Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

A Voi

Ci sono pensieri che nascono lontano da noi
piccoli mondi che il tempo amplifica
e la vita colora e profuma
portandoli a noi per chiamarli Esperienze, o Sogni.

Siete Voi, tutte le persone come te
che con i Vostri pensieri date date forma e realtà ai sentimenti
alle emozioni, al dolore e alle speranze.
Alla patria dei poeti.

Io sono solo un povero foglio di carta
su cui Voi incidete emozioni.
A me resta solo da mettermi sotto le vostre nuvole
a raccogliere le gocce d'anima che voi liberate.

Come fanno i bambini in principio d'estate
che con un cesto provano a imprigionare le ciliegie
che altri colgono e lasciano cadere.

Prima che vadano perse per sempre.
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    Scritta da: Fiorella Cappelli
    in Poesie (Poesie personali)

    La notte nasconde

    La notte nasconde
    agli sguardi del mondo
    peccati d'amore
    sulla scia di stelle lucenti
    amori si fondono
    in lenzuola di desideri
    intense sensazioni vivono
    essenze di corpi vibrano
    esplodono, in calde emozioni
    torrenti in piena travolgono
    battiti e umori
    membra stanche
    ora assaporano...
    la silente quiete.
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      in Poesie (Poesie personali)

      La mia storia

      La mia storia è quella
      che altri e il tempo
      hanno sempre scritto per me.
      Nacqui un giorno non so
      se per caso o per amore,
      crebbi piano nelle strade
      fra miseria giochi e paure,
      l'ansia in corpo di essere grande
      si accompagnò all'illusione
      di incontrare un giorno amore.
      Poi d'un tratto mi scoprii uomo
      come arboscello mi feci fusto
      misi foglie e diedi frutti.
      Guardai il mio animo fiorire
      il cuore farsi piu piccolo e
      tremare ad ogni emozione
      affidarsi a una speranza.
      Oggi sono quello di ieri
      non cambierò' se sopravvivo
      illuso, pazzo ingenuo
      allacciato resto ad una donna
      rimasta bambina cattiva
      che vuole tanto
      per niente che dà
      che non mi dà niente
      per tanto che prende
      che allattata al seno
      d'amor mai pur cresce
      che come gnomone di meridiana
      ad un alto sole d'affetto
      ombra sulla mia vita proietta
      anticipandomi l'ombra dei cipressi
      che già da tempo più non temo.
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        Scritta da: Elisa M.
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        Questioni importanti

        Quante volte si parla dell'amore?
        L'amore appassionato
        L'amore tormentato
        L'amore che ti fa vivere
        e quello che ti fa morire.

        Perché per le persone
        è più importante amare gli altri
        invece di se stesse?

        Perché quando qualcuno ti lascia
        vorresti che il mondo si fermasse
        per ascoltare il tuo dolore?

        Non è forse più importante
        amare se stessi
        di una luce così splendente
        di una gioia così immensa
        che per gli altri
        non sia più possibile
        passarti accanto
        senza rimanerne affascinati?
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          Scritta da: Silvana Stremiz
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          Il Friuli trema

          6 Maggio 1976

          Giochi di bimbi
          In una calda notte
          di anticipo estate.
          Chiacchiere in piazza
          Giovani allegri spensierati.
          Adolescenti sognanti
          Con in tasca migliaia di sogni.
          Chi davanti alla tv.
          Chi in compagnia di amici.
          Chi con l'innamorato.
          Ore21, 06.
          Ad un tratto un botto
          Tutto il cuore del Friuli trema.
          Le risate si trasformano in urla
          I sorrisi in lacrime
          In meno di un minuto.
          La faccia del Friuli si trasforma.
          I bimbi non corrono
          Gli adolescenti non sognano.
          1000 morti migliaia di feriti
          la disperazione è ovunque.
          Anche nello sguardo di chi
          ancora non comprende
          Una notte d'insonnia
          e cercare fra le macerie
          Contiamo i morti.
          Contiamo i feirti.
          Ci uniamo in unico abbraccio
          Asciugando le lacrime
          Di rabbia e dolore.
          Stringendo i denti.
          Fra l'incredulo e la disperazione.
          Con la forza e l'orgoglio.
          Da autentico Friulano,
          a volte presuntuoso
          ma con una grande dignità.
          Con la voglia di fare: "di Besoi"
          "da soli"
          Ma "di bessoi"non si può fare.
          Con gli aiuti della solidarietà.
          Pensiamo già alla ricostruzione.
          Niente sarà più uguale
          Nessuno dimenticherà,,
          Ciò che il Friuli era
          Ogni mattone del nuovo
          avrà il sapore amaro di ciò che è stato.
          Quel tragico 6 di Maggio 1976.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie personali)

            Ho visto la guerra negli occhi

            Ho visto gli occhi di un bambino
            stravolti dalla sofferenza,
            angosciati dalla paura
            terrorizzati dal futuro.
            Ho visto gli occhi di una madre,
            angosciati, pieni di lacrime,
            perché la guerra ha sepolto
            il suo bambino.
            Ho visto gli occhi di quei soldati,
            stanchi disperati
            ma colmi di speranza,
            affinche il fucile del nemico non li ha uccisi.
            Infine o visto il niente che restava
            di ciò che prima c'era.
            Ho visto seppellire i morti,
            e insieme a loro il passato.
            Nella disperazione del dopo
            ho visto costruire.
            Nuove case nuovi sogni.
            Un futuro...
            che la prossima guerra distruggerà.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)

              Ora... a fine corsa

              Ora a fine corsa
              mi rendo conto
              del molto che ho avuto.
              Del tanto non avuto.
              Conto le mie fortune,
              fra queste: i figli avuti.
              Questo già mi ripaga
              per il "quel" non avuto.
              So che molto ho fatto,
              molto avrei potuto fare.
              Ho lottato con forza
              per il mio credere giusto.
              Nel lottare a volte ho sbagliato.
              Non conto neppure
              gli sbagli fatti, non serve.
              Ma credendo nel mio fare;
              con caparbietà e determinazione
              sono andata avanti.
              Ora a fine corsa
              raccolgo i frutti
              di ciò che è stato,
              del mio dare e avere,
              del mio combattere
              e lasciar perdere.
              Alcuni mal ripagati,
              alcuni strapagati.
              Non ci sono state vincite eclatanti,
              né sconfitte micidiali.
              Una sola cosa è certa:
              è andata come è andata.
              Ma guardando i miei figli
              comprendo di essere stata.
              Una donna fortunata.
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