Scritta da: PATRIZIA FERRARI
in Poesie (Poesie personali)
Momenti
Quando è il momento di frenare
andare e non sapere dove
gridare e poi sorridere
quando trovò il giusto appiglio
scelse il sentiero più facile
e non so il perché.
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Quando è il momento di frenare
andare e non sapere dove
gridare e poi sorridere
quando trovò il giusto appiglio
scelse il sentiero più facile
e non so il perché.
Oggi ho affidato
all'inchiostro
un messaggio per te
deve arrivare
al tuo cuore
al tuo amore per me.
Momenti anonimi
senza voce
giorni interi senza pace.
Niente luce
solo buio
dentro me
scivola via
il tuo oro
un minimo di decoro
picchia forte
la pioggia sul tetto
tutto intorno tace
ed io non ho più pace.
Mi sveglio
con i pensieri
che frullano
ho fatto
una macedonia
d'amore
per colpire
la gola e il tuo cuore.
Attendo che passi
la pioggia
per rivedere il sole
il mio sole.
Chiedimi che giorno è.
Ti risponderò che oggi è il giorno nato dopo ieri.
Mi chiederai che giorno era ieri.
Ti risponderò che era il giorno prima di oggi.
Mi guarderai con aria interrogativa
e magari sorridendo mi chiederai:
"... Che giorno sarà allora domani?"
Ti risponderò che non lo so,
perché ancora oggi non è finito.
"Studere studere post mortem quam valere?"
"Dopo la morte non saprei, ma qui vale tanto!"
A voi popolo del domani
a voi menti sapienti
o ancor dormienti
a voi studenti
è tempo di proventi.
Le vostre menti
che siano ferventi
e scalpitanti gli intenti
al mondo siate attenti.
Voi siete i vincenti
abbracciate l'impresa
voi che ne pagate già la spesa.
Il doman vi aspetta
nello studio crescete in fretta
la sorte del mondo
al vostro cor è stretta.
Un antico Borgo
in mezzo ai monti,
sulla sponda del Grivò.
Pochi vecchi edifici
crollati da tempo,
altri messi a nuovo.
Resti di tre antichi mulini,
una vecchia fontana,
un ponte ad arco,
qualche casa ancora in sasso
e una Madonna per pregare.
Lì di fronte nonno,
con i tuoi capelli bianchi,
con le rughe in fronte,
i segni del trascorso
delle guerre passate,
seduto, raccontavi la tua storia.
Ora nulla è uguale,
nemmeno i volti,
turisti in vacanza
in cerca di pace.
Invariati sono solo i ricordi.
Ogni tanto" io"
a caccia di quei ricordi.
Stremiz...
Un cognome,
un Borgo.
Tante storie.
Per chi lo porta,
è un po' leggenda.
Si dissolvono i ricordi nel tempo,
quel tempo che, consumando
forze e sentimento,
scandisce le tue ore.
Scavando solchi,
Rubando sogni,
regalando giorni
che rubano giorni.
Regalando lacrime
che fanno sorridere
e sorrisi che nascondono lacrime,
ti dà togliendo
Ingannevole ti sorride
giocando col chiaro e scuro,
del dare e avere
si prenderà l'unica cosa
che conta davvero:
La tua Vita.
La morte ci strappa
con le radici dalla vita.
Non dai cuori
di chi ci ha amato.
Non dai ricordi di chi
ci ha vissuto.
Non dalle persone a cui
abbiamo lasciato
un pezzo di noi.
In quelle viviamo per sempre.
Ora vivi tra le creature dell'immenso,
dove la notte non cala mai.
L'anima pura e nobile, tua unica guida,
nel breve percorso della vita.
Gli occhi sereni, il sorriso gioioso;
dentro e attorno a te la pace.
Danzi leggera, avvolta dalla luce,
spirito d'amore, cuore vivo.
Il buio è lontano e lontano è il dolore;
lasciati cullare dal canto degli angeli.
A te, Rita.
L'alba ci sorprende sulla spiaggia.
Chissà se c'eri o ero solo quaggiù.
Poi partimmo e poi ancora tornammo.
Il sale ed il sole poi ancora insieme.
Vestiti di sabbia, di spruzzi e sorrisi.
Due corpi bagnati dal sole che scalda.
Poi quel silenzio di un mare d'agosto.
Io senza Dio e senza ancora una mèta.
E tu che vai via...! Anzi non c'eri...
Salgo e scendo senza sosta,
di giorno come di notte.
Il cuore batte alto
ma raramente di gioia.
Temo l'attimo di felicità,
l'illusione passeggera,
preludio di lunghi istanti di paura.
Temo l'uomo e il suo istinto
incontrollabile, malvagio, distruttivo.
Diffido di gesti e parole,
di sguardi che riflettono buio.
Volo alto, per poi subito precipitare;
la terra mi illude per un momento
per poi spingermi verso il limbo eterno.