Poesie personali


Scritta da: Lillanica
in Poesie (Poesie personali)

In un attimo

Non mi serve dirti ciò
che sto provando in questo momento.
Basterebbe che mi guardassi per
pochi secondi profondamente negli occhi,
capirai tutto ciò che ho voglia di dirti...
e in un attimo vedrai la luce che si è spenta
dentro me... e senza di essa il ghiaccio faticherà
a sciogliersi!
Composta lunedì 7 dicembre 2009
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    Scritta da: Lillanica
    in Poesie (Poesie personali)

    Le mie ali

    Sento un leggero spirito...
    così leggero che provo la sensazione di poter volare...
    Chiudo gli occhi e mi ritrovo addosso due enormi ali bianche...
    Sono le ali dell'amore!
    Su di esse c'e scritto in grande il tuo nome...
    Apro gli occhi, mi guardo intorno e non ci sei.
    Con gli occhi lucidi faccio un forte respiro
    e senza pensarci su vengo a cercarti.
    Non ti trovo. Disperata le mie ali si accasciano e
    mi siedo lì, in quell'angolo con la speranza
    che i miei occhi vedano ciò che più desiderano:
    te!
    Ad un tratto ti ritrovo al mio fianco e mi accarezzi
    dolcemente il viso.
    Mi prendi le mani e le ali s'illuminano.
    Ora insieme voliamo dove nessun altro è mai arrivato...
    Dove il nostro amore sarà eterno!
    Composta lunedì 7 dicembre 2009
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      Scritta da: G. Venturini
      in Poesie (Poesie personali)
      Nuvole di cartapesta in questo cielo di latta,
      poi solo occhi gonfi di sogni delusi dal mattino.
      Anima travolta dalla cecità della gente secca,
      corrosa dall'io supremo.
      Linguaggio insolito in questa Babele senza orecchie
      e braccia senza mani a cui tendere che cosa?
      Un bisturi fa meno male di questo gelo innaturale.
      Corrono gli anni sulle ombre stanche del tramonto,
      rivoli di polvere come vecchie nenie scorrono
      nell'andar del tempo, e per i viali serrati del destino,
      nella luce fioca dei ricordi, appassisce il cuore.
      Il campanile rintocca l'ora dei silenzi,
      il vento sussurra piano parole ancora da scrivere.
      Composta giovedì 10 dicembre 2009
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        Scritta da: Antonio Dimasi
        in Poesie (Poesie personali)

        L'ombra amica

        Passo dopo passo osservo la mia ombra,
        cammino e lei rimane alla stessa distanza.
        Corro, ma nulla, mi perseguita.
        Provo a nascondermi, ma davanti a me c'è solo sabbia.
        Mi rattristo e sconsolato salgo sopra gli scogli.
        Noto che la mia ombra scivola in acqua,
        non importa, tanto non ha fatto altro che seguirmi.
        Però ho paura che affoghi, mi butto in acqua.
        La mia ombra è scomparsa, e adesso?
        Mi sono buttato in acqua per salvarla
        e lei scompare.
        Triste risalgo sugli scogli
        e mi accorgo che anche l'ombra mi segue.
        Per una volta sono felice che lei è insieme a me.
        Ora mi sento più tranquillo.
        Ritorno sulla sabbia e pian piano il sole scende.
        Arriva la notte e lei scompare.
        Mi addormento e la mattina dopo quando mi rialzo,
        rivedo lì, sempre al suo posto, la mia amica.
        Non mi ha mai abbandonato.
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          Scritta da: G. Venturini
          in Poesie (Poesie personali)

          Sotto il cielo dell'Iraq

          Pupille sbarrate... - i tuoi occhi -
          screpolano chimere
          dietro un vetro tappezzato
          da riflessi di luce,
          stroncano fumi evanescenti
          di una notte lontana,
          diversa da quelle che s'incontrano
          sotto gli edifici calcinosi di Bagdad.
          Arrendevoli spettri si aggrappano
          colmi di spavento, ad anime d'uomo,
          per risalire verso le arcate del cielo,
          e nel bagliore delle stelle
          sentire l'eco della Voce Universale.
          L'Iraq ha strappato l'ultima speranza
          dal cuore, la terra grida alto il sangue versato,
          il nome dei volti perduti.
          Miserie d'argilla ai piedi dei monti,
          fango e famelica cancrena
          spezzano silenzi di anime pellegrine.
          Il respiro è mozzato,
          da uno sforzo di pensieri,
          sfociano parole che cercano amore.
          E tu, vagabondo,
          straniero nella tua stessa terra,
          scandisci ricordi di pace lontana...
          accarezzato dal vento,
          che si solleva in questa oscura notte,
          fra le rovine di Bagdad.
          Composta giovedì 10 dicembre 2009
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            Scritta da: G. Venturini
            in Poesie (Poesie personali)

