabile, mi riprenderà
      la nostalgia tra le sue braccia;
      baccello vuoto ritornerò
      ad essiccare al sole;
      mi condurrà la morte un giorno
      tra plaghe di ammortate presenze.
      Dalle strade da voi percorse,
      caduti fitti fiocchi d'oblio
      si cancellerà il tangibile segno
      di ogni mia traccia; acquietata,
      per altri abbrivi e senza indugio
      riprenderete il cammin vostro
      archiviando l'infausto verdetto
      emesso dal tribunale del cuore
      per un errore d'amore: errore
      da voi perpetrato, e da me,
      condannato, nell'ombra sofferto.
      Forse un giorno, in un vicolo,
      o sulla collina dove ci avvampò un bacio,
      o in un bosco, sotto un pino seduto,
      tra pause di vento, guardando aghi cadere,
      ancora, a voi perduta, come flutto alla riva,
      improvviso andrà il pensiero
      ed esclamerò un nome, un nome
      (il vostro nome!) che per apòcope
      diventa rosa e da anni mi ricorda
      la pena alla sepoltura di un sogno.
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        Scritta da: Leandro Mancino
        in Poesie (Poesie personali)

        Ricordi

        Struggenti immagini che passano per questi occhi...
        Occhi, labbra e parole amate...

        E non bastano mille e mille lacrime a riempir questo vuoto che in me cresce a dismisura...
        E non bastano silenzi a colmare il dolore creatosi.

        A capo chino cammino...

        A passo lento contro il mio destino,
        a ricordar scene passate,
        a sognar su scene future...

        A piangere su tutta la vita bevuta a gran sorsi fino ad ora...

        Che queste lacrime puliscano la mia anima,
        che queste lacrime puliscano il mio cuore,
        che queste lacrime puliscano la mia mente,
        che queste maledette lacrime cambino il mondo...
        perché così è troppo duro per esser vissuto.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Asseconda i capricci del vento

          Asseconda i capricci del vento
          la foglia superstite sul ramo brullo
          trai i campi o sui muriccioli
          nessun fiore riceve raggi di sole
          da un cielo biavo e trasparente.
          Mite letargo di natura:
          un pieni nulla par avvenire
          spoglia la vita nega i suoi sorrisi
          l'animo, triste fatto, reclina il capo.
          S'aprirà un valico alla floridezza
          e tornerà il colore delle selve
          irromperà il getto di una linfa
          ansia di verdeggiare siepi e alberi
          domani auspichiamo.
          Oh quante volte si muore e si risorge
          secca e straripa amore
          tacciono e borbottano
          le voci dei lontani fiumi!
          Aspettiamo senza impazienza
          un sortilegio, diamo più credito
          alla speranza, accoriamoci
          alla persuasiva voce che ci intima
          di attendere e scaccia dal sangue
          la precognizione della morte.
          Cuore strepita!
          Dubbioso non attendere
          per risalire un palpito,
          abbozza spiragli: un giorno,
          nell'euforia di un cambiamento,
          sorpresi, risorgeremo senza dolore
          tra urli di vita e ritinteggiate illusioni.
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            Scritta da: Rosy Zangala
            in Poesie (Poesie personali)
            Dove vorrei essere?
            Proprio lì,

            dove i sogni non hanno fine,
            dove tutto può accadere,
            dove si sorride al nuovo giorno
            e si vive di tenere emozioni,
            dove i colori sono nitidi
            e le persone vere,
            dove si decide sempre la cosa giusta
            e sei fiero di essere vivo.
            Vorrei tanto trovarmi nel tuo regno:
            re del sorriso.
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              Scritta da: Rosy Zangala
              in Poesie (Poesie personali)
              Possono i ricordi vivere per te?
              E possono le scelte decidere della tua vita?
              Ed i sogni, i sogni che posto hanno nella nostra quotidianità?
              Ho accantonato il sorriso,
              perché passano i giorni e sempre le stesse domande restano ancora senza risposta.
              Sorridere per continuare a vivere?
              O continuare a vivere per sorridere?
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