Poesie personali


Scritta da: Marco Teocoli
in Poesie (Poesie personali)

I ricordi, quelli belli ci aiutano.

A me piace la pioggia
quando scroscia sui tetti
e cade giù creando effetti
creando una musica che musica non è
ma è un ritmo, un battito per me
che ricorda il nostro tempo,
il tempo!
Sento la quiete dopo la pioggia
l'aria è fresca e purificata.

"Quando pioveva andavi in terrazza
per bagnarti dell'acqua
per sentire la pioggia cadere sul viso...
da quanto tempo che non lo fai?
Dio, moltissimi anni!
Andrò giù in giardino e andrò indietro con il tempo".

L'acqua ci porta vita
ci porta purezza
come nel battesimo
vorrei essere li con te
a vedere la tua infanzia
a scoprire i tuoi giochi
a capire i tuoi occhi adolescenti
a sentire la tua piccola voce
vederti correre e saltare
come un bambino di un tempo.
Ti prenderò per mano
e correremo insieme,
a chi salta più buche,
a chi schizza più acqua.
I miei piedi ormai inzuppati,
butto via le scarpe
e corro a piedi nudi
saltiamo sulla stessa acqua
per cantar vittoria.
Io salto
e tu salti.
Tu corri ed io ti rincorro,
scappi
mentre ti giri ridendo.
Sai però che al prossimo
giro ti prenderò.

"Di solito ero veloce a correre..."
ma io di più,
fino a quando non ti prenderò
e l'acqua non potrà
fermare i nostri sorrisi,
scenderà sui nostri visi.
Gocce che rimarranno
gocce che via andranno
come noi
che ricorderemo
quei momenti
di gioia
e spensieratezza.
Oggi le gocce d'acqua
li ritroviamo
come lacrime
di rimpianto
per quegli anni
ormai lontani
che vedremo rifiorire
nei nostri cuori,
che vedrò in un tuo sorriso
in una tua emozione.

"Guardare il mondo ancora una volta con gli occhi di un bambino.
A volte sento che ancora qualcosa di anima da bambina mi resta...
forse la parte della "soñadora" (sognatrice)...
solo per sentire un attimo di poter ancora essere capace di guardare tutto intorno con gli occhi di bambino..."

I ricordi, quelli belli ci aiutano.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Marco Teocoli
    in Poesie (Poesie personali)

    Mare

    Prenderò un tridente
    e pungerò il tuo ventre.
    Afferrerò un arpione
    e colpirò il tuo cuore.
    Con la spada ti infilzerò
    e ti espugnerò.
    Guarderò la tua forza brutale
    svanire ed affiorare il fondale.
    Come Mosè in mezzo a te
    camminerò fino alle porte
    del tuo nascondiglio
    per riprendermi l'orgoglio.
    Ti sprofonderò negli abissi,
    che neanche le eclissi
    porteranno più maree.
    Non ti darò il mio amore.
    Perfino il titanic la luce rivedrà
    per diventare una grande città.
    Sarai solo il ricordo di pirati,
    bagnini e bagnanti.
    Le tue onde non travolgeranno
    più le navi che ti incroceranno.
    Di te fotografie, canzoni e poesie
    diverranno eresie.

    Se tutto questo servirà,
    a risuscitare chi sta nell'aldilà,
    delle mie parole ne farei realtà.

    So che la mia collera
    non porterà la primavera.
    E non potremmo vivere
    senza te... Mare.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)

      Paura

      Ho paura di perdermi nelle incertezze,
      nell'abitudine e nella quotidianità.
      In un mondo senza valori,
      senza amore e senza sogni.
      Paura di vivere senza vivere realmente,
      di non saper ascoltare
      chi ne ha bisogno veramente.
      Paura di non esserci
      quando mio figlio mi cercherà.
      Paura di non saper leggere
      e ascoltare l'anima che bussa.
      Di usare il cuore come un muscolo
      senza sentimento.
      Paura di amare senza amare veramente.
      Di non saper dire quando serve
      Ti voglio bene.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)

        C'è...

        C'è nella vita segnato
        un nostro percorso.
        C'è per metà già deciso
        e metà quello che possiamo fare.

        C'è la possibilità di dire di no
        Oppure quello di dire di sì.
        C'è la possibilità di correre
        O quella di camminare

        C'è
        Da scegliere in quale verso andare
        O stare fermi a guardare
        C'è la possibilità di vivere vivendo
        o di vivere morendo.
        Vivi vivendo... la vita.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          È finito tutto

          È finito tutto...
          senza rancore,
          senza un apparente ragione
          forse con il cuore a pezzi
          e un gran vuoto dentro.
          Il perché non me lo chiedo
          Ti amo... ti ho amato tanto.
          Ma così non s poteva andare avanti
          Il tempo si è preso il meglio su tutto
          ha lasciato il silenzio
          l'abitudine di noi stessi
          così voltiamo pagina diciamo basta...
          ... e andiamo avanti.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Impara

            Impara
            che ci sarà sempre un momento migliore
            e uno peggiore di questo.
            Quando cadi devi essere in grado
            di rialzarti da solo.
            Ma se c'è un amico è più facile.
            Se l'amico c'è trattalo bene.
            L'orgoglio va usato in modo ponderato.
            La caparbietà e la testardaggine
            ti porteranno lontano,
            o ti impediranno di andare oltre.
            L'amore non conosce limite o ragione.
            Ama senza pretese.
            Sarai amato odiato per quello che sei.
            O semplicemente per il ruolo che reciti.
            Vivi non recitare una parte che non ti appartiene.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)

              Ricordo ancora...

              Quelle carezze che sembravano
              d'affetto, quella figura adulta.
              Quelle mani sudate
              quella voce sussurrante,
              parole d'amore, affettuose.
              Mentre nel buio scendevano
              sotto le coperte
              le mani accarezzando
              in modo violento
              quel corpo innocente.
              Strappando dal mio corpo
              un grido d'aiuto.
              Che nessuno ha udito
              o voluto udire.
              Quando la vergogna
              Si fa omertà.
              Quando quel sonno diventa incubo,
              le carezze le ripugni.
              Speri che sia stato un brutto sogno.
              Che domani qualcuno ti aiuterà,
              invece tutto resta un segreto
              da dimenticare.
              Vota la poesia: Commenta