Esiste un momento... un momento solo... in cui ti fermi per un istante... ti fermi a guardare tutto quello che accade davanti a te... ed è come se tutto il mondo rallentasse... le persone che stai guardando... quelle persone che ami... si muovono lentamente... e ne sei felice... perché è come se il mondo ti permettesse di godere di quell'attimo... il più a lungo possibile...
Esiste un momento... un momento solo... in cui tu vedi quelle persone che fanno gesti comuni... se siete intorno ad una tavola... ridono, mangiano, scherzano... si passano le cose... se state giocando a carte... ridono, giocano, scherzano... vincono e perdono... se siete sdraiati a guardare le stelle... ridono, sognano, scherzano... si perdono nell'immensità del cielo...
Esiste un momento... un momento solo... in cui riesci a capire quanto sia infinitamente bello anche un solo gesto... quanto uno sguardo possa racchiudere un miliardo di parole... quanto un sorriso possa cambiare l'umore di un amico... quanto una mano possa riscaldare anche nelle notti più fredde... sembra incredibile il numero di cose che ti scorre continuamente davanti... e ti sembra assurdo che tu non sia mai accorto della loro bellezza... della loro profondità... del loro vero valore e significato...
Esiste un momento... un momento solo... in cui riesci davvero a pensare... vedi persone che ami percorrere le loro vite davanti a te... le vedi parlare tra di loro, ridere e scherzare... alcune si amano... forse per poco, ma si amano... e cosa puoi fare se non essere felice? Cosa puoi fare se non sorridere? Cose puoi fare se non continuare a guardarle sperando per loro... sperando che quegli attimi durino il più a lungo possibile... È stupendo vivere un momento come questo... sentire una dolce musica in sottofondo che ti accompagna... vedere tutti i gesti più semplici al rallentatore... ascoltare ogni singolo sorriso amplificato cento volte... proprio come in un film... un bellissimo film...
Esiste un momento... un momento solo... in cui capisci davvero cosa sia la vita... cosa voglia dire vivere... un momento in cui sei solo felice di esistere... perché in quel momento hai capito che non esiste cosa più bella... dell'esser semplicemente vivi...
Ricordo quell'istante, ricordo quel momento... non sapevo il motivo, non sapevo il tuo tormento... un istante... ancora un istante... non ce l'ho fatta e per tutta la vita lo rimpiangerò... quella stessa che tu hai cancellato gridando "morirò"... Per te avrei fatto tutto... dato via tutto... ma ora cosa mi è restato se non un pianto afflitto... Ogni lacrima di pioggia mi ricorderà di te... e di quello che io non sono riuscito a fare... Non avresti dovuto... non avresti dovuto... hai gettato la cosa più importante in meno di un minuto...
La prima volta che ti ho visto, sicuramente non lo sai... sei stata un lampo di luce in uno oscuro via vai... ogni gesto che facevi attirava la mia attenzione... ogni sorriso che mi regalavi incrementava la mia immaginazione... quando iniziai a parlarti sapevo che mi ascoltavi con il cuore... ero davanti a te ma con la testa già volavo altrove... in breve imparai a conoscerti ed a capirti... non avrei mai pensato neanche per un secondo ad abbandonarti... Con te le giornate scorrevano leggere, sembrava un sogno, in fondo... ero sicuro che bastava solo quello per dare alla vita un senso profondo... e ne ero certo, si, non esisteva una persona più bella in tutto il mondo!
Purtroppo la vita, si sa, è piena di brutti momenti... spesso le delusioni arrivano dai genitori e dai parenti... loro non potevano capire le tue aspirazioni... continuavano a ripeterti che le tue erano solo illusioni... io credevo in te, te l'ho sempre detto... eppure alla fine hai deciso di salire su quel dannato tetto... Avevo capito subito che qualcosa più non andava... per me era chiaro che qualcosa ti turbava... nonostante tu continuassi a fingere ed a sorridere normalmente... io ero l'unico a capire che soffrivi veramente... tutti coloro che avevi intorno non sono stati in grado di capirti... per questo mi ero sentito l'unico capace di salvarti... ma non capisco perché hai lasciato che i problemi ti sovrastassero... forse credevi che i tuoi pochi amici non bastassero...
