Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Un via vai sui marciapiedi
colori tramutati in passi
profumi femminili nell'ombra
molti volti in maschera.

Una chiazza di giallo
si riflette nel cielo:
è un vestito sevigliano
che cammina leggero.

Una foglia di pioppo
giace in ascolto
è il cuore del giorno
che bacia la notte.

Le sirene rompono l'aria
in quest'ora di vento
sono spariti gli spiriti
nella città senza tempo.
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    Scritta da: Gb Chessa
    in Poesie (Poesie personali)

    E il dolce

    E il dolce suicidio pervenne a monte
    ali gravide, procedette da ovest
    c'era gente impettita
    ma io nulla, morii lo stesso, indefesso.

    Il dolce suicidio soggiunse lo stesso
    esausto delle mie stesse geografie mentali
    sovvenne e ravvenne e soggiacette
    nonostante una totale assenza di tracce di lirismo.

    C'era un vento
    era giallo, come di gente che resta,
    grottescamente in un'aria di zolfo sinistra,
    forse era l'odore delle ceneri, una specie di incenso.

    Il dolce suicidio si chiamò con nomi di droghe inauditi
    terrificanti zampogne simboliche che tremavano terra al passo.
    Eppure il dolore era lì, dentro la gente che rimase,
    e il dolce suicidio prese terra e ali e zolfo
    ma soprattutto si prese il mio stato anagrafico.

    Fui zero, praticamente in una parola fui,
    l'unica parola che resta
    quando la brezza di due nodi tipica del dopo suicidio
    tesa brezza da est, lo segue e cancella il ricordo.

    C'era gente gialla, come di gente che resta vento,
    esausta delle sue stesse geografie mentali,
    che rimase dolore permanente, come in una costante di Bohr.

    Era il mio suicidio, eppure appartenne per sempre a quelli che restarono,
    nonostante un'assenza apparente di tracce di lirismo.
    Io ricordo il pianto di alcuni,
    come di bave colanti su zigomi assolti,
    come di bave colanti sopra un immacolata tenace assoluzione.

    E il dolce suicidio lo chiamavano con parole di Freud,
    di Kant e di Moliere, Shakespeare e tante altre salme impettite
    solo spettinate dalla nota brezza a due nodi del post-suicidio,
    il mio, ma anche di tutti, come un postulato di Bohr.

    Rimase il suicidio, ma soprattutto rimasi io,
    perché nel frattempo colò un Dio
    e divenni eterno
    di non so quale pasta eterna,
    tipo giallo, con odore di vento, teso, da est, due nodi,
    e guardo insieme a tutti gli esimi suicidi la gente che resta
    tesa, da est, a spergiurare dentro le proprie nauseanti geografie mentali,
    a scongiurare con segni di croce e rosari il proprio suicidio,
    tutto, perfettamente, in un apparente assenza di lirismo.
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      Scritta da: Fiorella Fioretti
      in Poesie (Poesie personali)

      Neanche ti rendi conto

      Mi fai soffrire,
      neanche ti rendi conto.
      mi passi davanti, facendo il vago,
      neanche ti rendi conto
      di quanto mi fai soffrire.
      quel tuo ignorarmi, nonostante tutto,
      nonostante tu sappia quanto io tenga a te,
      neanche ti rendi conto
      quanto io stia male.

      sai che mi pento dei miei errori,
      ma nonostante questo... non ti importa,
      non ti rendi conto... no,non ti rendi conto,io ti amo!
      Ti guardo da lontano,sperando che in un solo secondo tutto il mondo cambi,
      come se un angelo potesse far cambiare le cose
      per dare un po' di amore,anche solo a noi due.
      neanche ti rendi conto,
      di quanto ti voglio.
      anche tu mi vuoi,ma l'orgoglio e il non saper perdonare ti accecano,
      neanche ti rendi conto.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Libertà desiderata

        Mi trovo
        in una stanza buia.

        Brividi violenti,
        scuotono il mio corpo
        come pervaso dalla corrente.

        Dove, mi trovo!
        Aiuto, grido io.

        Sbarro gli occhi nel buio
        sperando di scorgere un lume.
        Mille pensieri nella mente,
        corrono come cavalli disperati,
        perché da qualcuno braccati

        Corpo sfinito, inerte
        bloccato di paure certe.

        Finché il rumore del silenzio
        accende una speranza
        in quella stanza.
        Con grande dispendio, di libertà.

