Poesie personali


Scritta da: Aquilablu59
in Poesie (Poesie personali)

Me ne frego

Me ne frego di te.
Me ne frego di loro.
Me ne frego di tutti.
Degli occhi foderati di
prosciutti.
Dell'ipocrisia
che ha perso
l'emozione della follia.
Mi avvolgo alla vita,
la mia, che emana la gioia
delle piccole cose.
Di quell'apostrofo
che vola sopra le note.
Che mi sospinge
nel vento dell'amore.
Di quell'amore
che stringe al cuore
la semplicità del vivere
senza costrizione.
Composta sabato 17 marzo 2018
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    Scritta da: Aquilablu59
    in Poesie (Poesie personali)

    Mondo affollato

    Ci si sente soli
    in un mondo affollato.
    La gente intorno
    crea confusione,
    escono parole.
    Passano le ore
    chiuse nelle uova.
    Non c'è un discorso,
    un filo logico,
    tante mattate,
    per non dir cazzate.
    Mi sento aliena,
    quasi alienata,
    in questa trance
    dove il nulla regna.
    Succube impotente
    dove il re non c'è.
    Si è perso il senso...
    la verità è pudica,
    e la menzogna
    si erge nella vita.
    Subdola insorge
    nello scalpore
    di questo squallore.
    Ci siamo persi,
    non c'è l'orientamento.
    Non c'è equilibrio,
    sogniamo l'emozione,
    ma non abbiamo
    la forza dell'azione.
    Composta mercoledì 11 gennaio 2017
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      Scritta da: Michele Gentile
      in Poesie (Poesie personali)

      In Viaggio

      Sii sempre la meta del tuo viaggio
      e del viaggio
      assaporane l'essenza
      le assenze lungo il sentiero.
      Governa i passi ma
      lascia sempre correre
      libero lo sguardo.
      Alimenta i giorni del cammino
      con il grano della curiosità
      e dissetati con le piogge della solitudine.
      Sentirai parlare di te
      dal vento del mattino,
      ti guiderà la saggezza del crepuscolo.
      Sii sempre la ragione del tuo viaggio
      e nessuna strada mai
      sarà stata inutile.
      Composta mercoledì 6 giugno 2018
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        Scritta da: Michele Gentile
        in Poesie (Poesie personali)

        L'Altrove

        Lo sconforto di braccia
        stanche di abbracciare.
        L'amarezza di occhi
        disinteressati alla vita.
        In alto le città non hanno nome
        né fossili,
        né strade per il ritorno.
        Tuttavia accade, non di rado
        di ritrovare il sapore di questo frutto
        negli archivi storici della sera
        quando la luce muore
        lasciando al mare
        i vincoli del buio.
        Se tutto ciò fosse vero,
        sarebbe uno scherzo ben riuscito
        se tutto questo non fosse vero
        sarebbe uno scherzo di pessimo gusto.
        Composta venerdì 1 giugno 2018
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          in Poesie (Poesie personali)

          La biga marina

          Dal mondo delle idee
          alla luce degli ideali
          nuovamente a terra
          mi ritrovo mortale
          e dopo tante poesie
          è bonaccia mentale.
          Neanche il sogno d'amor
          mi ravviva più la testa
          con l'inesorabile tempo
          che, ahimè, mi rattrista.
          Musa mia fatale,
          pur per te gli anni passano
          ma col tuo residuo alito
          rimuovi la mia biga,
          ammainata e non più alata,
          che si è impantanata
          nel silenzio della solitudine,
          proprio nel bel mezzo
          di questa distesa marina.
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            Scritta da: criscri
            in Poesie (Poesie personali)

            illusioni di rivoli festanti

            S'ergono illusioni di rivoli festanti
            che membra consunte esortano a scrutar avanti
            di basaltica tristezza s'asperge il volto
            che sospeso giace trà l corrucciato e l'assorto.
            In un canto giace ansimante e ormai stantio
            D'un sorriso almen il prisco disio
            Ma del suo inceder udir non so la voce
            Ch'ostello essermi sappia ancorché caduco di pace.
            Sol resta malferma e sussultoria
            La precarietà velenosa della mia tentata storia.
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              Scritta da: criscri
              in Poesie (Poesie personali)

              Preghiera dell'uomo tremante

              Sai che morbo in me son le seducenti passioni
              che tremebondò i vago tra scogli d'emozioni
              né vittorioso l'animo mio scorgesi né sconfitto
              ma dell'equilibrio la mia pagina ancor non ho mai scritto.
              L'esister baloccasi qual nervosa altalena
              tra frammenti di sole e sussurri di luna piena
              a ogne mio dì pur indecifrabil son io sempre zelante
              ma in me l'orazion regna confusa e anco scostante.
              Ti pregò i che del ricercarti il baglior non mi sia meno
              quando nei flutti giaccio o nell'illusion del sereno
              e ch'il respiro il contorcermi interior a umiliar non abbia
              qual sguardo all'urlo prostrato d'una vigliacca sabbia.
              Sorrider ti so da quelle intangibil altezze
              ove a te adunate seggon tutte le bellezze
              un dì chissà s'ì acceder potrò al paradiso
              ma a me t'en prego vieni a guisa di carezza sul mio viso.
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                Scritta da: Daniela Cesta
                in Poesie (Poesie personali)

                Nel vuoto

                Nel mondo ci sono i potenti
                che vogliono manipolare i popoli
                che abitano in questo pianeta
                sperduto nel buio di un firmamento
                misterioso e infinito, tra le nebulose
                le galassie, le stelle, pianeti,
                nel silenzio siderale, in un vuoto scuro,
                abisso che non conosciamo, spaventevole
                agghiacciante, scioccante, terrificante,
                noi siamo un pugno di mosche,
                di un piccolo pianeta, nella galassia
                dentro lo sconfinato spazio.
                Composta mercoledì 30 maggio 2018
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                  in Poesie (Poesie personali)
                  I lividi che ieri appesantivano le mie spalle
                  oggi sono bolle di sapone,
                  nessuna traccia,
                  nemmeno il suono del rimpianto,
                  quello che di solito
                  ti trapassa come una spada
                  e ti congela in una bara di ghiaccio.
                  A volte basta un po' di grazia
                  per vincere il biglietto,
                  un giro intorno al sole.
                  Composta lunedì 4 giugno 2018
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                    in Poesie (Poesie personali)
                    Combustibile per dichiarare guerra,
                    piaga sotto la pelle,
                    piangendo gocce di desiderio.
                    Se mi lasci, se mi sottrai dalla presa
                    del tuo abbraccio,
                    sarò un nulla,
                    vagabonda di notte,
                    crocefissa di giorno.
                    Basterà il mio bacio sulle tue labbra di vetro
                    a risvegliare un principe,
                    uomo solitario che si trasforma in guerriero,
                    eroe per le genti
                    e amante per la mia vita.
                    Composta lunedì 4 giugno 2018
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