Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

La mia storia

La mia storia è quella
che altri e il tempo
hanno sempre scritto per me.
Nacqui un giorno non so
se per caso o per amore,
crebbi piano nelle strade
fra miseria giochi e paure,
l'ansia in corpo di essere grande
si accompagnò all'illusione
di incontrare un giorno amore.
Poi d'un tratto mi scoprii uomo
come arboscello mi feci fusto
misi foglie e diedi frutti.
Guardai il mio animo fiorire
il cuore farsi piu piccolo e
tremare ad ogni emozione
affidarsi a una speranza.
Oggi sono quello di ieri
non cambierò' se sopravvivo
illuso, pazzo ingenuo
allacciato resto ad una donna
rimasta bambina cattiva
che vuole tanto
per niente che dà
che non mi dà niente
per tanto che prende
che allattata al seno
d'amor mai pur cresce
che come gnomone di meridiana
ad un alto sole d'affetto
ombra sulla mia vita proietta
anticipandomi l'ombra dei cipressi
che già da tempo più non temo.
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    Scritta da: Elisa M.
    in Poesie (Poesie personali)

    Questioni importanti

    Quante volte si parla dell'amore?
    L'amore appassionato
    L'amore tormentato
    L'amore che ti fa vivere
    e quello che ti fa morire.

    Perché per le persone
    è più importante amare gli altri
    invece di se stesse?

    Perché quando qualcuno ti lascia
    vorresti che il mondo si fermasse
    per ascoltare il tuo dolore?

    Non è forse più importante
    amare se stessi
    di una luce così splendente
    di una gioia così immensa
    che per gli altri
    non sia più possibile
    passarti accanto
    senza rimanerne affascinati?
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie personali)

      Il Friuli trema

      6 Maggio 1976

      Giochi di bimbi
      In una calda notte
      di anticipo estate.
      Chiacchiere in piazza
      Giovani allegri spensierati.
      Adolescenti sognanti
      Con in tasca migliaia di sogni.
      Chi davanti alla tv.
      Chi in compagnia di amici.
      Chi con l'innamorato.
      Ore21, 06.
      Ad un tratto un botto
      Tutto il cuore del Friuli trema.
      Le risate si trasformano in urla
      I sorrisi in lacrime
      In meno di un minuto.
      La faccia del Friuli si trasforma.
      I bimbi non corrono
      Gli adolescenti non sognano.
      1000 morti migliaia di feriti
      la disperazione è ovunque.
      Anche nello sguardo di chi
      ancora non comprende
      Una notte d'insonnia
      e cercare fra le macerie
      Contiamo i morti.
      Contiamo i feirti.
      Ci uniamo in unico abbraccio
      Asciugando le lacrime
      Di rabbia e dolore.
      Stringendo i denti.
      Fra l'incredulo e la disperazione.
      Con la forza e l'orgoglio.
      Da autentico Friulano,
      a volte presuntuoso
      ma con una grande dignità.
      Con la voglia di fare: "di Besoi"
      "da soli"
      Ma "di bessoi"non si può fare.
      Con gli aiuti della solidarietà.
      Pensiamo già alla ricostruzione.
      Niente sarà più uguale
      Nessuno dimenticherà,,
      Ciò che il Friuli era
      Ogni mattone del nuovo
      avrà il sapore amaro di ciò che è stato.
      Quel tragico 6 di Maggio 1976.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie personali)

        Ho visto la guerra negli occhi

        Ho visto gli occhi di un bambino
        stravolti dalla sofferenza,
        angosciati dalla paura
        terrorizzati dal futuro.
        Ho visto gli occhi di una madre,
        angosciati, pieni di lacrime,
        perché la guerra ha sepolto
        il suo bambino.
        Ho visto gli occhi di quei soldati,
        stanchi disperati
        ma colmi di speranza,
        affinche il fucile del nemico non li ha uccisi.
        Infine o visto il niente che restava
        di ciò che prima c'era.
        Ho visto seppellire i morti,
        e insieme a loro il passato.
        Nella disperazione del dopo
        ho visto costruire.
        Nuove case nuovi sogni.
        Un futuro...
        che la prossima guerra distruggerà.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          Ora... a fine corsa

          Ora a fine corsa
          mi rendo conto
          del molto che ho avuto.
          Del tanto non avuto.
          Conto le mie fortune,
          fra queste: i figli avuti.
          Questo già mi ripaga
          per il "quel" non avuto.
          So che molto ho fatto,
          molto avrei potuto fare.
          Ho lottato con forza
          per il mio credere giusto.
          Nel lottare a volte ho sbagliato.
          Non conto neppure
          gli sbagli fatti, non serve.
          Ma credendo nel mio fare;
          con caparbietà e determinazione
          sono andata avanti.
          Ora a fine corsa
          raccolgo i frutti
          di ciò che è stato,
          del mio dare e avere,
          del mio combattere
          e lasciar perdere.
          Alcuni mal ripagati,
          alcuni strapagati.
          Non ci sono state vincite eclatanti,
          né sconfitte micidiali.
          Una sola cosa è certa:
          è andata come è andata.
          Ma guardando i miei figli
          comprendo di essere stata.
          Una donna fortunata.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)
            Vivi
            Se non vuoi farlo per te,
            fallo per chi ha disegnato
            il tuo destino.
            Per colui che ti ha generato.
            Con un gesto d'amore
            la luce ti ha dato.
            Vivi
            Per quei figli.
            Che ancora gridano il tuo nome
            Non pronti e vederti andare.
            Vivi
            Per quelli che ti amano
            Per quelli che tu ami
            Perché solo vivendo
            Avrai emozioni.
            Regalerai emozioni.
            Vivi
            Per te stesso.
            Per ciò che deve
            ancora avvenire.
            Vivi
            Per quei sogni ancora da realizzare
            Quelli ancora da sognare.
            Vivi
            Per non diventare
            ricordo per chi ti ama.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)

              Grazie: www.PensieriParole.it

              Un grazie sincero.
              A Giusva, Andrea e Federico.
              Un grazie ad un sito bello.
              Dove esprimersi è possibile
              Dove emozionarsi è facile.
              Dove i pensieri diventano parole
              Dove le emozioni diventano poesie.
              Dove nascono rapporti d'amicizia
              fra volti sconosciuti.
              Dove il vivere quotidiano
              e il nostro essere, è libero nel dire.
              Dove chi legge è un amico
              O uno sconosciuto di passaggio.
              Che leggendoti ti commenterà.
              Dove tutti possono dire,
              esprimersi con tranquillità.
              Un grazie per lo spazio
              che ci viene dato.
              A chi organizza questo magico sito.
              Un Grazie sincero da tutti noi
              A www.PensieriParole.it.
              A tutti quelli che hanno postato
              uno scritto.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie personali)

                La vita è una sola... pensaci...

                Che la vita non è eterna
                Già lo sapevi.
                Che la tua ora fosse arrivata
                Era difficile da accettare.
                L'angoscia di una malattia
                Inaccettabile.
                L'infermità poco dignitoso.
                Niente era coerente col tuo modo di essere.
                Tutto in conflitto col tuo essere
                Con la tua voglia di vivere
                la tua rassegnazione.
                Prendeva il sopravvento,
                la tua voglia di mollare.
                Vivere è vivere
                Solo se puoi vivere vivendo
                Se molli è un tuo diritto.
                Le lacrime di chi resta
                si asciugheranno col tempo.
                Ma la vita è una sola... pensaci.
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