Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Non seguire il pendio, fermati

Non seguire il pendio, fermati
ritorna indietro: ti stupirà ancora la vita!
Voltati, allontanati dall'ingiallire del fogliame
e dal suo ultimo cadere alle prime brine.
Un pulviscolo di sole, un favillar d'astro
un nuvola in alto che l'ombra
improvvisa ci dice che passa
la voce di una folata che si leva
e squarcia il silenzio che ricade
quando essa cessa e tutto tace
un volto lieto, una ridente pupilla
un riso occasionale tra quelli che parlano
una mescolanza di illusioni e di speranze
ancora possono affrescare
le pareti del cuore e dare un'emozione.
Per la china di morte volontà d'essere
passano solo diligenze per il vuoto
e tanti sono i macigni astratti
di un cielo senza senso sul cammino
di chi vi transita dal nulla sottomesso.
Simula altro viaggio e abbandona la china:
opposto cammino sia il tuo
ancor tutto non evapori tra esalar di respiri
volontà di tutto ciò che è vita.
È solo nel frinire, pur se stride,
che vive la cicala,
per espandere la sua essenza
solo sboccia una rosa:
i morti son sepolti, le perdite perdute
pur su una sgangherata zattera
al naufrago nella canicola o nella burrasca
possono comparire altre lontananze.
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    Scritta da: Gughi Free
    in Poesie (Poesie personali)

    Sorridi...

    Sorridi, Amore,
    non sarai più solo.
    Il mio pensiero si poserà leggero al risveglio
    sulle tue labbra,
    aleggerà la mia presenza ognidove e ogni volta
    tu vorrai.
    Acquieterò le tue inquietudini con la mia passione.
    Sorridi, Amore,
    se davvero siamo una cosa sola,
    sorridi a compensare tutte le mie lacrime,
    forse il destino, commosso,
    ci permetterà finalmente di sorridere insieme...
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      Scritta da: Anna D'Urso
      in Poesie (Poesie personali)

      L'attesa

      Affogherò nei tuoi silenzi
      pur di stare nei tuoi pensieri
      mi armerò di pazienza
      e aspetterò che tu arrivi.
      Dipingi la vita, non aspettare il mattino
      sei tu il padrone del nostro destino,
      nessuno nel buio capirà la distanza
      che hai messo tra me e la tua coscienza.
      Il fiume si attraversa con le note di una canzone,
      ci vuol coraggio, come quello di un leone,
      lascerò le tracce per seguirmi
      poserò la mia bocca nei tuoi giorni,
      metterò la mia anima tra le rose
      coglierai il mio silenzio tra le mimose,
      di un marzo nel tempo assai lontano,
      ma sono certa che non attenderò invano...
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        Scritta da: Anna D'Urso
        in Poesie (Poesie personali)

        Ti amo

        Il taglialegna non sa quanto un albero respiri,
        quanto sia aria la sua vita,
        taglia i rami, cadono le foglie sui manti di resina,
        la vita s'infrange come i tuoi pensieri da eremita.
        La pioggia inzuppa i tuoi disegni
        non c'è giorno in cui non ti disdegni
        e vedi scolorire piano, piano,
        la vita che avevi ancora in mano.
        La gomma non cancella ciò che hai scritto
        la matita si è spezzata e tu stai zitto,
        affogo i miei silenzi su un guanciale
        alterno una consonante ad una vocale
        per dire quanto amore provo ancora
        nulla di simile finora.
        "Tieni stretto a te amore mio
        il giorno del nostro forzato addio
        amando chi non c'è nel tuo domani
        mandando in frantumi gli aquiloni
        ormai lontani dal nostro sperato ieri..."
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          in Poesie (Poesie personali)

          Pioggia

          In un giorno di pioggia rivalutai tutto.
          Fuori c'era il sole ma dal mio cuore cadeva pioggia.
          Cadeva pioggia
          perché le nuvole erano piene di sofferenza,
          cadevano lacrime
          perché il cuore era stanco di soffrire.
          Una serie di eventi non previsti ed indesiderati avevano ridotto le speranze in fumo.
          Il fumo della disperazione
          aveva sciolto ogni certezza
          e sebbene prima avessi qualcuno su cui contare
          in quel giorno di pioggia rivalutai tutto.
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            Scritta da: Keysersoze
            in Poesie (Poesie personali)
            Seduto sopra un sasso.
            In silenzio.
            Solo la corrente dei pensieri
            Fa rumore.
            Intorno solo l'aria dei ricordi.
            Con la punta delle dita
            Sfiora la corrente
            Bagnandosi la mano di pianto.
            Luci di città lontane
            Dove le vite si rincorrono
            Affogano in un cielo
            Pesante come piombo.
            Aliti di vento freddo
            Gelano la pelle.
            Tagliano le labbra.
            Troppo nero intorno.
            La fioca luce di una candela.
            Rischiara un'esistenza
            Che non si è mai perduta.
            Due labbra, vicine.
            Un bacio. Forse no.
            Soffiano, lievi.
            La fiamma si spegne.
            E con il sottile fumo bianco
            Anche l'anima si dissolve.
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              Scritta da: Keysersoze
              in Poesie (Poesie personali)

