Che sia più lunga la vita, la mattina d'estate, il vento sui capelli bagnati, contemplare occhi lucidi della gioia di un bambino. Che sia più nitida la neve, la pioggia che riverbera le immagini, la linea ricurva dei rami dei salici. Che sia festa nell'anima tua, che accoglie in un vaso un sorriso, che rende il tuo viso un fiore delicato, da non poter toccare.
È come se fosse la neve, urla che grida dal mare ovattato, diniego di verità inascoltate, false credenze disperate, vite vissute paralizzate, quasi per vincere la morte. Io la sposto la sera, la metto da parte, basta silenzi dinnanzi. Fuggo da qui, fingo d'aver conosciuto l'istinto, d'avere abboccato al suo pianto, mi copro d'allori e sorrido, la voce, trabocca, inesorabilmente cade nelle ultime ore d'ogni mia silente follia.
Abortire il pensiero di te: questo volevo. Sentirmi libera da questa ossessione perché non sapevo dove mi avrebbe portata. Fuggire dalla mia anima, per non farmi più toccare.
Ma è proprio lì dentro che ho trovato la mia libertà: Libera di amarti. Libera di scegliere. Libera di restare. Ma anche di andare, senza per forza dovermi amputare il cuore.
Fogli bianchi. La vita è fatta di questo. Fogli bianchi che con il passare delle primavere diventano ingialliti. Ma restano tali. Vuoti. Gialli, ma vuoti. Ecco che fine fanno le pagine della storia della nostra vita. Vuoti fogli gialli che volteggiano nell'arida stanza di una mente che non sa trovare la prima. La prima parola. Quella che per prima ha coperto un angolo di foglio, quella che ha dato il via alle altre. O le ha fermate. Qual è la vostra? Quale parola ha reso gialli e vuoti i vostri fogli? Una esiste. A volte sono tante. A volte sono nessuna. Ma anche il silenzio di una parola non scritta è assordante. Vogliate perdonare la mia sfacciataggine e la mia arroganza considerando solo che di umano pensiero è frutto il mio dire e null'altro.
Paura di lasciare liberi i miei pensieri, il mio inconscio; Paura di rivivere il passato nelle notti buie.
Esci dalla mia mente. Esci dalla mia vita!
Sei tu, ricordo che mi fai male.
Tu, che ora modifichi i miei sorrisi il mattino seguente, lasciami vivere come vivo nelle ore di luce. Tu, tu che rimmarai vivo finché... avrò respiro.
Ma un giorno sarai molto più opaco, più sfuocato. E sarà proprio quel giorno che riuscirò ad abbandonarmi alle ore scure e a sognare ancora senza paure.
Con le emozioni ho dipinto nel cuore un arcobaleno. Non c'e nero né grigio perché non mi appartengono. Il grigio dipinge il dolore il nero dipinge la morte. Ho cancellato entrambi perché in me c'e vita. Sovrappongo al grigio il verde della speranza. Al nero l'azzurro perché è infinito. Sfumo col rosso ogni colore perché la vita ha senso solo se dipinto con amore.
Non mi credere vinta sono sempre in declino verso la fine di questo amore per ricominciare la corsa che rallenta il respiro e fa esplodere il cuore Non ti credere vincitore mi hai perso in un attimo senza che potrai ritrovarmi dopo che hai scritto il silenzio che ti riporta nel mondo del mio ieri Dove non potrà rialzarsi la immagine di te eroe che respira aria e torna invisibile come prima di non averti Ero io che dettavo le regole perché di me hai avuto solo ciò che io ho deciso...