Poesie personali


Scritta da: Lorenzo Bonadè
in Poesie (Poesie personali)

Alla Madre

Fosti tu madre
Tu sola
Ad attendermi al termine della pena
Oltre le sbarre del carcere

Fosti tu madre
Tu sola
Ad accogliermi al varco della follia
Al di fuori della mura del manicomio

Fosti tu madre
Tu sola
Ad abbracciarmi di ritorno del mondo dei morti
Sconfitto il suicidio, spente le fiamme dell'inferno

Tu madre
Tu sola
Frammenti di nulla nel Caos
Al di là dei confini dell'amore.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Armatura libera

    Un'armatura pesante, pesante come il suo corpo,
    agonizzante... distrutto da quella guerra...
    La stessa proclamata per ottenere la libertà!
    Stava per abbandonare questo mondo, ma ancora
    tanti interrogativi frullavano nella sua testa...
    quelle discussioni non concluse, il troppo dolore,
    troppo poco tempo per capire il perché della guerra...
    il perché le donne vengono viste ancora come un corpo da utilizzare...
    il perché si debba morire senza aver conosciuto la libertà...
    Troppo poco tempo, troppi perché... ma non c'è più tempo
    un ultimo respiro... un ultimo sguardo a quel mondo a quella terra
    tanto amata
    a quei posti che sanno ancora di lei...
    un ultimo sorriso... un ultima speranza...
    trovare la libertà... libera da quei pregiudizi e da quella guerra
    che le ha tolto la vita... libera finalmente di amare ed essere se
    stessa...
    un ultimo sospiro e poi silenzio.
    Composta mercoledì 21 ottobre 2009
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      in Poesie (Poesie personali)

      Spiagge

      Ricordi lontani, di un ieri che era fatto solo di allegria
      le serate tra di noi, i giochi, i sorrisi, i tuoi occhi, le tue labbra.
      Ricordi di un giorno di mare passato con te.
      Spiagge, tramonti di sole lontani adesso
      occhi che guardano ma non riescono a vedere
      siamo paralleli dicevi sempre tu.
      Anima, mi tormentavo io ascoltando quella frase
      giochi di sguardi, quando non ti conoscevo
      era bello allora, ti potevo immaginare
      donna lavorante e madre dignitosa, questo pensavo io.
      Ti amo, scusami non so quel che dico
      neanch'io ripetevi tu.
      Spiagge... di sole di mare e di noia, Maria ci sei domani? Non so, non pensarmi per domani vivimi adesso.
      Spiagge... serate passate da solo, in compagnia della saudagi che tu mi dai.
      Ti amo Maria, portami al mare con Ilaria, voglio stare da solo con voi, vi voglio respirare guardarvi di nascosto anche da questo cielo, ci starò attento non mi farò scoprire, Maria? Dimmi; ma che cos'è l'amore? Imparare a non dire mai no.
      Spiagge... di un bacio lasciato in sospeso nel tempo, come le parole di un cantore che aspetta solo di poterle catturare e trasformarle in musica.
      Spiagge...
      di un altro giorno vissuto senza vedere i tuoi occhi.
      Composta martedì 20 ottobre 2009
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        Scritta da: Salvatore Riggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Gelida notte d'autunno

        In quella gelida notte d'autunno
        mi abbracciasti e sentii il tuo calore,
        tutti intorno a noi ballavano,
        ridevano e urlavano di felicità!
        Ma nonostante tutto
        non riuscii a sentir alcun rumore.
        Perso dal tuo sguardo e rapito dai tuoi capelli,
        che danzando con quel gelido vento
        accarezzarono il mio viso.
        Portandomi a chiedere cosa fosse quell'emozione
        che dentro di me malapena riuscii a contenere,
        qualcosa che nel mio cuore
        di indefinibile lasciò inciso.
        Intanto abbracciandomi ancor di più
        lievi tremiti del tuo corpo scossero il mio,
        allora ti tenni ancor più stretta
        sperando che una fine
        a questo gelida notte potessi trovare.
        Quando ti appoggiasti alla mia spalla,
        sentir il tuo respiro mi tolse il fiato,
        poiché si confuse con quella brezza
        che nell'aria portò i tuoi capelli a danzare,
        creando un qualcosa di meraviglioso
        a cui il mio udito e i miei occhi non riuscirono a credere
        e solo ora son riuscito a capire cosa fosse quell'emozione
        e che per un giorno anch'io son riuscito ad Amare.
        Composta martedì 20 ottobre 2009
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          Scritta da: Rosa
          in Poesie (Poesie personali)

          Inquinamento

          Guardo intorno a me
          e mi sembra
          di non riconoscere
          quello che vedo.

