Superando sere infinite,
così...
come giocare ad intrecciar sensazioni,
così...
come provare a placare una strana sete
distillando la notte.
Composta sabato 15 novembre 2008
Superando sere infinite,
così...
come giocare ad intrecciar sensazioni,
così...
come provare a placare una strana sete
distillando la notte.
Le frequenze disturbate di una vita in divenire mi scompongono e ricompongono un tracciato dai confini labili...
le mille sfumature a cui presto lo sguardo si disperdono per poi rapprendersi, svaniscono per poi tornarmi ad invadere i sensi.
La vita è di volta in volta una linea sinuosa, una spirale, una traccia
distesa...
Ora so che non esistono traguardi verso i quali inerpicare le braccia,
ma solo la coscienza di un equilibrio esatto... la fluidità di un percorso
levigato dal mio passo...
Ma nuovamente il tutto sembra confondersi ed inesorabilmente tornare
a confondermi.
Mi chiedo, ora, quale ispirazione allora possa indurre l'acqua d'un fiume a raggiungere il mare, solo per poi continuare a sbattere a riva...
e ancora perché, seduto su questa stessa riva, non riesca a fare a meno
di raccogliere un pugno di sabbia, lasciarlo scomparire tra le dita... per poi raccoglierlo ancora.
Tu solo
mi conosci.
Tu che mi guardi
con la tenerezza
di un padre
che osserva
la sua bambina.
Senti il vento
che ti accarezza
la vita
fra i capelli.
Vivi la tua Vera Realtà,
accendi la Tua Verità.
Perché tu solo
Puoi,
tu solo
Sei,
tu solo
Dai.
All'inizio era amore
o poteva sembrare,
ma erano sempre scontri
e mai incontri,
decisi a dividere,
ma continuando
a sopravvivere.
In questa stanza adesso
odio e rancore,
spingono lontano
e accendono la rabbia.
Non c'è misura
nelle parole di disprezzo,
che ognuno
paga a caro prezzo.
Si era immaginato
di costruire una vita
insieme,
ma oggi in una
camera di consiglio,
le vite tornano sole.
Il desiderio di parlarti è forte,
ma più forte il desiderio di accoglierti,
semplicemente.
Come un dono prezioso.
Come perla di rara bellezza.
Shhh... Silenzio...
E' un delitto sciupare
un dono così grande
con povere parole.
Tu sei l'offerta di una confidenza,
una familiarità
oltre il tempo,
aldilà dello spazio.
Vorrei parlarti
di mille cose,
confidenze sussurrate,
domande senza risposta
serrate nel cuore,
sulla vita, l'amicizia,
e sul dolore.
Vorrei dirti
quanto è bizzarro,
inaspettato, inconsueto,
meraviglioso
chiamare te amico...
E ricevere il sole
In una giornata
di lacrime e vento.
Un sorriso donato
caldo e garbato...
Vorrei dirti
quanto soave
e coinvolgente
è il tempo passato con te.
Sai che ti dico?
Ringrazio il cielo...
Ho ricevuto davvero un gran dono:
un (vero) Amico.
Una poesia, il mio canto...
miei pensieri travolgenti con errori
drammatici grammatici,
parlano dei miei sentimenti, con
tanti canti donando
emozioni, pianti, sorrisi
che non sono solo errori
drammatici grammatici,
son messaggi profondi.
Continuo la mia strada scrivendo,
col mio cuor che parla e la mente fa
la sua parte.
Scorrono l'immagini davanti ai miei occhi,
la mia penna corre sul quaderno, e
lascia il segno del mio degno.
Chiedo il perdono nobile
chi mi vuole leggere, sa che sono
vera, umile, e mi perdona facile.
Il mio cuor comanda,
perché sono un'anima pulita
Porcaccia la miseria!
Seduto sull'erba, umida di fresca rugiada, le braccia all'indietro a sostegno del corpo, il viso rivolto al sole a godere di tiepido calore che tutto pervade.
Tu, distesa col capo poggiato sulla mia gamba, catturi con il viso la luce, riflettendola in straordinari colori.
La voglia di carezzarti mi avvolge, distolgo la mano del cuore dal suolo e con le dita smuovo i morbidi capelli tuoi, lasciandoli fluttuare come seta smossa ad un soffio di vento.
Compiaciuta, regali un sorriso, porto la mano a protezione dei tuoi occhi dai raggi del fulgido sole, e di esso rifulgo l'ombra.
Fa sì che possa aprirli, mi guardi, il tuo viso sorride, con sguardo di complicità, mi chino a baciarti.
Per sempre mio sarà il tuo odore,
per sempre mio sarà il tuo dolore,
per sempre mio sarà il ricordo della tua vita,
per sempre mio sarà l'amore che si è fottuto il cielo,
per sempre mio sarà il tuo inizio perso nelle colline del vento.
Dio rivoglio indietro la mia stella,
Dio divora la mia vita,
Dio salva la sua anima,
Dio getta la mia vita in bocca al mare
e non lasciarla risalire ti prego,
lasciala affogare lentamente.
Resta qui e stringimi forte,
resta qui e non far vedere al cielo che hai paura,
resta qui e combatti con me nell'oblio della nostra follia.
Vieni con me sulla luna e spariamo al sole
dolce truffatore immenso nei giorni invernali senza vento,
vinci con me la morte
e mano nella mano profaniamo il destino intenso.
Dove sei?
In un mare di lacrime la mia anima naviga padrone nell'oscurità repressa,
in questo oceano senza speranze crepo incosciente impaziente.
Non c'è più niente,
il ricordo di te si perde nel tramonto di questa tua vita
disinnescata dal crescere lento dell'erba sull'asfalto.
Aiutami a vivere, a sperare, a morire ancora.
Insieme a te anche la mia anima si è persa nel cielo
senza tempo morto con te
in un candido e dolce letto fiorito d'amore e solitudine.
Cinque elementi abbastanza contenti
Condividono un cammino che sembra Divino
Formando un nucleo familiare a cui piace molto mangiare e, aggiungerei estremamente singolare.
Si pensa Anime affini di mondi vicini, di tempi passati ma non trascurati
Tornati quest'oggi per accettare il dolore e, rinascere serenamente con amore.