Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il disegno

Quale artista eloquente
ha convogliato
immenso panorama
giocando coi colori
sulla pelle
di petali di fiori
dappertutto
sfiorando con le dita
le corde dell'ugola d'oro
coi pennelli di miele
toccando
gli spazi segreti del cuore
facendo sentire conteso
ciascuno dall'altro
costellando il cielo
di luci
e poi svegliando
tutta la tavolozza
col soffio dell'amore.
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    Scritta da: Marta Emme
    in Poesie (Poesie personali)

    Spiove

    Per l'opposizione è prerogativa una
    solida ricognizione e ripartir
    mollando la frizione (attriti interni), per
    seguir di quel contratto (di governo)
    tutti i punti di cucitura (tra M5S e
    lega) e di sutura (famoso piano B su
    uscita Europa) nella loro applicazione in
    una futura dimensione. Infatti coi soliti
    proclami (promesse) non si superano
    gli esami e i cittadini non sono dei
    salami! Vogliono avere libere le mani
    (voto) per stracciar, se serve, dei nuovi
    governanti, i folli piani (le non
    coperture). Solo così la spioggia* cade
    e rinfresca, tra i filari di alberi, le
    strade (idee); e tutto ciò è quanto, qui,
    in "Italia made".

    *spioggia: è il gocciolamento che cade dagli alberi appena finita la pioggia. Spioggia rappresenta il fascino dell'imprevisto.
    Composta sabato 2 giugno 2018
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      Scritta da: Claudio De Lutio
      in Poesie (Poesie personali)

      Come ti voglio oh Italia

      Oh Italia bella, oh Italia terra mia,
      che sia tu sempre forte e prosperosa!
      Così ti voglio! Ma anche generosa
      incontestata e amata alla follia.
      Il cuor ch'è nobile e dona la grandezza:
      mai l'anima meschina e la grettezza.
      E sia tu unita... si! Meglio se unita
      in ogni dove in ogni quando audace
      o se pure divisa purché in pace:
      una la lingua e più dialetti in vita.
      Chè t'è fedele il popolo e rimane
      uno e solo uno a te fino alla fine.
      Come ti voglio oh Italia tu sarai!
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        in Poesie (Poesie personali)
        Sono stata morsa da una serpe,
        veleno strisciante nel mio sangue,
        parole ossessive dritte al centro del cuore.
        Il mio odore mutato in nero catrame,
        i miei sogni soltanto incubi e terrore.
        Ho appoggiato il mio corpo chino
        sulla terra e ho pregato, ma a nulla sono
        serviti i miei sforzi.
        Urlavo sdraiata su un tappeto di rame,
        mi dibattevo come una farfalla
        catturata.
        Non so chi mi abbia restituito l'ombra,
        però conosco chi me l'aveva sottratta.
        Adesso, solo ora, posso pregare
        e trasformare il veleno in parole.
        Composta martedì 29 maggio 2018
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie personali)
          Volto di buia cenere di chiesa
          riverso a riprovare che si china
          per toccare ogni fondo del suo pozzo:
          e tutto sembra morto dacché statico,
          quei lumini di stelle sono orpelli,
          tra gli uccelli oramai nessun fedele,
          nella preghiera di un volo di fretta,
          solo il quarto di luna con la forma
          di una lacrima d'osso suggerisce
          che esiste ancora un lutto di candore!
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie personali)
            Il cadavere del lutto
            può risvegliarsi altro da sé stesso
            dove la morte è illuminata vita
            di altri sopravvissuti al dolore
            sul corpo in ogni punto fu un piegarsi
            di Madre precedente disperduta
            negli echi delle figlie, mai brillò
            così tanto il colore della luce,
            il defunto si fece fazzoletto
            a cui affidare lacrime di stelle.
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