Poesie personali


Scritta da: Paolo Melotto
in Poesie (Poesie personali)
Suoni stridenti si diffondono nella foschia mattutina.
Solo nella nebbia confusa
nulla si mostra innanzi a me

Hai vissuto abbastanza per poter raccontare qualcosa di te?
Un rivolo di sangue appare in lontananza
passa davanti a me, prosegue la sua strada verso una metà sconosciuta

Qualcuno è forse morto senza dire nulla?
Piccole grida si perdono nel vuoto di una pagina bianca
gocce di sangue impresse nel ricordo indelebile

Hai cercato troppa dolcezza nelle altrui parole
Il miele fuoriesce senza che tu lo possa saggiare
è questa una maledizione?
O forse e solo la prevedibile conseguenza per aver vissuto troppo?

Un tuono elettrico si diffonde ora nell'aria
squarcia l'aureo silenzio, inquietudine vestita di luce.

Un monito giunge infine.
È dunque questa la morte?
Sto raggiungendo l'altro lato dell'inferno.
Redimi le mie membra, prosciuga il ribollente sangue

Nella notte, nelle tenebre più totali.
Esseri maligni, essi hanno crocifisso la luna.
Mi hanno incatenato quaggiù, nel pozzo del mio dolore.
Mi hanno inchiodato al seme della mia pazzia

Nessuno ha mai visto un angelo cadere dal cielo
Qualcuno ha invece scarnificato vivo un povero bambino

Laggiù, sopra le montagne, sulle fredde alture insensibili
Un lupo solitario ti fissa immobile, osserva ogni tuo movimento
Urla, grida, morte che si bagna nella linfa porpora.

Io ho visto tutte le ere di questo mondo.
Io ti ho visto, uomo, mentre uccidevi tuo padre
ti ho visto, mentre bruciavi i tuoi antenati, mentre annientavi i tuoi fratelli.

Ti ho visto mentre strappavi la carne dagli esili corpi dei miei simili.
Ti ho visto mentre strappavi capelli per farne tappeti, mentre staccavi denti per farne collane.
Ti ho visto mentre mangiavi la tua carne, mentre ti tagliavi la gola,
mentre morivi nel tuo stesso sangue

Chiedo umilmente perdono per ogni chiodo che ho fissato al mio corpo.
Perdono per ogni proiettile che mi sono sparato in testa
Per ogni lama che ha ridotto i miei polsi in cenere

giù per la spiaggia una danza continua senza fine.
Mille esseri luccicanti danzano in cerchio, pregando il mare
ti vedo, inerme nelle gelide acque limpide.

Non vi preoccupate.
Sanguino ormai da molto.
Presto vi lascerò per sempre.

Sveglia,
vieni con me.
Ti porterò in posti ignoti
avanti,

scegli il segno del tuo giorno,
scegli la strada da seguire
sorprendi la tua vita
regala polvere magica,

seguimi lungo la foresta,
trovami tra gli antichi alberi

ogni cosa si rompe
da ogni cosa esce sangue
e danza.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Ada Roggio
    in Poesie (Poesie personali)

    Non cercare chi non ti cerca

    Non cercare chi non ti cerca
    Non amare chi non ti ama
    Non cambiare mai per nessuno
    Se altri vorrebbero cambiarti, non saresti più tu
    Resta sempre te stesso, amati per quello che sei
    ... Grida forte i tuoi ideali
    Grida forte il tuo amore
    Grida forte lassù qualcuno ti ama.
    Composta giovedì 24 giugno 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Elio Lupini
      in Poesie (Poesie personali)

      Il tempo

      Tutto divora alberi e fiori
      morde l'acciaio e le rocce più dure
      uccide i re e le più alte montagne
      è il tempo che scorre
      che non si può vedere
      che giace e riempie i vuoti
      prima e dopo ogni cosa
      e uccide il sorriso
      in un ghigno fatale
      nell'oscurità totale
      e piange senza voce
      e senza ali
      e senza denti
      e senza bocca
      come il vento.,
      puoi sentirlo
      mai vederlo o comandarlo,
      è come il Cuore
      leggero
      come piuma il respiro
      in un letto in cui non dorme
      scivola più dolce di ogni rima
      il silenzio passa al Sole
      senza ombra proiettare
      nell'aria
      se lo alimenti vive
      se lo disseti
      muore come il fuoco
      come la candela divorata
      nemica del tempo
      del vento
      e dell'acqua
      nella sua vita misurata ad ore.
      Come in uno specchio non mentirò
      senza ombra
      come al rosso della neve al tramonto
      e l'argentea rugiada al mattino
      Dentro me sfide d'ogni sorta
      orchi ed altro ancora
      tra le mie chiuse mura
      radici profonde
      d'acciaio di tempo e di morte
      sfaldate dalla vita
      e le mie membra senza chiavi
      in questo oceano di cielo
      in una musica soave
      riposeranno
      in attesa del nulla
      che si liberi l'anima
      e il mio cuore.
      Composta martedì 4 maggio 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Marzia Ornofoli
        in Poesie (Poesie personali)

        MARE AL TRAMONTO

        S'increspano le onde infrangendosi,
        su una spiaggia silenziosa,
        raccolgo una conchiglia che sussurra
        antiche melodie imprigionate dal tempo.
        Il cielo s'infiamma d'un rosso vermiglio,
        l'acqua si colora di sangue di marinai dispersi.
        Un gabbiano si posa e si lascia cullare dalle acque,
        l'ebbrezza si leva mi scompigli i capelli,
        sollevo le braccia e comincio a danzare,
        al ritmo del canto del mare,
        corro a piedi scalzi incontro all'amore,
        la sabbia scivola via incurante della bellezza,
        è sano sola a godermi quest'ora magica.
        Composta giovedì 24 giugno 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: dax
          in Poesie (Poesie personali)

          Consumismo

          Ho cancellato fiori dal davanzale
          rossi garofani, bianche margherite,
          mentre due occhi di gatto
          osservavano perplessi.

