Poesie personali


Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)

Grazie Dio

Grazie Dio per tutto ciò che mi hai dato
Grazie Dio per tutto ciò che non mi hai potuto dare.
Grazie Dio per avermi lasciato vivere questo giorno di pace.
Grazie Dio per avermi dato tanto amore
Grazie Dio per avermi dato il dono del perdono.
Composta mercoledì 21 ottobre 2009
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    Scritta da: Salvatore Riggio
    in Poesie (Poesie personali)

    La bara, il fumo

    I credenti sono in maggioranza!
    Perché la verità dei non credenti è dura
    d'accettare, spaventa,
    incute timore, fa paura.

    Per loro è qualcosa di inconcepibile,
    preferiscono continuare ad illudersi,
    mentire a se stessi, credere nell'impossibile.

    I credenti sono in maggioranza!
    Perché la verità dei non credenti fa paura.
    La differenza tra me e loro è che io porto rispetto
    nei loro confronti, nella loro opinione, ma loro no!
    Mi trattano come se io fossi una sciagura.

    Un altro abisso tra me e loro
    è che io dubbi non ne ho, ho solo certezza!
    Loro di dubbi ne hanno un infinità,
    ma le difendono con la loro fede e con la loro "saggezza"!

    Ma in fondo li invidio...
    Io ho una paura matta di morire,
    poiché mentre loro se la spasseranno
    nel paradiso, espiando i peccati
    nel purgatorio e bruciando nell'inferno!
    Io sotto terra sarò a marcire.
    Non andrò da nessuna parte
    sarò in una bara incosciente
    e con un corpo non più funzionante,
    finche nulla rimane...

    Purtroppo anche il mio ricordo
    dopo un paio di generazioni
    e destinato a dissolversi.
    Come il fumo di una sigaretta
    che nell'aria scompare...

    ah! I credenti sono in maggioranza li capisco perfettamente,
    ma per favore non trattatemi male rispettate ciò che penso! Potreste
    non condividere, ma è solo un opinione e come tale innocente.

    Non sapete quanto io tema il nulla eterno!
    Anch'io vorrei credere nella fede ma non ci riesco,
    credetemi scambierei volentieri il nulla
    col bruciare nell'inferno...

    Ho paura del nulla.
    Composta giovedì 29 ottobre 2009
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      Scritta da: Salvatore Riggio
      in Poesie (Poesie personali)

      Addio...

      Era previsto tra qualche mese
      ma ora l'opportunità di fronte mi sta,
      una scelta difficile ma solo per evitare di soffrire
      più di quanto non faccia oggi,
      anche se male a qualcuno di sicuro lo farà.
      Non capirete questo lo so già da ora
      ma è la miglior cosa dirsi adesso addio,
      prima che mi affezioni troppo a voi
      e ritardare l'addio incrementerebbe solo la mia paura.

      Meglio essere soli fin da subito
      e non sentir la vostra mancanza!
      Piuttosto che esserlo lo stesso più in là
      ma sentirla, so che mi considererete stupido!
      Ma è meglio così, forza dopo non ne avrei abbastanza...

      Io ho scelto e vi prego di rispettare tale scelta,
      non venitemi a cercare, se la nostra
      amicizia per voi importanza ha avuto.
      Purtroppo io la porta... l'ho chiusa, non è più aperta!
      E credetemi, sono io il primo ad esserne, col cuore, dispiaciuto...
      Composta lunedì 26 ottobre 2009
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        Scritta da: Salvatore Riggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Vicini, distanti...

