Poesie personali


Scritta da: Barbara Brussa
in Poesie (Poesie personali)

La mia Libertà

Abortire il pensiero di te: questo volevo.
Sentirmi libera da questa ossessione
perché non sapevo dove mi avrebbe portata.
Fuggire dalla mia anima, per non farmi più toccare.

Ma è proprio lì dentro che ho trovato la mia libertà:
Libera di amarti.
Libera di scegliere.
Libera di restare.
Ma anche di andare,
senza per forza dovermi amputare il cuore.
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    Scritta da: Rosanna Tafanelli
    in Poesie (Poesie personali)

    Verso la luce

    Curvo s'incamminava lungo il viale,
    il passo incerto, il bianco capo chino.

    Nell'aria fredda foglie gialle a terra,
    nel cielo grigio senza sole, nubi.

    Lui lento, stanco, stretto nel cappotto,
    si appoggiava al bastone e sorrideva.

    Il cancello oramai era spalancato
    sul giardino infinito e silenzioso.

    Il giorno terminava dolcemente,
    il suo cammino era compiuto.

    Senza rimpianti, senza alcun rimorso,
    percorreva la via verso la luce.
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      Scritta da: Vincenzo Sansone
      in Poesie (Poesie personali)

      La prima

      Fogli bianchi.
      La vita è fatta di questo.
      Fogli bianchi che con il passare delle primavere diventano ingialliti.
      Ma restano tali.
      Vuoti. Gialli, ma vuoti.
      Ecco che fine fanno le pagine della storia della nostra vita.
      Vuoti fogli gialli che volteggiano nell'arida stanza di una mente che non sa trovare la prima.
      La prima parola.
      Quella che per prima ha coperto un angolo di foglio, quella che ha dato il via alle altre.
      O le ha fermate.
      Qual è la vostra? Quale parola ha reso gialli e vuoti i vostri fogli?
      Una esiste. A volte sono tante. A volte sono nessuna.
      Ma anche il silenzio di una parola non scritta è assordante.
      Vogliate perdonare la mia sfacciataggine e la mia arroganza considerando solo che di umano pensiero è frutto il mio dire e null'altro.

      La mia è amore.

      La vostra qual è?
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        Scritta da: Giulia Guglielmino
        in Poesie (Poesie personali)

        Paura di chiudere gli occhi

        Paura di chiudere gli occhi...
        Paura di sognare.

        Paura di lasciare liberi i miei pensieri,
        il mio inconscio;
        Paura di rivivere il passato nelle notti buie.

        Esci dalla mia mente.
        Esci dalla mia vita!

        Sei tu, ricordo che mi fai male.

        Tu, che ora modifichi i miei sorrisi
        il mattino seguente,
        lasciami vivere come vivo nelle ore di luce.
        Tu, tu che rimmarai vivo finché... avrò respiro.

        Ma un giorno sarai molto più opaco, più sfuocato.
        E sarà proprio quel giorno
        che riuscirò ad abbandonarmi alle ore scure
        e a sognare ancora senza paure.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie personali)

          Se dipinto con amore

          Con le emozioni ho dipinto
          nel cuore un arcobaleno.
          Non c'e nero né grigio
          perché non mi appartengono.
          Il grigio dipinge il dolore
          il nero dipinge la morte.
          Ho cancellato entrambi
          perché in me c'e vita.
          Sovrappongo al grigio
          il verde della speranza.
          Al nero l'azzurro
          perché è infinito.
          Sfumo col rosso ogni colore
          perché la vita ha senso
          solo se dipinto con amore.
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            Scritta da: Sirena ...
            in Poesie (Poesie personali)

            Decisione

            Non mi credere vinta
            sono sempre in declino
            verso la fine di questo amore
            per ricominciare la corsa
            che rallenta il respiro
            e fa esplodere il cuore
            Non ti credere vincitore
            mi hai perso in un attimo
            senza che potrai ritrovarmi
            dopo che hai scritto
            il silenzio che ti riporta
            nel mondo del mio ieri
            Dove non potrà rialzarsi
            la immagine di te
            eroe che respira aria
            e torna invisibile
            come prima di non averti
            Ero io che dettavo le regole
            perché di me hai avuto solo ciò che io ho deciso...
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              Scritta da: Sirena ...
              in Poesie (Poesie personali)

              Distanza

              Li dove non mi troverai sempre resterò
              nella nostra isola irraggiungibile
              amore non sfiorito dentro il sogno impossibile

