S'ergono illusioni di rivoli festanti che membra consunte esortano a scrutar avanti di basaltica tristezza s'asperge il volto che sospeso giace trà l corrucciato e l'assorto. In un canto giace ansimante e ormai stantio D'un sorriso almen il prisco disio Ma del suo inceder udir non so la voce Ch'ostello essermi sappia ancorché caduco di pace. Sol resta malferma e sussultoria La precarietà velenosa della mia tentata storia.
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