              Definizione

              Morto non è colui che chiude gli occhi e smette di respirare.
              Muore davvero chi viene dimenticato.
              Muore davvero qualcuno il cui ricordo svanisce, sbiadendo dagli angoli.
              Muore davvero qualcuno i cui insegnamenti non si sono tramandati.
              Muore chi viene chiuso in una cornice invece che nel cuore.
              Muore davvero qualcuno la cui storia viene cancellata da quella seguente.
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                Scritta da: Keysersoze
                in Poesie (Poesie personali)
                Mi sono seduto lì
                Sulla sedia vicina al tuo letto
                Sono venuto a vedere
                Come stavi, cosa stessi facendo
                Piangevi.
                Mi sono commosso
                Quando con un dito
                Hai asciugato una lacrima.
                Quando ti sei addormentato
                Allora ho potuto dormire anch'io.
                Mi sono tranquillizzato
                Quando anche tu lo hai fatto.
                Ti sei svegliato dopo di me
                Ero già in piedi da molto
                Appoggiato alla finestra
                Che tu di solito usi
                Quando ti abbandoni ai ricordi.
                Ho sorriso quando ti ho visto aprire gli occhi
                Non ti ho lasciato
                Nemmeno per un solo istante.
                Sei venuto alla finestra
                Hai guardato la giornata
                Il sole pallido, un po' di foschia
                Ti sei voltato e non mi hai visto
                Ma ero lì
                Tanto vicino che sarei stato tentato
                Ad allungare una mano e accarezzarti.
                Poi ti ho seguito
                Giù dalle scale
                Ero dietro ad ogni tuo passo.
                Mi hai portato dei fiori
                Sistemandoli con cura
                Accanto alla mia fotografia.
                Mi hai parlato e raccontato
                Di te, della tua famiglia
                Dei tuoi e dei nostri amici.
                Hai riso mentre parlavi.
                Ed io con te.
                Adoro ascoltarti. Adoro ridere insieme.
                Ti sono vicino, più di quanto tu creda
                E con tutte le mie forze
                Ogni giorno cerco di dimostrarlo.
                Spesso credo che tu sappia dove sono
                Perché guardi verso di me
                E sorridi
                Dolcemente.
                Un altro giorno ancora è passato
                Quanti ne passeranno ancora...
                Ormai abbiamo perso il conto
                Entrambi
                Quanto tempo è trascorso dall'ultimo abbraccio?
                E quanto dalla nostra ultima litigata?
                Non so tu
                Ma io darei qualsiasi cosa
                Per rifare qualcosa insieme
                Per rivivere uno dei nostri momenti
                Uno qualsiasi
                E per dirti qualcosa che ti ho detto
                Ma che non hai mai colto...
                Quanto bene ti voglio.
                Ma mi accontento di guardarti
                E vegliare su di te
                Sui tuoi cari
                Perché tu possa continuare a guardarmi
                Cercarmi e parlarmi
                Con tutto l'amore che ogni giorno mi regali.
                Il mio viaggio è terminato.
                Ora tu, concludi il tuo
                Senza fretta
                Poi ci ritroveremo.
                Ancora.
                Amici.
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                  Scritta da: Antonio Sangervasio
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Signore pietà

                  Non mi sono mai fidato
                  dei brandelli di ciò che sono stato.
                  Ammaino i pensieri miei,
                  la bocca si chiude serrata,
                  la testa tra le mani,
                  una croce nel cuore.
                  Rifletto a lungo
                  quasi dura un secondo
                  ma è tutto l'eterno.
                  Nel silenzio
                  assegno i nomi alle cose,
                  rantolo tra le apparenze disinvolte degli angeli,
                  volteggio
                  per evitare passi di danza,
                  se non so ballare.
                  Orrori vedo, di occhi aperti,
                  e nubi di catrame,
                  orrori,
                  le mani sudano lacrime,
                  le ombre coprono le urla
                  dei saggi,
                  ma non sono sicuro di sentirle.
                  Strazi,
                  tra poesie al vento,
                  v'è il mio delirio.
                  Poi il sonno soffia una candela
                  e la veglia depone la scure,
                  nel fondo chiuso a chiave
                  d'un baule.
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