Scritta da: Francesca Pace
in Poesie (Poesie personali)
Notte.
Notte di chi ha voglia
d'amare,
dormire e
sognare.
Notte di caldo e di lenzuola
rosse
come sangue
che s'appiccica.
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Notte.
Notte di chi ha voglia
d'amare,
dormire e
sognare.
Notte di caldo e di lenzuola
rosse
come sangue
che s'appiccica.
Né la tua superficie,
né gli orrori che vedo in te,
mi faranno scivolare,
maledetto specchio!
Con i miei lunghi artigli
salirò sempre su:
raccoglierò le emozioni,
quelle che rifletterai...
Qualunque esse siano...
Fino all'ultima:
tuffo nel nulla... Vuota!
Sorgeva una stella una notte.
Poi solo polvere.
Vorrei ricostruire il tempo,
"Angelo bruciato",
ritrovare te quella notte,
speciale come ti vedevo!
Non hai capito di quale amore
Sono capace di amare
Vederti soffrire mi porta dolore,
un chiodo squarcia il cuore,
guardi dentro me scorrere
l'ultimo sangue d'amore.
La regia di un film d'orrore,
tanti brandelli senza pudore
seminano tanto terrore.
L'anima era pronta ad amare,
A te, a voi ha chiesto di entrare
nel labirinto che porta a sperare.
Perso fra i filari per inseguire
il sogno con cui volare
sopra ogni cosa poter guardare.
Così scendo in picchiata per virare
sui tuoi dubbi come fremi, per fermare
la scia d'acqua sul tuo mare.
Quante volte hai detto di amare.
Com'era bello poter naufragare
e pensare di poter arrivare
indenne nel giardino del tuo cuore,
proteso a raccogliere il tuo fiore.
La tua illazione per il mio essere
libero da schemi del pensiero.
Accetti di non accettare
ciò che potrei argomentare.
Non hai capito di quale amore
Sono capace di amare
Sono dolce tenero e mansueto,
sono premuroso ed inconsueto.
Peccherò di falsa modestia
ma sono ridotto come bestia.
Sentimenti da cui scappare
emozioni da cui evadere.
Le uniche siete voi da salvare.
Non hai capito di quale amore
Sono capace di amare
Sono capace di implodere
per non farti sentire il mio dolore.
Sono capace di scegliere
una vita per pregare.
Sono capace di fermare
la penna del mio scrivere
Sono capace di morire
per non farvi soffrire.
Non hai capito di quale amore
Sono capace di amare.
Oh! Angelo mio,
prestami le tue ali
Per fuggire da
un mondo legato
dal ferrospino
delle trincee
di guerre passate,
dagli Olocausti
d'intere popolazioni,
dalle ipocrisie del mondo
che io possa dall'alto
portare la luce.
C'era un tempo in cui il sole risplendeva anche in un giorno di pioggia, ora piove anche quando risplende il sole...
Sei arrivata da acque profonde,
mimetica fra i sogni delle onde.
Per un attimo ti ho individuato,
così mi son tuffato.
Io che sto con la terra sotto i piedi,
di rado mi tuffo in acque profonde mille piedi.
Ma l'idea di esplorare l'ignoto
mi da un motivo e nuoto.
Giù negli abissi del tuo mare
senza emergere per respirare,
per paura di perdersi
e la voglia di mordersi.
La tua voce,
è come la foce,
di un fiume,
scorre nel mio mare
ed io mi lascio andare
al dolce pensare,
al tuo cuore,
pieno di amore,
che tanto vuol dare
e tanto vuol ricevere.
Buonanotte amore mio, dolce follia della notte e primo sospiro al mattino.
Fresca di rugiada e calda di sole.
Tu così oscura e misteriosa
nascondi la mia infanzia e nell'istante
rubi le mie sicurezze e certezze,
donandomi fragilità costante.
Cullandomi con le lacrime in silenzio
ascolto rimbombi fanciulleschi,
che tracciano
la strada vissuta e infinita.