Hai cercato Iddio nel deserto dei libri. Hai viaggiato per mari e monti. Hai assaporato il potere, la ricchezza e la povertà. Ti eri illuso di averlo trovato. Ma or la delusione, del vuoto che riempie la tua anima. La più travolgente depressione! L'inferno! Il fuoco, che dovrai attraversare. Ne uscirai indenne se il Cuore è con te, e se accetterai l'aiuto della Ragione. Se saprai conciliare Beatrice e Virgilio. Ed allor il vuoto lo riempirai al più presto. Scoprirai e getterai le maschere che credevi di non avere. Quando la caverna del tuo essere sarà interamente svuotata da credenze e opinioni personali. Frutti di terreni coltivati e mietuti da altri che tu hai fatto tuoi. Né narcisismo, né senso di potere, o affermazione di sé. Guai all'orgoglio! Il vero demone che ostacola il cammino nella strada della consapevolezza, verso la comprensione del Reale. Il tuo vuoto dovrà essere realmente vuoto. E sarà allora, che il vuoto, si riempirà di un nuovo e sconosciuto sentire, che ti innalzerà al di sopra di ogni cosa conosciuta e vedrai...
Crocifiggerai la tua personalità, gusterai la paura e la morte! Ma resusciterai e sarà allora che vedrai! Si! Vedrai l'immagine di Te stesso riflesso negli occhi di un bambino. Ogni uomo sarà il tuo gemello, ed imparerai che Iddio alberga all'interno di una albero, nel cinguettio di un passero, nello sguardo affascinante di una donna. Nella tua compagna brontolona che non ti da tregua, realizzarei che Dio ti istruisce per sviluppare la qualità della pazienza. E quando non sarà più uno sforzo, non più scimmiotterai, non più reciterai il tuo ideale, l'Amore penetrerà realmente, all'interno della caverna del tuo essere divenuto vuoto. Sarà allor che ti alzerai alle due di notte, vivendone intensamente l'ora. E paradossalmente, nell'istante di quel momento, non vedrai l'ora che si farà giorno, per Creare ed Amare, per viver altri momenti. Così sentirai anche l'impeto di una forza straordinaria che ti solleverà da terra e di quell'ora meravigliosa della notte, non ne vorrai la fine!
Quale lama può tagliare il filo, distorcere il tuo profilo, le locandine delle tue virtù che mi impediscono di dimenticarti? Le frasi di un amore tanto testardo pieno di cenci, di pedine mosse male di quello che non vale di ascoltare? Il mio non è codardo come chi mente. Guarda lo specchio: brulica la tua faccia d'insetti e di serpenti. Il secchio delle nostre anime gocciola da qualche parte ma ne raccoglierò le tracce, riponendole dopo averlo riparato. L'uomo che hai amato e tanto ami pagherà il debito insolente e andrà via. È il presente nascosto, non il passato; Come il dente caduto dà lacrime a un bimbo, un altro, saldo, prima o poi le asciuga; Non vado più a ritroso né più avanti. Solo i pezzenti svuotano le mano per riempirle ancora. Io solo di te le ho riempite Ti ho stretta forse troppo, e lo farei in eterno. Ora, nell'inverno delle tue follie, credi che sia l'opposto distruggere poesie alle libertà profuse o alle incerte vie. E le mie lacrime, di contro, per te gioiose Se tanto vuoi, scioglieranno la morsa: lunga appendice di monografie tediose. Libera nel vuoto, danza immotivata, melodia da tutti sconosciuta, dessert stantio, ultima portata nel prosaico del tutto e del tuo niente. Ladra saccente, brillante vanesia. La follia in un piacere folle: gli abiti che cingi chi potrà alterarli?
Bimbo, non piangere. Sorridi. Sorridi a chi ti ha donato un sorriso. Sorridi a chi per te ha dato la vita. Sorridi perché in te rimanga il ricordo D'uomini pronti a morire per Un sogno detto pace. Sorridi alla vita perché La vita ti doni quello che 18 ragazzi hanno pagato con La propria vita. Bimbo, non piangere. Sorridi. Perché loro sorridono per te.
San Giuliano Un paese Molisano. Bambini in festa, il grido di una maestra. Tutti ascoltano la lezione mentre un bimbo Immagina un futuro migliore. All'improvviso un rumore, un boato, è il terrore. Tutti cercano di uscire, ma Solo lì potranno dormire. Morire. Dormire non è come dormire. Loro non sono morti, dormono, sognano. Sognano una vita migliore Che diffonda solo amore. Non facciamo morire questi bambini, facciamoli sognare, sognare per non dimenticare.
Era in quel parco Che è sbocciato il nostro amore. Era in quel parco Pieno di prato e di viole Che è cresciuto il nostro amore. I lunghi pianti Sotto quei salici Che ci hanno visto Crescere e rinascere, in quei Momenti di emozione e di dolore. E l'estate, in quel laghetto che Ci cullava e ci accompagnava Con le sue piccole onde In un viaggio verso il paradiso È in quel parco Che, per te, ho riaperto il mio cuore.