        Guardai la rugiada che sui fili d'erba si ripose,
        brillando di luce propria sotto questa luna
        che un essere insignificante mi fece sembrare.
        Mi persi nei meandri dei miei pensieri,
        pensai: Quale vicini eravamo, ci ritroviamo così distanti...
        Non sai quanto desideri riaverti, tenerti stretta,
        per un ultima volta poterti baciare.
        Ma ormai le nostre strade si son divise
        ed ora percorriamo diversi sentieri.
        Chissà quando esse si riuniranno? Ma non conta,
        poiché già so che per te non sono più importante.
        Composta domenica 25 ottobre 2009
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          Scritta da: Salvatore Riggio
          in Poesie (Poesie personali)

          Lucia

          Lucia, oh Lù!
          Sei come una stella cadente che affascina tutti quanti
          con la sua scia che si riesce ad vedere in fondo all'orizzonte la, la giù.
          Ogni tuo gesto, tuo sguardo sensuale,
          porta l'uomo a chiedersi da dove sia giunto
          tale soave creatura, da dove possa arrivare.

          Lucia, oh Lù!
          Col tuo passaggio il silenzio sovrano divenne,
          talmente tanto che ci hai sorpreso, meravigliato,
          a tal punto che il tutto che ci circondò il fiato trattenne.
          Come se tutto quel che accadde di un miracolo si fosse trattato.

          Lucia oh Lù!
          Bastò quell'attimo di abbaglio, quel fascio di luce,
          per far si che negli occhi di chi vide te incantato rimase.
          Regalando al cuore una profonda emozione,
          distruggendo quella tempesta che l'anima fin ad allora stravolse.
          Ponendo una fine a questa tortura e donandole la pace.
          Composta sabato 24 ottobre 2009
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            Scritta da: Salvatore Riggio
            in Poesie (Poesie personali)

            Oltre la sporgenza, il volo

            A volte ho l'impressione
            che nulla su questo mondo davvero mi vuole,
            so solo che nel nulla vorrei sparire
            visto che nessuno mi ama, mi abbia mai amato,
            sarebbe decisamente migliore non essere, non essere mai stato.

            Camminando per strada mi accorgo
            che neanche un sguardo si posa su di me,
            come se non ci fossi, sono come un fantasma disperso
            che affetto e comprensione cerca ma che non trova
            e ciò mi ricorda di essere solo finché il pianto non poté trattenere.

            Ma non mene vergogno affatto tanto nessuno mi può sentire,
            la mia anima si sfoga e la lascio fare.
            La tristezza solo da quella porta in fondo... da quella via può uscire.
            So che proprio in momenti come questo vorrei avere
            qualcuno che mi ama che mi possa consolare.

            Ma ormai sono esausto, sono stanco
            e quest'altezza paura non fa,
            anzi sembra quasi un dolce richiamo.
            Presi rincorsa e con le braccia spalancate
            mi gettai da quella sporgenza finche non intravidi lei,
            pronta ad accogliermi con le sue braccia,
            con quei due occhi, quelle labbra che mai avrei dimenticate.
            Una donna con un lungo mantello nero,
            con quel sorriso sarcastico sul viso
            e qui che capii che quel dolce richiamo
            non era altro che un inganno che lei mi ha teso,
            ma ormai fu tardi, il volo era già iniziato.
            L'indomani su quell'asfalto mi avrebbero trovato disteso,
            ma nessuno se ne sarebbe accorto, nessuno!
            Perché in fondo non son mai esistito, come se non fossi mai nato...
            Composta giovedì 22 ottobre 2009
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              Scritta da: Salvatore Riggio
              in Poesie (Poesie personali)

              La lacrima rubata e l'anima infastidita

              Con quelle tue innocenti parole,
              mi feristi, mi calpestasti inconsapevolmente.
              Graffiando ciò che nel mio petto è custodito, il cuore,
              mi facesti sentire un nullafacente...

              Un amara tristezza mi assalì,
              qualsiasi cosa io provassi in quel momento.
              Mi fece stringere la gola, il pugno
              che sbattè violentemente su quel tavolo
              finche ogni rumore, bisbiglio in queste mura nel nulla svanì.

