Poesie personali


Scritta da: Paul Mehis
in Poesie (Poesie personali)

Simbiosi

Mi adagiai disfatto
su quel giaciglio d'erba grassa.
Infinito stupore per la comodità
del corpo nudo
che si ritrova come abbracciato
dall'amata.

Sulla pelle lascio riposare
Il sole,
quasi sconosciuto...
Pelle irradiata,
prettamente,
dalla sintetica fluorescenza dei neon.

Osservo il richiamo delle cicale,
simili a batteristi,
per velocità e sapienza,
ma con risultati da violinisti.
La loro musica si fonde con la mia...

Una farfalla si adagia
sul mio petto, dissetandosi con le lacrime saline del mio corpo.
L'ammiro e sono colpito
enorme differenza
del suo essere,
dalle pagine lucide dei libri.
Le sue ali,
come morbide lenzuola di pile
dai tenui colori.

Una mantide smeraldo pasteggia avida
sul mio ginocchio.
Affonda le mandibole con fredda presa.
La cavalletta si contorce
nella disperazione.
Ricordo la gioia del predatore
ed il dolore della preda,
ma non sono
ne giudice,
ne giustiziere.

Muore la mia inquietudine,
mentre
sprofondo nella terra.
Composta martedì 11 agosto 2009
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    Scritta da: elio
    in Poesie (Poesie personali)

    Due giovani innamorati

    L'atmosfera è quella
    di un magico momento.
    Sul tavolo
    la luce fioca
    della candela
    lascia intravedere
    una rosa rossa
    coppe di spumante
    un anellino luccicante.
    Il tenue scintillio
    filtra la viva emozione
    di volti felici
    e innamorati.
    Mano nella mano
    occhi negli occhi
    tra una carezza
    e un bacio
    nel flebile barlume
    della candela
    due giovani innamorati
    si giurano amore
    per sempre.
    Dicendo all'unisono ti amo.
    Composta venerdì 23 ottobre 2009
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      Scritta da: laura74
      in Poesie (Poesie personali)

      Risveglio

      Eccomi qui
      nella mia vita
      come un marinaio
      dopo il naufragio
      della sua nave.
      La mia è naufragata
      perché il capitano ha sbagliato rotta
      e si è schiantata
      contro un immensa scogliera
      andando in mille pezzi
      questi pezzi
      ora vagano
      nell'infinità del mare
      alcuni tornano a riva
      altri ancora
      si sono persi.
      E
      questo marinaio
      tramortito
      si adagia
      cullato dalle onde
      sulla calda sabbia
      e
      sogna...
      sogna di essere salvato
      diviene ora forse realtà
      apre leggermente gli occhi...
      la vista è confusa
      non riesco a capire
      se è sogno o realtà
      vedo una mano
      ma non riesco ad afferrarla! È troppo lontana!
      Le onde mi sommergono
      e non distinguo più
      il mare dal cielo
      il respiro viene meno
      la morte mi strige
      la sento la sento...
      Mi sveglio
      le tue braccia
      mi stringono forte
      il calore del tuo corpo
      mi ridona la vita
      il tuo amore
      mi salva dalle tenebre insidiose
      del mio cuore.
      Composta martedì 10 novembre 1992
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        Scritta da: eva
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho guardato e riguardato
        letto e riletto
        quelle poche parole
        inebriandomi in esse
        facendo l'analisi logica
        ed illogica
        me misera
        le ho immaginate
        scritte
        in una notte tempestosa
        preso d'impeto d'amore per me
        come se fosse un romanzo di Tolstoj.
        Composta lunedì 12 marzo 2007
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          Scritta da: Kagib
          in Poesie (Poesie personali)

          Veleno... dappertutto!

          Non è poesia quella che sento dentro,
          è sì un verso, ma quello di un animale,
          di una bestia feroce
          che si sente ormai braccata.
          Non c'è più nulla di buono,
          ogni cosa... qualsiasi cosa
          è ormai invasa, posseduta...
          l'uomo si è elevato,
          e dall'alto del suo essere,
          non ha avuto più cura della terra
          dove non poserà più piede
          se non come sacrificio immolato
          per redimere le proprie colpe.
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            Scritta da: giosc
            in Poesie (Poesie personali)

            Non sai fare proprio niente

            Quante volte qualcuno ve l'ha fatto presente,
            non sai fare proprio niente

            che gaudente sinfonia
            che bel tipo di asfissia

            non guidare, non parlare
            sbagli sempre anche a non fare

            che quantità di scorie
            ti sbatton nel faccino

            vorrà dire che domani
            tiri fuori lo spadino

            chi ti scaglia contro il muro
            ti vuol dir che ce l'ha duro

            ma guardatevi anche intorno
            che siam stufi del buongiorno

            taci un giorno per dovere
            ma ora parla per piacere

            chi ti riempie di lamenti
            si ricordi dei tuoi denti.
            Composta giovedì 22 ottobre 2009
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