Ti ho detto mille volte che la vita è la più grande sfida... e solo arrendendoti alla fine l'hai fallita...
So solo che se mai qualcosa di grave mi colpisse... non vorrei che chi più amo mi abbandonasse... ho cercato in tutti modi di dirtelo... durante quel periodo in cui tu pregavi il cielo... quando piangevi da sola in una stanza... e ti crollava giù ogni speranza...
Avrei voluto parlare con tutte le pareti... perché solo a loro confidavi i tuoi segreti... in fondo ho sempre cercato di aiutarti... ma ad un certo punto non sapevo più cosa dirti... Quando il mondo intorno a te ti crolla addosso... non puoi permetterti più nemmeno un passo falso... ti sembra di non vedere più nessuno intorno a te, si chiama solitudine... fu in quel momento che ogni mia presenza diventò così inutile... forse era già troppo tardi... forse ancora no... ma intanto il tuo cuore era già sceso all'inferno... Non si può dimenticare, non si può più cancellare... quell'istante interminabile che segnò una fine così terribile... quando quella sera la mezzanotte è scoccata... con un solo passo avanti la tua vita ti sei giocata... ed io che al volo ti avrei preso... in quel minuto ho capito che il mondo per te era un peso... non avrei mai pensato che saresti arrivata così in fretta al limite... ed ora mi maledico perché le tue paure io non le ho mai capite... Certe cose sei convinto che da te siano lontane... le leggi sul giornale e credi che non le dovrai mai affrontare... ma quando una vita accanto a te si spegne... capisci quanto quelle convinzioni siano state indegne... Tutto si è perso in meno di un minuto... in meno di un fottutissimo minuto...
Su quel tetto mi sembra di vederti... mani e gambe tremanti... occhi spenti... tradita dalla famiglia... sfruttata come una perla in una conchiglia... ma ormai l'ora è scoccata... vibra la tua anima sconosciuta... nei tuoi pensieri... nei tuoi sentimenti... chissà cosa scorreva in quei terribili momenti... Adesso spero solo che queste mie parole possano raggiungerti... scavalcare qualsiasi barriera terrena e cullarti... non hai idea di quanto io abbia sofferto per te... domandandomi continuamente il perché... eri sicura che in questo mondo per nessuno eri importante... eppure ora queste mie lacrime muoiono lentamente... se in quel minuto fossi stato lì con te forse ora sarebbe tutto diverso... e non sarei qui a comporre queste righe piangendo su ogni verso...
Ti sentivi sola... ma per me eri tutto... avrei dovuto dimostrartelo quando potevo... adesso è troppo tardi... adesso sei già in cielo... e io continuo a vivere anche se non vorrei... perché senza di te so che non ce la farei... Cos'è che mi tiene in vita, quindi mi chiedo... la forza di urlare al mondo ciò che sento e che ho passato, e qui prego... per far sì che un'altra come te possa salvarsi... e magari far trovare pronto chi per lei voglia gettarsi... Perché ti giuro, se indietro tornare si potesse... io in quella notte sarei lì con te con lacrime spesse... e se le mie parole non vorrai ascoltare... allora ti tendo una mano dicendo "ti prego, non saltare"...
E se solo quel minuto una vita ugualmente richiedesse... preferirei che la mia si sacrificasse... perché qualcosa di così bello e puro come te non può essere sprecato... e il mio amore, finalmente, sarà ripagato... perché se non c'è altro modo per salvarti...
Povera nonna mia come è diventata sur viso a pelle s'è tutta'n cartocciata. Me dice: a li tempi mij nun c'erano né creme né cremoni a me bastavano du tocchi de saponi...
Pe divertisse, me continua a dì, nun c'era sta caciara ero felice co na nota de chitara cantavo sempre er ritornello de na canzone e de no stornello...
Nun era come mò: violenza, droga e sesso, io ste parole l'ho sentite solo adesso! Perciò godetela bene sta gioventù e guarda'n faccia nonna tua... lo vedi che nun torna più.
