Poesie personali


Scritta da: Marco Teocoli
in Poesie (Poesie personali)

Tu puoi, Dio!

TU puoi, Dio!

Adesso che piango
vorrei un solo favore da Te.
Vedi queste lacrime rare
direi uniche,
prendile come ultime.
Io che di preghiere
non faccio schiere.
Sono qui
per chiederti,
togli ciò che oltre la vita
mia non serve mica.
Toglimi il pane e l'acqua.
Toglimi il lusso e l'essenziale.
In cambio di un soffio
a quel male,
spazzalo via
e dona a lei ciò che
le appartiene affinché
venga da me.
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    in Poesie (Poesie personali)

    A tua parola

    Trepida luce ai margini dell'ombra
    giunge la tua parola a rischiarare
    gli oscuri spazi della dimenticanza.
    Graffia ferite mai chiuse, tracciando
    vie di amarezza da me già percorse.

    E la memoria arretra, travolta
    da vertigine d'eventi, sfoglia
    pagine bianche, vuote d'amore,
    cerca sincere parole
    che forse cerchi anche tu,
    amico deluso, quando nella spirale
    d'indifferenza che ti circonda
    la solitudine s'è fatta distacco.

    Che darti, se i sogni feriti
    da gelide lame di sguardi,
    raffrenati da àncore di fuoco
    - marchio rovente di dure parole-
    ora fluttuano su spente
    acque d'oblio in cerca di ristoro:
    gabbiani troppo stanchi ormai
    per alzarsi in volo.

    Che dirti?
    Le secche foglie delle parole
    volteggiano nel turbinio dei pensieri
    senza oltrepassare la sfera indurita,
    - sono solo echi soffocati-
    e i fogli gettati nel cestino
    non sono che singhiozzi accartocciati.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Di nebbia sottile

      Di nebbia sottile
      il freddo respiro d'autunno
      imbambagia il silenzio.

      Solo il sussurro del tiglio
      ferito, del ramo caduto
      che blocca la soglia.

      Non apro ai ricordi,
      ai muti fantasmi assopiti,
      ai sogni smarriti
      che bussano lenti.

      È ora di solitudine,
      è tempo d'ipnotica attesa,
      di macerato rancore,
      di rassegnato dolore.

      Domani chissà,
      disciolta la coltre di neve,
      lontani i giorni del pianto,
      sarà una carezza di sole
      a riportare il tepore,
      sarà di nuovo un sorriso
      a risvegliare
      un palpito d'infinito.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Di me non ti posso parlare

        Di me non ti posso parlare
        per non infrangere
        i tuoi giovani sogni di cristallo.
        Non posso dirti d'infelicità
        nutrita da continuo sogno,
        di ferite d'affilate menzogne
        lenite da oasi d'illusione...

        Ho levato l'abito del Pierrot
        per mettere quello d'Arlecchino,
        ho nascosto la lacrima
        indelebile sul viso
        dietro maschere d'amore
        tese nello sforzo del sorriso,
        ho represso in me
        frantumi d'incaute nostalgie
        - consonanze d'amari disinganni-
        per non distruggere
        le tue smaglianti attese.

        Non ti dirò di povere speranze
        soffocate in fondo al cuore,
        ora che inguaribile dolore
        raggrumato tra le pieghe dei ricordi
        si traduce in inerte solitudine.
        No,
        di me non ti posso parlare:
        dito d'amore sulle labbra
        m'impone silenzio.
        Vivi i tuoi diciott'anni
        figlia mia!
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          in Poesie (Poesie personali)

          Amica poesia

          Tu poesia non sei solo parola
          sei il fiore che inaspettato sboccia
          sul vecchio muro, nell'arida roccia
          del cuore solitario e lo consola.

          Sei l'acqua che sottoterra dimora
          e d'improvviso alla fonte zampilla,
          tu scaturisci, tremula favilla,
          dal grande fuoco che il cuore divora.

