Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Tristi pensieri fanno un girotondo intorno al mio mondo
come esuli gabbiani
planano dolcemente
sul pelo di bianche acque
... e annegano nel mare delle speranze.
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Tristi pensieri fanno un girotondo intorno al mio mondo
come esuli gabbiani
planano dolcemente
sul pelo di bianche acque
... e annegano nel mare delle speranze.
Gioco di ombre
disegnato dal vento
gioco di forme che prendono vita
...ombre distrutte in un attimo
ombre rinate dopo un grande silenzio
giochi danzanti
forme diverse
fantasie dimenticate
nascoste nel fondo dell'anima
mai scordate
sensazioni mai dimenticate...
vento che sibili e che racconti
quante parole mi hai portato
vento che ascolti tutti i segreti
fa che io veda ancora una volta l'ombra
che tu per me hai disegnato...
Le persone intorno a me
false e smemorate sono,
schiave e col capo chinato
quando camminan per la strada sporca
e più pulita delle loro coscienze
Le persone dimenticano
ricordano se stessi
e si rinchiudon in lutto
quando non possiedon altro
che pensieri dimenticati
e raramente scartati
La gente non è poca
è apparentemente uguale,
ognuno è libero di fare
ma nessuno è libero da ciò
che riporta a ritrovare se stessi
come un anello dipendente dai precedenti
Abbiamo tutti un unico peso
ma il cuore
sceglie la sofferenza migliore
per ciò che perde
e la gioia migliore
per ciò che accoglie
Soffro nel conoscere il futuro,
volo nei pensieri
quando alzo il mento
e con gli occhi chiusi
ascolto la nota più alta
che il silenzio mi concede
Apparentemente sorrido
nel vivere il presente
senza vedere e senza sentire
le stesse bugie
a cui tutti fingono di credere
Nulla è eterno ma niente finisce
La gente sorride ma nessuno è felice
Immagino un mondo diverso
Dove la gente...
È semplicemente se stessa.
Ho camminato passi che avevo dimenticato
fra queste signore da tempo inascoltate,
ho assaggiato i colori che ti rendono vivo
fuori dal buio che avvolge la nostra libertà
ma come può questo cielo essere diverso
se l'uomo non ha il coraggio di guardarlo;
come può questo mare renderci partecipi del suo fondo
se gli occhi restano in superficie;
come può questo fuoco scaldarci le anime
se tu hai paura di amare;
come posso smuovere dai polmoni questa polvere
se mi manca il tuo respiro.
Ed io da queste vallate continuo a scrutare quelle onde
che un tempo non si frantumavano sugli scogli,
continuo a cercarti
sorretto dalla luce di questo faro.
Ti prego non crollare anche tu
nel baratto che questa vita ci propone,
quello sguardo e quelle ali mi hanno insegnato
che tutto può esser condiviso
perché proprio quando non avevo niente
ho capito che ero tutto,
mi mancavi solo te,
mi manchi solo te
ed io continuerò a cercarti
in questo mare nero
finché ai miei occhi
giungerà ancora l'immagine di te.
Osserva un albero:
nelle sue curve c'è la perfezione della vita;
eppure l'uomo lo taglia
quando la sua superbia lo acceca.
Ma non ha previsto una cosa:
un albero può essere abbattuto,
un fiore essere reciso,
un lago può esser prosciugato,
un fiume può essere inquinato,
ma il cuore di un amico no.
Perché nel suo sangue
scorre amore puro,
nel suo sangue
scorre amore vero
e l'amore supera il mondo intero;
perciò un amico,
se è un amico
perderlo non potrai mai;
un amico,
se è un amico
ti è sempre affianco anche se non lo sai.
Puoi renderlo ridicolo,
puoi togliergli il tuo sguardo,
puoi uccidere il suo orgoglio,
puoi ferirlo con le tue armi
ma un amico,
se è un amico
volerti male non potrà;
un amico,
se è un amico
fra dieci giorni, cent'anni o mille vite ci sarà;
un amico,
se è un amico
anche se in mondo se n'è andato ti amerà.
Mi chiedo cos'hai guadagnato
quella sera;
mi chiedo cos'hai guadagnato
su quella panchina;
mi chiedo cos'hai guadagnato
ad ascoltarmi;
mi chiedo cos'hai guadagnato
a capirmi;
e mi chiedo cos'hai guadagnato
a non abbandonarmi.
