Io ci sarò sempre, amica mia gioirò dei tuoi sorrisi... soffrirò delle tue lacrime... sarò per te la sorella maggiore... le braccia in cui puoi rifugiarti quando senti il mondo contro... il sorriso che ti accoglie per condividere le gioie... la tua compagna di giochi... lo scrigno segreto delle tue emozioni... ci sono amica mia... ci sono sorellina bella... ci sono sempre stata anche quando non sapevo d'esserci... ci sarò sempre anche quando non mi potrai vedere!
M'infarino la faccia ed il naso posticcio mi metto, di bianco e di rosso tramuto il mio volto, dietro la tenda mi spia un bambinetto, il pubblico s'aspetta da me d'essere sconvolto. Mentre mi trucco penso alle foglie lungo i sentieri, come ad un discorso di parole spezzate, immagini s'accavallano nella mia mente, aggrediscono le mie narici sconosciuti odori. Il suono della risacca echeggia dentro me, guardo la mia anima giocare con le onde del mare, dalla bianca spuma si fa cullare, lasciando sulla spiaggia della coscienza incancellabili orme. Rincorro due occhi in cui bere, due labbra da sfiorare per sentirne il sapore, gesti che si tramutano in lingua per comunicare, soppiantando le vuote parole con la voglia d'emozionare. Un sorriso si scioglie in un abbraccio caloroso, un bacio schianta il ghiaccio della razionalità, un alito si trasforma in vento impetuoso, un amore rompe il silenzio della quotidianità. È ora... lo spettacolo deve cominciare e la gente deve ridere, frizzi, lazzi, capriole e giravolte, senza remora, son pagliaccio, non buffone, negli occhi porto l'amore...
Armi da guerra diventano le parole studiate per ferire frasi affilate e lucidate ancor prima di uscire, adesso vado lì e mi faccio sentire. E quando presi dalla rabbia alcune frasi non riusciamo a dire, non siamo noi. Son le parole che preferiscono... morire.
In balia degli eventi l'anima delusa va cercando un approdo sicuro. Intanto le lacrime liberano amarezze e confusione, solcano il viso, lo trasformano. Non una speranza, seppur flebile, di squarciare il fitto velo che ammanta un cuore, impedendogli di sognare almeno per un'ultima volta.
Ogni giorno indosso la mia maschera. L'adatto alla mia faccia. Divenendo cera. Trucco bianco sul mio volto stanco. Sonagli e vesti colorate, capriole e movenze raffinate. Un flaso riso ad animare il mio viso. E divengo vostro. Buffone io ora, per nasconder la vostra stoletezza. Buffone io, nascondendo il bisogno di una carezza. E che ridano lor signori, ridano pur del matto. Voi che mi insultate senza rispetto. Nascondendo amanti sotto al letto. Occultando cadaveri di un delitto imperfetto Io danzo, canto e v'osservo. Io che mi fingo vostro servo. E quando il trucco si sciogle sul mio viso Torno ad essere io, enigmatico narciso. Che nasconde una vita ed un sorriso. Ridete tutti e che festa sia. Ridete, ridete tutti, che ipocrisia.
Nello specchio si riflette la tua immagine. Perfettamente immobile tu, delicata poesia. Vita mia. Mio fiume, mio argine. Mia lacrima e mio sospiro. Mia ragione d'esser vivo. Mio pensiero e mia pena. Libertà e mia catena. Tu ferita di questo mio cuore in pena.
Ti chiedo scusa ed è difficile dirlo, ma sono stata la prima a non capirlo, pensavo a me stessa non a quel che provavi mi spiace aver chiuso davanti a te le mani.
Non volevi che fossi parte di te in quel momento in cui non eri un re, eri stanco di aver fatto male, ma non eri stanco di voler soffrire.
Volevi proteggere la cosa più bella non capivo che ero una stella, così ti ho accusato in un momento di rabbia di aver seppellito l'amore con la sabbia.
Mi spiace davvero, il mio cuore è sincero spero soltanto di essere in tempo ancora per avere il tuo perdono sperato finora...