          Tutto è cambiato
          tutto sembra più brutto
          ma cosa è successo...

          Forse sono io
          che non sono più come prima
          o forse sei tu
          che sei cambiata.

          Natura che mi guardi
          Natura che piangi
          distrutta da quel mostro
          distrutta in tutto il tuo essere
          da qull'orribile mostro: inquinamento.
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            Scritta da: Mariella Mulas
            in Poesie (Poesie personali)

            Tempo d'autunno

            Autunno,
            mani bronzee,
            carezzevoli
            di albe già
            annebbiate
            da nubi che gonfie
            si scontrano con primi raggi
            nascosti...

            e il vento guarda
            rami e
            impaziente corteggia già
            di foglie al volo
            desolato...

            Appare misero
            in autunno, ora,
            quel colore che fu
            abbagliante nei mesi
            di riflessi limpidi
            tra boschi risuonanti
            scampagnate ardite
            o di un mare
            invaso da risate e giochi.

            Ma è solo pausa
            accudita di silenzio di passi
            per indurre stanchi arbusti ingialliti
            a rigenerare di verdi trifogli
            poi campagne
            e... di arenili
            lasciati solo amoreggiare
            in carezze solitarie
            di risacca.

            ... e il tempo d'autunno
            s'accosta prodigo
            ai quei richiami di riposo
            e di sonnolenti bisogni
            di terra
            che timorosa di geli
            ha in seno promesse di germogli
            che attendendo, certi,
            voce tiepida d'amore.
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              Scritta da: Mariella Mulas
              in Poesie (Poesie personali)

              L'essenza del desiderio d'amore

              Il desiderio,
              come lucertola
              attende calore...
              immoto
              su pietre d'illusioni
              fissa attimi
              e minuto dopo minuto
              insinua
              il suo esistere...
              Guarda visioni
              poste in angoli muti,
              cerca ansiti
              in immagini
              che il vento
              trasporta
              in scorribande
              di misteri...
              accoglie il sorriso
              se il cuore
              apre il suo tempio
              di oracoli
              che di parole d'amore
              plasmano
              l'essenza sua vitale.
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                Scritta da: Lorenzo Bonadè
                in Poesie (Poesie personali)

                Ed eri così bella

                Ed eri così bella
                quando le nostre strade erano già segnate
                i nostri destini scritti
                come altri prima di noi
                figli di una natura che più non ci avrebbe amato
                creature che fantasticavano ancora i fiori
                ma la Terra vittima dei propri figli
                non avrebbe più perdonato l'ambizione umana.
                Ero così bello
                quando le guerre atomiche erano prossime
                quando non sapevamo nulla della vita
                di pianeti, di costellazioni, della morte
                inutili vite le nostre, per il sistema inutilizzabili
                vite come secoli e secoli già prima di noi spente, schiacciate, dimenticate.
                Così belle quando un bacio veniva punito
                come reato, condannati all'ergastolo gli amanti
                perché non più conosciuto, inutile al cammino dell'Universo
                amanti per un giorno e fuorilegge per l'eternità,
                fermasti con la tua luce il progresso dell'uomo.

                Sì belli
                perché senza tempo
                immolati per un istante
                nella moria dei pianeti.
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                  Scritta da: Leandro Mancino
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Quello che rimane...

                  Scrivimi sulla pelle le tue tante preghiere, queste lacrime son vere.
                  Dimmi sottovoce quello che pensi, quanto tieni alla vita che un giorno spensi.
                  E il mio cuore del tuo nome si intitola, il dolce odore della tua pelle nella mia mente scivola.
                  È tutto chiuso in una scatola, con il tuo ricordo che ancora dondola.
                  Dondola piano, lento sulla mia testa, nuvole nere prima della tempesta.
                  E con loro arriva la pioggia, fitta e opaca... e la gioia scarseggia.

                  Non c'è sorriso né risata, non c'è più una bella serata.
                  Passata a letto senza pensare, passato a letto solo a sognare.
                  Un futuro migliore, un bell'avvenire... quando non eravamo ancora grandi e lo potevamo dire.
                  Dire che un giorno sarebbe stato migliore, il mondo con dentro il nostro amore.
                  Composta martedì 20 ottobre 2009
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