Poesie personali


Scritta da: Mirella Tailo
in Poesie (Poesie personali)

Il Teatro dei burattini

Inizia lo spettacolo,
inizia un nuovo amore,
che tu trasmetti
attraverso i burattini,
rendi loro persone,
si presentano così amabili,
negli occhi dei bambini,
insieme al sipario,
apri anche il tuo cuore,
si vede che svolgi,
questo lavoro, con passione,
il tuo cuore
interagisce con i bambini,
le parole,
la tua meravigliosa
e sensibile voce,
fai volare
petali di fiori nell'aria,
queste sono le tue parole,
sai far capire,
e nello stesso tempo,
sai far divertire,
è un modo per capire,
quello che hai dentro,
ed è un modo per capire
i cuori di mille bambini.
Penso che sia il gioco
piu'antico, che esista,
ma se ogni cosa è fatta
con amore, di antico
non c'è nulla.
I tuoi spettacoli,
sprizzano gioia e vitalità
in ogni parte dei tuoi occhi
illumini le tante paure dei bambini,
le tue meravigliose mani,
danno amore a quei burattini,
la tua voce, così chiara,
trasmette un mondo,
un mondo che ognuno
di noi nasconde, nel più profondo
del cuore,
i tuoi sorrisi fonte di amore
per i bambini,
seduti davanti al tuo teatrino,
regali a loro
dei momenti di allegria,
la loro allegria,
va a coprire la tua tristezza,
la tua paura,
il tuo essere,
inventi la poesia,
la poesia più bella
quella di amare,
penso che i bambini,
ti regalino momenti
speciali,
non ti fanno più capire,
dove iniziano loro,
e finisci tu,
allora continui,
ad inventare la tua poesia,
comunque attraverso il teatro,
nasce l'amore,
sboccia dietro un semplice sipario,
un tenero fiore,
un tuo dolce e meraviglioso spettacolo,
i colori delle scene,
anche quelle danno calore,
perché sono dipinte,
con cuore e amore.
Continua, a conservare
in te, il tuo essere bambino,
il tuo essere semplicemente
adorabile e speciale
come lo sei tu.
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    Scritta da: Mirella Tailo
    in Poesie (Poesie personali)

    Due Rondini

    In un cielo misterioso,
    un bellissimo giorno,
    si incontrano due bellissime rondini,
    i loro sguardi sono impauriti,
    hanno paura anche di sfiorarsi con le ali,
    le loro ombre son riflesse nel sole caldo,
    ma hanno paura anche dei raggi del sole;
    i loro occhi son fissi nell'immenso azzurro,
    ma non riescono a trovare un perché
    di tanta paura di poter volare insieme.
    Ma un bel giorno le loro paure,
    furono placate,
    così spiccarono,
    in un bellissimo volo,
    il volo meraviglioso,
    di un amore puro e semplice.
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      Scritta da: Mirella Tailo
      in Poesie (Poesie personali)

      Il Mare

      Osservando ieri il mare
      è stato meraviglioso.
      Attraverso le onde,
      rifletteva la mia immagine;
      il rumore di ogni onda
      dava un motivo
      in più al mio cuore,
      per amare.
      Accarezzare le onde,
      è impossibile:
      sfuggono troppo in fretta;
      le cose più belle e più rare
      sfuggono, scorrono come acqua;
      vorresti accarezzare con le tue labbra
      le onde quando invadono il tuo corpo;
      il mare ti fa capire
      tante cose.
      Io spesso mi fermo ad osservare il mare:
      amare davanti a un tramonto,
      è cosa a dir poco meravigliosa;
      l'amore se è naturale,
      come il mare,
      è bellissimo tuffarcisi dentro,
      farsi abbracciare intensamente
      dalle onde.
      Se abbimao fantasia e amiammo la poesia,
      allora è bello continuare a sognare.
      Con il vero amore, si può camminare
      nel mare senza nuotare,
      tenendosi per mano,
      e lasciarsi baciare dalle onde.
      Il mare è il migliore amico
      quando si è innamorati:
      alzi gli occhi e vedi un cielo
      pieno si stelle;
      l'amore che nutri,
      ti fa rispecchiare le stelle;
      in mezzo al mare,
      le tue mani vengono scaldate
      dai raggi del sole;
      l'amore è quello che si prova veramente,
      quello che non ti fa capire più niente:
      capisci subito quando arriva,
      perché purtroppo è irrangiungibile
      come le onde del mare.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)