              Li dove non ti cancellerò resterai con me
              inciso nella mia anima nuotandomi dentro
              perché sei scritto dentro il cuore indelebile

              Li dove solo avevo posto per un amore vero
              che la vita non mi ha permesso di saporire
              rimane per sempre il sapore proibito di noi.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Forse son l'ultime parole (come muore un amore)

                Ecco si avvicina a ponente
                misterioso nel suo alto guardarmi
                si confonde a un odore insistente
                del suo corpo che non può più bearmi;
                si avvicina col pensiero scabroso
                torturato e guarito negli anni:
                lui non parla e nel tempo a ritroso
                sa cercar chi lenì i suoi malanni.
                Non lo vedo... e pensar che di lui io conosco,
                ogni piaga, ogni pelo, ogni piccolo asserto,
                tra me, la sua spiaggia e il mio frigido bosco,
                v'è la stessa distanza che tra un fiume e un deserto.
                Si avvicina, mentre paco i miei ardori
                ma non riesco a vedere il suo volto
                io non sento i suoi freddi rumori
                non intendo il suo vento che ascolto.
                Ho cercato guardando lontano
                che il suo stampo apparisse improvviso
                ho scrutato tra il monte e tra il piano
                e ho riempito di pena il mio viso
                ... ma un giorno confusa da un sentore di addio
                ho provato a cercarlo con l'idea di chi sbaglia
                come stessi aspettando il ritorno di un Dio
                impietrita e frustrata per un sole che abbaglia...
                ... quel giorno ero molto vicina al suo intento
                quel giorno sudato io ho disfatto il mistero
                neanche un filo di luce, sospinto dal vento,
                mi strappava oramai da ciò ch'era vero.
                Solchi, strazi, passioni e poeti
                non bastavano a farmi tornare:
                non avrei mai raggiunto le sue storte pareti
                non avrei mai vagato nel suo gelido mare...
                ... inversione di rotta si ritorna ad oriente...
                ... tutti in plancia la nave si avvia,
                incontrarlo per caso? No, non credo più a niente
                ciò che resta di lui è soltanto follia
                solo stralci di rotte sbagliate e sviate
                che una zattera sola non può certo seguire,
                luci accese ai confini di zone minate
                e ritorni arrangiati senza farsi sentire:
                io riposo felice a levante,
                con radici impastate di terra orientale,
                la certezza è un assioma importante
                che coltiva il mio bene e divelge il mio male.
                Non posso toccare chiunque mi chieda una data:
                più mi attracca, più lontano poi deve salpare
                e purtroppo la nostra distanza è già stata fissata
                mentre l'onde consumano il tempo e mantengono il mare.
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Continua (come si consuma un amore)

                  Penetrante ed, in fondo, anche consumante
                  trasforma le mie pareti in briciole senza soglia
                  nei vicoli senza nome e senza piante
                  nulla traspare della deleteria voglia
                  Tutto mi tace attorno e tutto grida
                  un misto di risate e di motori,
                  tutto è confuso da silenti strida
                  e dal ricordo dei miei primi albori:
                  nei seni abbandonati al tuo tormento
                  è inciso il segno della mia tortura
                  presto verrà assaporato al vento
                  e fine avran la mia e la tua paura.
                  Presto si spera, e intanto si consuma
                  l'umile schianto che creasti un giorno
                  neanche lassù, vicino a Montezuma,
                  sanno di noi e del nostro ritorno.
                  E un giorno che non ci è lontano
                  gli echi dei cari e dei sudati ardori
                  nel ventre tuo e nel segreto arcano
                  ci ridaranno i nostri antichi amori.
                  Ora intrisi, abbandonati e seri
                  vestiamo i tempi che ci hanno regalato
                  nemmeno un segno dei nostri desideri
                  neanche un ricordo di ciò che abbiamo amato.
                  Piccole corde fatte di saggezza
                  hanno legato il tuo destino al mio
                  c'è un fuoco che le unisce e un sale che le spezza
                  la luce intorno... e il buio dell'oblio:
                  brevi momenti rimasti per pensare
                  quando eravamo un'unica persona
                  nei lunghi giorni futuri a ricordare
                  come si lascia e come si perdona.
                  T'ho chiesto tanto e senza dir parola
                  e l'unica risposta che si assona
                  è addio mio vento ed ora sono sola:
                  lasciatemi fiorire in calda e verde zona
                  nel turbine nascosta, ove non parlo,
                  senza sentori e senza melodia
                  che esprima un desiderio antico di abbracciarlo
                  dove la mia canzone non sarà più mia.
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