            Lettere di cielo

            Non posso parlare
            dei misteri del nulla
            e dei silenzi,
            né dei segreti del cielo,
            posso tentare
            di comprenderli
            e di dividerli con te,
            nell'anima,
            in quel ritaglio d'infinito
            laddove ci sentiamo a casa.

            Non ho metri,
            né orologi per capire,
            scrivo con lettere di cielo
            nelle acque scure della notte,
            traccio impronte d'inchiostro,
            così le parole
            non invecchiano mai,
            scritte fanno meno paura.
            Composta giovedì 10 dicembre 2009
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              Scritta da: G. Venturini
              in Poesie (Poesie personali)

              Campane a Venezia

              Le parole sono ponti trasparenti,
              toccano il cuore e la mente,
              l'altra faccia della mia anima.
              Non ci siamo mai parlati
              veramente io e te, a Venezia,
              persi dentro a calli oscurate
              dalle ombre del giorno,
              quando tira il vento freddo
              di tramontana, quando il grigiore
              offusca la luce quotidiana
              e fa sembrare ogni momento
              un lungo crepuscolo.
              I ricordi sono rimasti tra me e lei,
              fitti come la nebbia di notte
              a Santa Lucia. Intimi amanti
              di una passione strappata,
              friabile, solo sognata... distante,
              poi, solo occhi inesistenti.
              Il tempo era scandito
              dalle campane di piazza San Marco,
              da onde e da maree, da mani nude in tasca
              intorpidite dalla nostalgia
              di vedere l'icona d'oro e noi stretti stretti,
              come i tasselli di un mosaico arcano.
              Si sfogliano i molteplici frammenti
              di un istante, di una carezza,
              mentre lente suonano le campane,
              nel tramonto di questa sera
              rosso veneziano.
              Composta giovedì 10 dicembre 2009
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                Scritta da: Chiara Santagada
                in Poesie (Poesie personali)

                Trittico d'amore - 3 Angelo io

                Il mio pensiero a te giunge volando,
                angelo della notte in ultraumano
                silenzio,
                con ala di civetta e disfiorando
                la tua guancia sussurra a te il mio amore
                (ah cuore, cuore, che conosci il vento
                e le brine d'inverno anche in estate).
                Con ossa cave e piume raffinate,
                il mio pensiero non fa alcun rumore
                e delicato alla tua spalla viene
                e ti sostiene
                non visto, non sentito ed è felice.
                Angelo io, delicato e testardo,
                reco sollievo, mentre per te ardo.
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                  Scritta da: Chiara Santagada
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Trittico d'amore - 2 Intatto immortale

                  Intatto rimarrai
                  oh mariposa
                  sospeso prigioniero
                  nell’ambra ardente della mia passione,
                  fissato nel geometrico cristallo
                  dal mio ricordo scintillante, ucciso
                  nella bellezza dal mio amore avaro
                  per un istante eterno.
                  Posto al riparo dalla decadenza
                  immune dall’affanno e dall’odiosa
                  obsolescenza,
                  il mio canto ti ha dato perfezione
                  e la mia morte ha reso te immortale.
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                    Scritta da: Chiara Santagada
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Trittico d'amore - 1 amai

                    Splendore di pietra avevi
                    a quel tempo, amato mio:
                    vibrante di silenzio
                    eri.
                    Mio compito cavarti risonanze,
                    tuo compito destarmi dal torpore
                    di clessidra svuotata
                    e nell'amore
                    ri - proiettarmi.
                    Splendore, splendore nell'aria
                    emanavi a quel tempo, amato mio.
                    (Ah nostalgia senza addii
                    ah desolata autocoscienza).
                    Mai io ti ebbi, eppure, per lo spazio
                    di un'accecante carezza.
                    Per una volta
                    amai.
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