        Forza di luce, eccola quà
        colgo l'attimo perché possa
        scappare di là.
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          Scritta da: Nadia De Luca
          in Poesie (Poesie personali)

          Immenso.

          Sono andata in fondo al mare
          a curiosare i ricci pungenti e
          dispettosi, a fare i dispetti
          alle meduse, a solleticare i polipi
          innervositi e offesi, a rincorrere
          le balene.
          Toh, un granchio ci prova e io volo
          via, via su nel cielo... su una stella,
          la stella più brillante e poi su
          quella più luminosa saltellando su
          questa e su quella, di qua e di là.
          Ho abbracciato la luna che da sempre
          mi sorride e mi consola per guardare
          dal suo naso la distesa del mare
          e le vette lontane
          e poi giù scivolare sui suoi raggi
          come liane sospese nella notte per
          attraversare di raggio in raggio
          città e paesi senza tempo, senza fretta,
          templi e giardini, miserie e ricchezze...
          e ho incontrato il sole
          grande, rosso caldo... immenso.
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            Scritta da: Anna D'Urso
            in Poesie (Poesie personali)

            Il ricordo di te

            Guardo quella foto con i bordi corrosi da mille lacrime che ormai non ingoio più e mille ancora che invaderanno ogni mio singolo poro del mio viso,
            il mio viso che ha subito anni di indifferenza, di paura, di notti passate a chiedermi perché...
            Accarezzo il tuo viso angelico che tanto ho amato,
            che amo ancora,
            che amerò per sempre,
            quel volto che mille volte mi ha sorriso, che mille volte non mi ha guardata, che mille volte è andato via da me per non tornare, che mille volte ho visto piangere...
            Ora il vento destino soffia contro la mia vela,
            mi affido a lui perché non ho più la forza di remare contro...
            Vado dove lui vuole, senza chiedermi se domani sarà il sole a svegliarmi o sarà un gelido inverno che dentro di me regnerà ancora.
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              Scritta da: Cleonice Parisi
              in Poesie (Poesie personali)

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              Il ricevuto,
              sarà quello che avrai cercato.
              Il guadagnato,
              sarà quello che avrai osato toccare.

              Niente ti sarà dato, se non lo avrai cercato.
              Niente riceverai, se non avrai osato prenderlo.

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              Come l'aquila allargherà le ali per regnare nel suo cielo,
              così tu allargherai le tue ali per rendere libero il tuo cuore nella vita.

              La tua indecisione
              sarà la penna con cui sottoscriverai la tua fine.

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              Cammina attraverso l'irto sentiero
              asciugando le lacrime alla luce di quel
              sole che scorgi, avanza.

              Il te del domani sarà la sommatoria,
              del chiesto,
              del cercato
              e del preso
              Se nulla avrai cercato, nulla ti sarà dato.

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              La vita è un semplice addizionale,
              senza addenti il risultato sarà sempre zero.

              Cambia quel risultato,
              chiedi,
              cerca
              e prenditi la vita.
              Rendi il sognato sogno realizzato, vivi.
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                Scritta da: Marco Teocoli
                in Poesie (Poesie personali)

                Sento che ci sei

                All'alba con la brezza
                ci sei con la tua tenerezza
                pronta a vivere un giorno,
                con le fatiche attorno,
                con il tuo amore materno,
                per un avvenire eterno.

                Entri piano piano
                nel cuore di ognuno.
                Navighi a bordo
                della tua bontà.

                Adesso mordo
                il tuo silenzio
                per poter gustare
                le tue parole vere.

                Immagini del tuo tempo
                affiorano in un momento
                di tristezza,
                con la consapevolezza
                che domani,
                nelle nostre mani
                ci sarà la speranza
                della vera essenza
                che inseguiamo,
                per dire "ti amo",
                ad un mondo grottesco,
                che di fiabesco
                ha solo la natura.

                Ma tu con la testa dura
                per la tua strada vai
                ed un giorno vedrai,
                i tuoi sogni
                realizzerai.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Inno alla Vita

                  Mamma non farlo ti prego
                  Sono qui ho voglia di esserci.
                  Voglio la tua stessa possibilità
                  Vedere il mondo con i miei occhi.
                  Come tu lo vedi con i tuoi.
                  Non lasciami vagare nella nullità.
                  Voglio dei sogni un amore.
                  Un vita vera, non respingermi.
                  Voglio vivere come vivi tu.
                  Voglio conoscerti stringermi a te.
                  Se lo farai ti mancherò.
                  La tua vita non sarà più la stessa.
                  Amami fammi nascere non te ne pentirai.
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