          Amica mia, tu nasci dal mio pianto,
          dal cupo abisso della mia tristezza:
          un trillo d'usignolo nella sera,

          e l'anima s'acquieta nel tuo canto,
          che pone sul dolore e l'amarezza
          un po' di pace, come una preghiera.
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            Scritta da: Sha
            in Poesie (Poesie personali)

            La danza dell'angelo

            Tu che danzi nella notte sopra le onde del mare con le ali che ti illuminano, e una strisciata di luce argentata che ti avvolge rendendoti di un'incanto senza fine... angelo mio, pensa a me, quando le stelle ti circonderanno perché io verrò da te per farmi abbracciare e proteggere dalle tue ali!
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              Scritta da: Cleonice Parisi
              in Poesie (Poesie personali)

              La tua follia

              A Follia che bussi;
              A Follia del cui concepir io rifuggo;
              A Follia che soffochi pensieri e parole
              che tiranneggi la vita.

              Follia asciugherò le lacrime dell'anima
              e placherò il mare della tua esasperazione.

              La follia è il pianto estremo di una anima incatenata;
              La follia è la porta schiusa per chi respira solo oscurità;
              La follia è la rabbia inesplosa che trova fiato nel suo urlo estremo;
              La follia è la voglia di vita che tutto distrugge;

              Non cedere alla follia,
              frena il suo dire estremo
              Ascoltandola.

              Tu ascolterai la tua follia;
              Tu berrai dalla tua follia;
              Tu coccolerai la tua follia;
              Tu comprenderai la tua follia;

              La follia è il pianto estremo di un anima che soffre,
              asciuga le lacrime alla tua anima
              e il suo pianto cesserà di esistere.

              Tu uomo cavalcherai la tua follia
              come cavallo impazzito
              girerai a vuoto
              nel tuo cielo interiore.

              Ma di quel cavallo
              frenerai il passo al vivere
              sia folle la tua corsa
              ma nel tuo sol pensiero.

              Ascolta la tua follia,
              essa non è poi così folle
              ti sta solo mostrando
              i confini della tua prigione.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Sogno

                Sogno, attimo d'agonia, istante fantastico.
                Un viaggio della mente, che fa delirare il mio cuore, un tuffo nel vuoto.
                Nel buio della notte ti avvicini ed io impazzisco per te.
                Capelli come seta cangiante, che fluisce leggera.
                Occhi profondi, tanto da farmi perdere equilibrio e ragione.
                Pelle di pesca, dolci colline che attraverso mentre scivolo sull'onda dei tuoi fianchi.
                Non sfiorerò le tue labbra, miele dolcissimo e non ascolterò la tua voce, canto di sirena.
                Sogno, calda come la notte d'estate, fresca come rugiada, riposa sulla mia pelle; voglio tutto di te, non solo la tua bellezza.
                Tu sei il mio sogno, che al risveglio svanisce lasciandomi solo.
                Nessuna donna sarà mai più bella di te.
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                  Scritta da: Cleonice Parisi
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                  L'Uomo solo

                  Sofferta è la comprensione
                  dell'uomo solo,
                  prima di addivenire al se unico
                  avrà battuto i suoi mille alter ego
                  dai molteplici volti
                  atti a confonderne il pensiero.

                  Agirà davvero l'uomo solo,
                  quando nel muoversi dovrà dar conto al suo unico avanzare;

                  Cambierà davvero l'uomo solo,
                  quando nel divenire inquadrerà il suo unico sentiero;

                  Produrrà davvero l'uomo solo,
                  quando avrà guadagnato la propria comprensione;

                  Migliorerà davvero l'uomo solo,
                  quando del suo seme vedrà raccogliere frutti;

                  L'uomo solo guarderà al domani
                  conservando rettitudine e passo fermo,
                  e nel molteplice cammino si troverà ad avanzare
                  proiettato dal suo unico e stabile sentiero.
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                    Scritta da: Cleonice Parisi
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Laddove...

                    Laddove sorgono montagne inattese, sprofondano dilemmi antichi;

                    Laddove il Sole acceca, le stelle non appaiono;

                    Laddove si odon campane, il canto dell'usignol non ha sentore;

                    Laddove il ciclone arresta il viver, della tempesta non si trova ricordo;

                    Laddove il grano della tavola è sovrano, difficilmente occhio corre alla miseria.
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