          Scavai buchi nel deserto
          per sotterrare i fossili
          della mia giovinezza.

          Sogni e cavalli nel cielo
          il vento strappa cartelloni pubblicitari,
          carte che volano sulla città.

          Voci s'allontanano nelle vie
          scivolano nelle piazze,
          sulle rovine delle case e degli uomini.

          Traboccano parole inutili dai televisori,
          immagini insulse d'eroi prefabbricati
          vomitando assurdità e menzogne.

          Avete vinto: ha vinto la mediocrità
          gli spot ossessivi,
          compra consuma, mobili macchine, case,
          coca cola, profilattici, pannolini.

          Scegli questo, compra quello
          ha vinto il consumismo
          illudendo ancora gli uomini.

          Meglio esser tra gli sconfitti,
          io sono un vinto:.
          Composta martedì 31 ottobre 1989
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: dax
            in Poesie (Poesie personali)

            Al popolo rumeno

            In principio il sogno
            era la giustizia,
            hanno costruito la tirannide.

            L'utopia era la pace,
            hanno costruito la guerra.

            La speranza era la libertà,
            hanno costruito l'opressione.

            Il motto era la liberazione
            dell'uomo dall'uomo
            hanno costruito carnefici.

            Non vi sia rifugio
            per i tiranni sulla terra.
            Composta giovedì 30 novembre 1989
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: dax
              in Poesie (Poesie personali)

              Ho visto in sogno il mare

              Ho visto il mare
              nel vento della notte.

              Onde nere incorniciate dalla luna,
              ed il vento sussurrava
              nelle orecchie sibilanti parole.

              Profezie nascoste nella notte,
              misteriose frasi d'un antico
              magico idioma dimenticato.

              Ho visto il mare
              nel vento della notte.

              Vento strano, vento
              che racconta
              storie dettate da fantasmi
              d'antichi marinai
              che ancora navigano
              solcando onirici oceani
              scortati da giganteschi
              albatri, da furiosi gabbiani.

              Navigando antichi navigli,
              velieri misteriosi
              che si perdono
              nella nebbia del sogno.

              Ho visto il mare
              nel vento della notte.
              Composta lunedì 31 maggio 2010
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Antonio Prencipe
                in Poesie (Poesie personali)

                Piccola Ballerina

                Tu, ora sei la mia luce,
                ti dico un segreto se sono in vita lo devo solo a te,
                molte volte ho pensato di farla finita
                ma la tua voce mi faceva volare nell'immenso vuoto della mia vita
                il sapere che un'altra persona oltre
                a me stesso conosce la mia anima
                ha fatto sussultare il mio piccolo cuore,
                sei quell'onda burrascosa che ha travolto i miei sentimenti,
                sei una folata di follia che rende felice
                la mia agguerrita vita,
                ora che ti ho conosciuto non ti lascio andar via
                perché è grazie a te che il mio piccolo cuore
                a ripreso a battere,
                e solo grazie a te se la mia anima
                corre felice nelle piramidi che ho costruito nell'immenso
                e grazie a te Sofia che sono libero di sognare,
                ora ti dico grazie,
                ora ti sogno,
                ora ti abbandono a te stessa,
                ma ricorda che hai catturato l'anima
                di un piccolo guerriero che non ti lascia volar via,
                Grazie!
                Composta mercoledì 23 giugno 2010
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Umberto Zavagno
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Un pennello nero

                  L'acqua trascina il liquame
                  e
                  fra colori diversi dal verde
                  un bimbo emerge gridando eccitato
                  nella mano stringe una bambola
                  dalla riva fra scatole e altro
                  un cenno e un sorriso
                  se passano aerei e carri
                  non sono rovine diverse
                  sempre qualcuno osa un sorriso
                  così riprende la vita.

                  Fra tanto non senso
                  credere che un Lazzaro risorga
                  alle parole dello speculatore
                  o al direttore del personale
                  la scienza del sorriso
                  non è quella di un bambino
                  quei dentini non vedono inganni
                  il sole e l'azzurro del cielo
                  le braccia aperte e le corse
                  ma
                  c'è sempre un pennello nero.

                  Tanti scrittori e poeti
                  bastano frasi d'amore?
                  Tutte cose che imbrattano tele
                  ma il cuore cammina solo
                  dal piedistallo la statua tenace
                  fissa e si compiace
                  sulla spiaggia
                  carta, plastica, lattine
                  tutto appare normale
                  finché la corsa del bimbo
                  si spegne in un pianto
                  un vetro ha fatto la sua vittima
                  ma un bimbo
                  ha negli occhi il sole e il cielo
                  il sorriso ritorna disattento
                  riprende la vita
                  e anche
                  quel pennello nero.
                  Composta lunedì 7 giugno 2010
                  Vota la poesia: Commenta