        A un amico mozambicano

        Viveva con il vento
        ascoltando nenie antiche
        sotto palme del tempo.
        Camminava con la pioggia:
        un pezzo di pane
        con farina di banane
        e un ritornello
        nato fra la gente.
        Dormiva sotto le stelle
        con le croci del sud
        negli occhi e una canzone
        nata guardando i bufali
        masticare la notte.
        Sognava con l'aurora
        nei forti tramonti
        col rosso del cuore
        e il bianco della morte.
        Era mezzo cieco
        sotto il sole zambesiano
        con la musica nelle vene
        e un cristo nelle mani.
        Non so più niente
        resta solo il suo nome
        perduto nei ricordi.
        Sulla sua tomba
        rumori di tamburi
        e una musica senza
        ritorno.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)

          Viaggio con la memoria

          Con il Land-Rover come casa
          chilometri di polvere sulla faccia
          schiere di galline faraoni
          tanti fuochi bruciando
          nel bosco.

          Camminavo tra villaggi e foreste
          bevevo linfa di palme silvestri
          cacciavo gazzelle e facoceri
          dormendo nella nebbia
          alcune notti,

          Mangiavo con gli amici di sempre
          vecchi mozambicani prudenti
          con piedi nudi e occhi svegli
          ascoltando storie e proverbi
          della gente.

          Rivivo il viaggio con la memoria
          scoprendo intorno al fuoco
          un mondo vecchio come il cuore
          giovane come il primo giorno.
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            Scritta da: Elisa M.
            in Poesie (Poesie personali)

            Lamento per la morte di Pasolini

            Persi le forze mie persi l'ingegno
            Che la morte m'è venuta a visitare
            E leva le gambe tue da questo regno!
            Persi le forze mie persi l'ingegno

            Le undici le volte che l'ho visto
            Gli vidi in faccia la mia gioventù
            Oh Cristo me l'hai fatto un bel disgusto
            Le undici volte che l'ho visto

            Le undici e un quarto io mi sento ferito
            Davanti agli occhi ho le mani spezzate
            E la lingua mi diceva "è andata è andata"
            Le undici e un quarto mi sento ferito

            Le undici e mezza mi sento morire
            La lingua mi cercava le parole
            E tutto mi diceva che non giova
            Le undici e mezza mi sento morire

            Mezzanotte m'ho da confessare
            Cerco il perdono da la madre mia
            E questo è un dovere che ho da fare
            Io a mezzanotte m'ho da confessare

            Ma quella notte volevo parlare
            La pioggia il fango e l'auto per scappare
            Solo a morire lì vicino al mare
            Ma quella notte volevo parlare

            E non può non può
            Può più parlare può più parlare
            Non può non può
            Può più parlare può più parlare

            Persi le forze mie persi l'ingegno
            Che la morte m'è venuta a visitare
            E leva le gambe tue da questo regno!
            Persi le forze mie persi l'ingegno.
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              Scritta da: Elisa M.
              in Poesie (Poesie personali)

              Sacco e Vanzetti

              Il ventidue di agosto a Boston in America
              Sacco e Vanzetti van sulla sedia elettrica
              E con un colpo di elettricità
              All'altro mondo li voller mandà

              Circa le undici e mezzo giudici e gran corte
              Entran poi tutti quanti nella cella della morte
              "Sacco e Vanzetti state a sentir
              Dite se avete qualcosa da dir"

              Entra poi nella cella il bravo confessore
              Domanda a tutti e due la santa religione
              Sacco e Vanzetti con grande espression
              "Noi moriremo senza religion"

              E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza
              Ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza
              "Siano essi di qualunque Nazion
              Noi li uccidiamo con grande ragion"

              E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza
              ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza
              Addio amici in cor la fé
              Viva l'Italia e abbasso il Re.
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                Scritta da: Elisa M.
                in Poesie (Poesie personali)

                Auschwitz - la canzone del bambino nel vento.

                Son morto con altri cento, son morto che'ero bambino
                passato per il camino e adesso sono nel vento.
                Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento
                nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento.
                Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio
                è strano non ho imparato a sorridere qui nel vento.
                Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello
                eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento.
                Ma ancora tuona il cannone e ancora non è contento
                di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento.
                Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare
                a vivere senza ammazzare e il vento si poserà.
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                  Scritta da: Elisa M.
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni...
                  Però ciò che è importante non cambiare; la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
                  Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
                  Dietro ogni linea d'arrivo c'è una linea di partenza.
                  Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.
                  Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
                  Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
                  Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
                  Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
                  Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
                  Quando non potrai camminare veloce, cammina.
                  Quando non potrai camminare, usa il bastone.
                  Però non trattenerti mai!
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