              Ora quel pugno addolorato da quell'impatto che ha avuto,
              pian piano sciolse la presa, sciolse le dita
              e si posò sul altra mano facendomi notare che una goccia
              li sopra andò a finire. Come se volesse dare un sollievo a quel dolore
              portandomi a chiedere da quale cielo essa sia caduto.

              In quell'attimo miei occhi sentirono un strano bruciore,
              solo dopo averlo realizzato mi accorsi che avevo la vista accecata
              e tutto ciò che mi stette intorno era sfumato e senza forme.
              Qualcosa mi disse che la mia anima fu infastidita, fu disturbata
              provocata da questa grande delusione, da questo rancore.
              Solo allora son riuscito a capire che quella goccia proveniva da me
              e che non era altro che una lacrima da cui la mia anima si è liberata.
              Alla quale sarebbe meglio dire... le è stata rubata!
              Composta giovedì 22 ottobre 2009
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                Scritta da: dax
                in Poesie (Poesie personali)

                Ci salveremo

                Salveremo le nostre vite
                dall'insidia del nulla.

                Dall'insidia del silenzio
                che tutto dimentica,
                dove tutto svanisce.

                Svanisce il bene, il male,
                svaniscono le stelle,
                la fertile odorosa terra,
                svanisce il mare,
                le sue musicali onde.

                Svaniscono i nostri corpi
                amati accarezzati,
                persi nell'erotico
                amplesso foriere
                di vita di giovinezza.

                Salveremo le nostre vite
                dall'insidia del nulla.

                Con i nostri sessi vittoriosi
                esploreremo le nostre carni.

                Esaudiremo i nostri
                più erotici desideri,
                le nostre voglie più segrete.

                Salveremo le nostre vite
                dalla stupidità della
                noia, in un godimento
                fisico: spirituale,
                percependo della vita
                la sua realtà più vera.

                Il suo risorgere, il suo declinare
                per poi ancora sorgere, declinare
                risorgere nuovamente, declinare,
                risorgere con il sole, con la terra,
                con il mare, con le rondini,
                con tutte le stelle d'occidente.
                Composta nel ottobre 2009
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                  Scritta da: Salvatore Riggio
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Nulla ho fatto

                  Perché mi guardi con quegli occhi diffidenti?
                  Io nulla ho fatto per meritarmi quel tuo
                  sguardo così gelido e così trafiggente.
                  Non esiste alcun motivo per cui
                  tu mi debba ferire in questo modo,
                  nessuno plausibile che io sappia
                  e non credo che ce ne sia neanche uno solo.

                  (Oppure si?)

                  Quei cristalli di ghiaccio mi fanno sentire così impotente,
                  mi sembra di essere colpevole di una colpa che non ho.
                  Ma se stai rinchiuso in questo silenzio io nulla potrò capire
                  solo prigioniero di quest'ignoranza che te mi hai imposto rimarrò,
                  senza la possibilità che io e te ci potessimo chiarire.

                  Ma perché mi guardi con quegli occhi così spenti!?
                  Così pieno d'odio e rabbia che a stento ti riconosco
                  So solo che ce qualcosa in cui tu vuoi che io mi penti.
                  Sembrano quasi di nascondere un rimpianto,
                  il rimorso di un qualcosa che in passato non hai ottenuto.
                  Ma perché in fondo sai che per averla non ci hai provato così tanto.

                  Ah inizio ad odiare quel tuo sguardo senza precedenti,
                  talmente irritante si è fatto che ormai non mene frega più niente di te!
                  E quando cogliesti il mio disgusto nei tuoi confronti
                  quegli occhi diventarono ancor più travolgenti.
                  Riempiendosi di tale rancore che ruppero
                  quell'immagine riflessa dinanzi a me...

                  Solo ora riesco a comprendere...
                  Io nulla ho fatto e per questo incolpo.
                  Ma ormai è troppo tardi e il suo sguardo,
                  il mio, nel nulla si andò a perdere.
                  Composta mercoledì 21 ottobre 2009
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