Poesie personali


Scritta da: Sha
in Poesie (Poesie personali)
Quel vento gelido che ti accompagna nel finire della notte, che ti accarezza la guancia dolcemente, ti spettina i capelli, e ti da quella sensazione di libertà. Quel vento che con furbizia ti penetra sotto la maglietta, dandoti un brivido di freddo... poi arriva quel raggio di sole che tinge le nuvole, di rosa, rosso e arancione, quasi un arcobaleno di colori, che spunta da quella collina zuccherata di bianco, che luccica come piccoli diamanti... e ti chiedi se mai un pittore riuscirà a disegnare questo Paesaggio Incantato.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie personali)
    Ho voglia di stare con te
    tra le tue braccia
    al sicuro. Dalle incertezze
    ho voglia di stare con te,
    fra le certezze dei nostri sogni
    dalle incertezze del domani
    di sfiorare le tue labbra
    di sentire un brivido nel baciarti.
    Ho voglia di stare con te
    Per quel tempo che ci rimane
    Fra i ricordi di ieri
    le tue braccia oggi,
    per poi vivere insieme il nostro domani.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)

      Mi manchi

      Mi manchi,
      mi manca,
      la tua voce.
      Mi manca,
      quella parte di te,
      che sognava,
      anche quando,
      eri senza sogni.
      Quel tuo stare bene,
      anche quando stavi male.
      Mi manca quel sorriso,
      che nascondeva le lacrime.
      Quelle lacrime nascoste,
      dietro quei occhi chiusi.
      Quegli occhi blu,
      trasparenti limpidi infiniti
      come il cielo.
      Mi manchi...
      M manchi tu papà.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)

        Una grande storia

        Per errore o per scelta
        Per colpa nostra o del destino
        Per caso o per desiderio
        tu ora ci sei.

        Con occhi scuri o chiari,
        capelli biondi o castani
        con la pelle nera o bianca.
        Ora siamo qua.

        Tu povero o ricco,
        alto o basso,
        magro o grasso,
        fai parte di questa società.

        Scriverai la tua storia,
        io scriverò la mia.
        Insieme scriveremmo,
        La più grande storia
        Mai scritta: La Vita".
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)
          Una carezza un bacio
          Per dirti ti voglio bene
          nella speranza di sentire.
          Le stesse parole e ricevere
          le stesse carezze.
          Quelle carezze d'amore
          la passione di un tempo
          Di ieri di poco fa di adesso
          di sempre fino all'eternità.
          Una carezza come desiderio
          di me di te di noi.
          Non quella di un amico
          Ma di una passione.
          Non quella di mia madre
          Ma quella tua che accende
          La mia voglia e passione di te.
          Quella carezza d'amore.
          Che mi fa sentire unica
          Che mi da emozione.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            6 Maggio 1976

            Ore 21.06 del 6 Maggio 1976
            Il cuore del Friuli trema,
            Tremano i cuori dei friulani.
            Tremano le anime dei friulani.
            Trema la terra sotto i loro piedi.
            Dalle viscere profonde di una terra amata,
            è esploso l'inferno seminando distruzione.
            Un minuto interminabile
            dove crollano case,
            sogni e speranze.
            Dove la disperazione
            prende il sopravento.
            L'animo sconvolto grida.
            Grida di paura di terrore.
            Invoca in silenzio il nome di Dio
            chi graziato chi non ascoltato.
            Mille morti e migliaia di feriti.
            Con le lacrime ancora in corpo
            hanno sepolto i loro cari.
            Pianto in silenzio quei figli
            mogli e mariti morti.
            Rimboccando le maniche,
            ritrovando nel dolore il coraggio
            di ricominciare.
            Di ricostruire ciò che c'era
            Prima di quel maledetto 6 Maggio 1976.
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              Scritta da: Valeria
              in Poesie (Poesie personali)

              Roma destino aperto

              Roma destino aperto
              Intrisa di delizioso dolore
              trovai riparo
              sotto la volta del tuo immenso cielo.
              Lupamadre,
              mi hai confortato
              mentre succhiavo il nettare della tua speranza
              io, figlia adottiva,
              poiché in te accogli
              ogni profugo di vita
              colorando le tue strade
              delle diverse preziosità del mondo.
              Ogni giorno pagai
              un desiderio a Trevi,
              culla azzurra dei sogni di tutte le genti
              ed unica testimone della sopravvissuta
              fantasia dell'umanità.
              Bernini ti scolpì
              trasformando il marmo
              in morbide figure che celebrano te
              in ogni piazza, fonte e chiesa.
              Il mondo ti porta venerato rispetto
              per il ricordo dell'ineguagliato impero che sei stata
              e per il culto di cui sei dimora oggi,
              vetrina di una religione che
              non sempre comprendo
              e di un Dio che
              non ho ancora perdonato.
              Guardavo spesso il Tevere baciare le tue rive
              quando placido accoglieva segrete chiavi
              di cuori innamorati e speranzosi.
              Nella storia tra le mie storie trovai
              le case aperte di chi
              nacque "ner core" di te
              mentre sfuggivo al passato che
              con artigli si arpionava
              al presente.
              Ho avuto di che dissetarmi
              all'ombra
              dell'antico sorriso maiestatico del Colosseo,
              ho passeggiato attraverso i sentieri di ghiaia
              di illustri imperatori,
              assaporando i tuoi miti,
              nutrendomi delle storie dei tuoi vicoli.
              Volutamente mi sono più volte smarrita
              trai i turisti per ripercorrere le strade
              di romanzi che hai spinto a scrivere,
              con la speranza di ritrovare la luce
              che dentro di me
              si era consumata.
              Tornavo a respirare ogni volta che
              giungevo a Termini,
              il pensiero di te poi riempiva i silenzi
              quando tornavo a lasciarti.
              Sei stata la mia Atlantide riemersa,
              mio destino aperto quando ero
              figlia orfana e
              sposa dimenticata.
              Sei stata terra senza nebbia che
              ogni sera mi udiva piangere;
              testimone del mio disgelo,
              hai sentito sciogliersi
              il primo fiocco del cuore,
              ed hai colmato
              l'esterno della mia solitudine
              smussandone i contorni.
              Poi un giorno il dolore
              ha fatto le valigie ed è partito.
              L'armonia ha preso il suo posto
              ed io sono stata pronta
              a lasciare te
              per ricominciare
              ad essere ancora degna di me.
              Oggi ti vivo lontana,
              ma resti sempre capitale
              del mio cuore sparpagliato
              che sente una propria metà
              dipinta dei colori giallorossi.
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                Scritta da: Cleonice Parisi
                in Poesie (Poesie personali)

                Ho fatto sangue di te

                Ho fatto sangue di te

                Ho fatto sangue di te,
                e dei tuoi pensieri come fresco ruscello ho irrorato i miei campi in fiore.

                Ho fatto sangue di te,
                e delle tue mani ho fatto sogni per accarezzare i miei sogni

                Ho fatto sangue di te,
                e del tuo parlare la luce dei giorni avvenire;

                Ho fatto sangue di te,
                ora che nel corpo del mio corpo fluidamente scorri ad irrorarmi di vita.

                Ho fatto sangue di te per vivere in me.
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