L'inferno in fabbrica c'era già prima, quando il sudore colava sull'acciaio per dodici ore e la schiena doleva anche a vent'anni e non dormivi la notte tormentato dai conti o dormivi sull'autobus stipato di corpi e odori pesanti. Martiri per millecento miseri euro e millecento preghiere di riuscire a farcela anche'sto mese che c'è Natale e i bambini si aspettano tanti regali.
Terre strappate con forza dall'acqua, prima paludi ora immense distese coltivate con grano straniero, legumi lattiferi, dolci tuberi e foglie essicabili, intervallate di tanto in tanto da condotte irriganti, stradine bianche, solitari alberi o piccoli boschetti, caseggiati antichi o strade nuove.
Terre che hanno dato alla luce e oscurato persone care che la mia fanciullezza hanno segnato ed istruito.
Dai primi passi qui fatti alle estate giocose, dai primi lavori ortolani ai lunghi giri... di strada in strada in groppa alla leona e con splendidi ed affascinanti racconti di tempi passati, di vite altrui, quasi come favole.
Storie di conti, baroni, di tenute, di vite passate, presenti e future, di persone sconosciute o conosciute, ma sempre di fatti veri, mai inventati.
All'ombra di questa maestosa pianta i cui dolci frutti assaporai in fanciullezza anno dopo anno, estate dopo estate, mi rendo conto che la vecchiaia non è solo umana, ma anche vegetale. Il tuo tronco infatti racconta tutta la tua vita vissuta, mentre i tuoi rami mostrano lentamente la tua sempre più acuta sofferenza.
... Vedo la luce della notte che rende le cose velate, omogenee. Qualche lampione illumina la strada e di tanto in tanto qualche auto lascia la sua scia. Se non fosse per queste auto il paesaggio sembrerebbe una fotografia di una terra in letargo. Ma questa notte sarà diversa, complice una festa non nostra. I giovani usciranno e di porta in porta bussando con una domanda. Fieri del loro bottino torneranno a casa, lasciando nuovamente questa terra in letargo.
Continuo a camminare da solo, in questa fredda foresta innevata. Percorro sentieri, viaggio, ma mi ritrovo sempre solo a combattere con me stesso. La solitudine... il mio cuor si gela, batte sempre più lentamente, sta quasi per fermarsi poi sarà congelato del tutto, intanto la mia ricerca continua, trovando l'immagine di lei in ogni cosa. Questo mi fà star ancora più male, la mia malinconia aumenta, come la voglia di te incessantemente nei miei pensieri. I tuoi occhi, il tuo sguardo, le tue labbra, il tuo sorriso, le uniche cose che mi fanno star bene ma non ci sono... non ci saranno mai. Perché tu continui ad allontanarti, ti nascondi dove io non posso raggiungerti... dammi un segno della tua presenza, rivelati a me, torna a scaldar questo cuor che soffre, torna a far battere questo cuor... solo per te, infinitamente per te, per sempre e da sempre tuo... di nessun altra. Perché sei tu l'unico fuoco, l'unico raggio di luce nella mia anima tetra e buia, l'unica strada verso il paradiso dell'amore, l'unico mio pensiero, l'unico mio sogno, da sempre... e per sempre... tu.
Il delicato profumo trasportato dal soffio carezzevole del vento riempie dolcemente le mie narici inebriando i sensi, il caldo tocco della rosea e vellutata pelle restituisce conforto al corpo affaticato, che da te ricerca affetto e passione, gli occhi castani e profondi riempiono l'immenso vuoto del mio animo un tempo turbato e confuso, il tuo corpo affiancato al mio sigilla quello che per altri non è che un passeggero stato d'animo, un effimero piacere destinato a spegnersi con l'inesorabile trascorrere del tempo, l'incontro delle nostre labbra corona il sogno che per anni ha riempito le nostre notti rafforzando il legame e aumentando il desiderio, adesso che tra le mie braccia cerchi conforto, mai più solitudine alcuna proverai finché anche l'ultimo guizzo di vita avrà abbandonato la terrena dimora del mio spirito.