Io non so cosa posso darti in cambio,
posso darti uno sguardo sincero
se avrai bisogno di verità,
posso darti una mano
se mai potrà esserti utile,
posso darti un sorriso
se ti potrà risollevare quando la vita ti farà cadere,
posso darti i miei sogni
se potranno rendere più colorata la nostra realtà,
posso darti la mia amicizia
se avrà la presunzione di migliorare un solo attimo del tuo tempo,
posso darti queste parole
se leggendole ti potranno recar piacere.
Lo scambio non è equo
ed io non ignoro
che ricevo da te
molto più
di ciò che posso darti io.
Ma forse è questa
la cosa più preziosa
che hai guadagnato
imparando a fare qualcosa di giusto
senza aspettarti nulla in cambio,
hai guadagnato ciò che ora tu sei:
un uomo,
un uomo vero,
un amico vero
ed io per questo
non posso che dirti
grazie!
Adesso che i nostri
corpi stanchi,
giacciono sul letto.
Adesso che appoggio
la mia testa,
sul tuo petto,
per ascoltare il tuo cuore.
Adesso che il tanto sudore,
ci fa rimanere vicini,
quasi incollati.
Adesso che la passione
si è spenta,
perché esaurita.
Adesso piano,
riesci a sussurrarmi,
un ti amo.
Arroccato nel cuore,
alte e solide mura avrà innalzato la tua paura
attorno a quelle che crederai
le tue certezze;
Fermerai il graffiare dell'insensato vento
ma il tuo invalicabile scudo
limiterà anche i semi nuovi;
Il vento troverà muro
il muro combatterà vento
e il tuo cuore resterà nel suo tormento
a ribollir nelle acque stagnanti
dove solo il riconsiderare antiche conquiste
farà vibrar in superficie le acque
ma non ne scuoterà i torbidi abissi;
Riconsidererai
alla luce della tua fioca candela
e nella penombra della tua comprensione
non scorgerai il cielo acceso
al di là del tuo muro,
che busserà con mani di vento
alla tua porta chiusa.
Riconsidererai,
sempre e solo bevendo dalle tue torbide acque;
Abbatta le mura l'arroccato nel cuore
e faccia transumar i venti
dal fuori al dentro
e dal dentro al fuori.
Sacra è l'icona dipinta dalla sua mano
ma se occhio non coglie l'arcobaleno
da quali colori avrà allora attinto le sue tinte.
Abbatta le mura l'arroccato nel cuore
e respiri il vento del vivere
il suo graffio spinoso
altro non è che il guanto
della carezzevole comprensione.
In quella caliginosa e vuota stanza,
mi adagio sul letto ormai priva di lei,
tenendo stretto tra le mie tremanti mani
la sua scarlatta veste dal profumo ancora
fin troppo vivo, d'acqua di rose.
Malgrado non vi sia, il suo ricordo
mi giunge sino al cuore e come un filtro
magico mi fa credere tuttora che lei
sia ancora distesa li, in quelle morbidi
lenzuola di seta, mi volto e comprendo che tutto ciò
è solo un sogno; ancora una volta i miei occhi
riprendono a luccicare come stelle nel cielo,
ed il mio sorriso sino a poco
tempo fa vivo, si spegne nel ricordo di
quella sua foto nel comò.
Mi guardo attorno e nella stanza sul
quale sono avverto la sua presenza,
con follia ma disperazione divulgo parole,
e queste, invano risuonano nella vuota e desolata stanza.
Una leggiadra brezza fresca si espande dalla
finestra alla stanza, accarezza il mio corpo
e gela l'animo mio che non si rassegna al
pensiero di averla persa per sempre.
Alzo gli occhi al cielo e cerco una eventuale
risposta a questo mio dolore che non trova pace
e nel baratro di un esistenza che non ha più senso
aspiro a divenire cenere, polvere, come ciò
che ne rimane della mia vita.
A gran voce chiamo il più bel dono
che lei donna creatrice mi donò, giunta
dinanzi a me, le presi la mano e gli diedi un bacio
sul viso e con l'animo infranto dissi: figlia mia!
La donna di casa adesso sei tu, la mamma è
volata via, gli angeli l'hanno fatta
diventare una di loro, ma ricorda che lei rimane
viva nel nostro cuore attraverso
il suo ricordo...
Tutto questo eterno girare, senza te non mi diverte più,
per questo chiedo di venire con te la su...
Gioco di ombre
disegnato dal vento
gioco di forme che prendono vita
... ombre distrutte in un attimo
ombre rinate dopo un grande silenzio
giochi danzanti
forme diverse
fantasie dimenticate
nascoste nel fondo dell'anima
mai scordate
sensazioni mai dimenticate...
vento che sibili e che racconti
quante parole mi hai portato
vento che ascolti tutti i segreti
fa che io veda ancora una volta l'ombra
che tu per me hai disegnato...