Scritta da: Bernardo Panzeca
in Poesie (Poesie personali)
Ricordi
Era di notte
che li trovavi.
Come genti
la domenica
sul sagrato.
Composta martedì 22 maggio 2018
Era di notte
che li trovavi.
Come genti
la domenica
sul sagrato.
Dai comignoli delle case,
tesi ad ascoltare il vento
s'aprono le nuvole,
soffioni ballerini
in viaggio verso un tetto,
in assenza di gravità.
Nel loro cuore
ebbro di fumo,
brilla una magica lanterna
occhio eterno,
osservatorio
da cui si vedono orizzonti
senza spazi, senza venti,
in assenza di gravità.
Corona che si schiude
il fiore
verso il giorno,
si tuffa nella luce
di un abbraccio schietto:
di madre, di terra, di cielo e di pensiero
che prende corpo
nella radice,
anima e mistero
del colore impastato col fuoco di un tramonto
che volle rinascere nella corolla scarmigliata
di un cuore intrepido, strapazzato, assorto e folle,
intriso di odori, umori e rosse promesse
che scoppiano come temporali sulla pelle.
Il Pensiero dell'uomo è libera interpretazione,
la somma cosciente di azioni e decisioni.
Non ha copioni, non vuole padroni,
né ruoli da recitare a soggetto
a seconda del pubblico che guarda plaudente.
Il pensiero è libero di essere libero
di comporsi, di ricomporsi,
di spargersi come polvere al vento
per poter giungere all'Anima del mondo.
Fa giri su se stesso, si inerpica danzando,
scrive con l'inchiostro i titoli alla Storia,
si adagia sulle forme, sui punti e sulle linee, sulle lettere minuscole dell'elzeviro di fondo,
sui giochi di parole di un concetto astratto rimanendo intatto nell'enigmatico dipinto.
Il pensiero viaggia, si dilata verso il cuore
superando forzature, limiti e apparenze,
compie voli verso il cielo, parabole di luce,
scivolando sul corrimano della scala dei colori.
Va su e giù, sull'altalena dei ricordi,
raccoglie conchiglie sulla spiaggia del Tempo,
lascia impronte che non si cancelleranno
perché parti dell'Eterno divenire.
Poi siede per un poco sul davanzale del presente
ma già si proietta sulle corde del futuro,
veleggiando nuove mete senza volto,
incosciente funambolo sul pentagramma dei sogni.
È sbocciato il Tuo mese di maggio
in una culla mossa da un dolce vento
con un tiepido calore primaverile
profumi di molti fiori variopinti
sospiri di ninna nanne e canti
preghiere umane e divine
per Te vergine Maria.
È il mese che noi uomini,
fratelli di tuo Figlio
in silenzio meditiamo
il candore della Tua verginità
che fece sbocciare il più umano fiore:
il vero Dio fattosi uomo.
Tu sei stata il tabernacolo più puro
Tu la pisside preziosa per nove mesi
dove il Verbo si è fatto carne
per vivere in mezzo a noi
figli di un Dio trino
il cui Figlio è morto
e risuscitato per noi.
Vergine Madre di tutti noi
abbracciaci come il Tuo Bambino
seguici per mano nella nostra vita.
Se dobbiamo salire sul calvario
dacci la Tua forza di Madre.
Il nostro dolore si tramuti in gioia
per risuscitare un giorno
all'ombra della Croce
con lo splendore
di una tomba
vuota.
Buonanotte giorno che te ne vai
dietro il tramonto a colori
per riempire i miei occhi
di un rosso intenso
d'amore.
L'ultima tavolozza del giorno
dipinge filigrane di sogni
per riempire di volti
la mia notte.
Camminerò nel buio di mezzanotte
accompagnato da voci bianche
sorte come incanto
dai morti colori
del tramonto.
La notte avanza spinta da fantasmi
in attesa di una luce nuova
per svegliarmi sottovoce
al primo chiarore
dell'aurora.
Il color grigio riempie molti giorni
penetra nel cuore
quando lo vedo gironzolare intorno
senza una parola.
È il colore della mediocrità umana
chiuso in una gabbia
senza porte né sportelli
per poter stringere
una calda mano.
È il colore della tristezza
che distrugge il dolce sorriso
sbarrando le porte dell'allegria
in una notte senza stelle.
Non esistono occhi grigi
in facce umane piene di vita
perché non si addice questo colore triste
nei figli di Dio.
Quando ci svegliamo e il cielo è grigio
il cuore ne risente
perché siamo abituati a spaziare
volando nei cieli azzurri,
rincorrere uccelli liberi che volano in alto
per ricamare un mondo di colori,
con bimbi sorridenti e uomini buoni.
Viviamo ogni singolo giorno
regalatoci gratis
con l'allegria di un cuore pulito
senza chiodi arrugginiti.
Il grigio è solo bello quando dalle nuvole
cade la pioggia in tante gocce
per pulirci bene gli occhi
pieni di polvere
di vecchi sogni.
Bruciano le ferite dell'anima
quando il giorno avanza
senza regalarti un bacio
senza un raggio di sole
per illuminare
le prime ore.
Si cammina come ombre
trascinate a passo lento
su selciati battuti
da piedi stanchi
sonnolenti.
Man mano che s'accende il giorno
spariscono le ombre morte
nasce un raggio di luce
illuminando gli occhi
mentre il cuore
scotta.
Non ci sono più ferite aperte:
il giorno limpido
sotto un cielo azzurro
attende un fiore sbocciare
nelle mani di un uomo
più buono.
I falsi bagliori di una certa civiltà
nata da soprusi e corruzione
omicidi in nome di Dio
politica dell'inganno
uccisioni di donne
aborti senza pietà
si spengono come spettri:
pura illusione.
È il crollo di tutti gli imperi,
oblio di tutti i dittatori
frantumati dal tempo
sepolti da falsi onori
di politici senza scrupoli
di popoli muti.
La storia quando è vera maestra
insegna a leggere i disastri
a separare agnelli dai lupi
amare vecchi e bambini
rispettare i grandi valori
diventando un po' più umani
senza ipocrisia
o falsi ideali.
Gridano nell'oscurità della notte
voci di esseri umani
senza corpo né occhi
con lacrime che brillano
nelle loro vuote mani.
Saranno zombi venuti dal mare
su fumi e odore di incenso
danzando con ritmi strani
con ombre di donne
che hanno fame?
Le grida squarciano l'oscurità della notte
come agnelli dal macellaio.
Sono esseri di questo mondo
in cerca della loro immagine
perduta nei bassifondi.
Le grida se le porta il vento
la fame uccide l'uomo
il tempo vendicherà
la memoria
per pudore.