Scritta da: Jack Newhouse
in Poesie (Poesie personali)
E ti amo
E ti amo...
e ti amo...
e sei mia...
e mi manchi...
e un bacio...
e un altro...
Buonanotte amore mio...
e ti amo...
e ti amo...
Composta domenica 27 dicembre 2009
E ti amo...
e ti amo...
e sei mia...
e mi manchi...
e un bacio...
e un altro...
Buonanotte amore mio...
e ti amo...
e ti amo...
Oggi è lunedì ma stranamente sembra domenica,
forse perché sono a casa,
o forse perché il silenzio è attorno a me,
non ho paura del silenzio che rivela voci sommesse.
Apro la porta dell'anima e lascio che le sensazioni
mi entrino dentro le scruto osservando le armonie.
Una rosa ha perso un petalo,
ma è ancora più bella e il suo profumo inebria.
Occhi smarriti si lasciano scivolare una lacrima,
lacrima carica di un significato recondito,
svelato da una nostalgia del passato.
Ricami intagliati nei pizzi di nuvole
imbrigliati nei rami di alberi spogli.
La riva del fiume si sgretola sotto i passi
impetuosi del tempo passato,
la trota dorata guizza e si tuffa nell'acqua,
goccioline sfiorano e accarezzano dolcemente
visi che sono entrati e usciti dal mio sguardo.
Spiagge silenziose riportano orme di pensieri lontani,
s'intrecciano con il mormorio delle onde,
onde narranti di storie d'amore vissute e ancora da vivre,
gabbiani sorvolano il mio mare di sensazioni,
la porta si chiude, ma presto s aprirà
per far entrare nuove sensazioni.
Scrivi di noi, del tempo che ci è rimasto
Scrivi, per quando la mia mente amerà il buio
Colora queste pagine di ricordi
Scrivi di noi e troverò il modo per tornare
Raccontami di noi
Quando i miei occhi non sapranno riconoscere il tuo viso
Se anche il buio sembrerà la luce
Scrivi di noi, e tornerò.
Distanti continuiamo a cercarci
Ci parliamo, quando il vuoto asciuga le nostre parole
Ci crediamo, quando non vogliamo farlo
Viviamo uniti, anche quando è un'agonia
Ci ascoltiamo, quando l'orgoglio ci rende sordi
Ci guardiamo, quando i nostri occhi vivono del buio
Ci fidiamo, anche quando la verità ci è nemica
Vivremo uniti, e sarà l'oblio.
Il sentiero nel tramonto si dirada
faticoso il suo cammino
irto il suo patir
ma non voltarti indietro
continua, continua sempre
nel tuo intento a proseguir
un dì arriverai alla tua meta
stanco e affaticato
ma con l'amore
di poter dire
che tutto si compie
e che il mio io adesso
è pronto ah raggiungerne
un'altro quello più importante
che lo porterà lontano
dove forse troverà la pace.
L'armonia della vita
ogni attimo ogni secondo
del trascorrere
del tuo dì
fanne buon uso sappilo vivere
in modo armonioso leale
fanne un sorriso
della tua vita perché
unica rara e preziosa
cogli il dono del tuo vivere...
Tamburi risuonano incessanti,
battito cardiaco di un continente,
dove non ho mai messo piede,
ma che ho visto e sentito
attraverso le parole e le immagini altrui.
Ho attraversato il tempo guardando
negli occhi il sovrano delle piramidi,
ho attraversato deserti infuocati in groppa
ad un cammello e dormito nella tenda di un tuareg.
Ho sorvolato savane dorate con un aereo chiamato fantasia,
e sentito il ruggito del tuo re e il barrito del tuo principe,
ho attraversato fiumi impetuosi,
dove il coccodrillo è in agguato per catturare la sua preda,
e dove rocce grigie affiorano qua e la per poi scomparire,
sotto la superficie cristallina dell'acque,
mentre i tamburi risuonano incessanti
battito cardiaco di un continente che grida,
la miseria di un popolo sfruttato,
di guerre tribali che portano la distruzione,
dell'estinzione d'animali.
I tamburi risuonano incessanti,
battito cardiaco di un continente
che ancora vive e vuole vivere.
La luna starnutisce
facendo dolce tutto il Creato.
Ride tutta la nottata:
si sente eccome la sua risata
nel bianco nevischio.
Sgaiattolando nel labirinto
non di mia proprietà
inspiro
il brivido boreale.
Infine la notte,
incappucciata di vaneggi,
sfida me
e chiunque indietreggi.
Ti scrivo
dal deserto dei miei pensieri
illudendomi che tu solo
possa comprendere.
Troppe volte ho ascoltato
i silenzi, troppe volte
ho guardato mari
che non ho mai solcato,
cieli che non ho mai
attraversato.
Tu solo puoi capire
quanto arduo sia
lasciare la baia
tranquilla e issare le vele.
Tu solo puoi capire
le tempeste e
le inattese bonacce che
ottenebrano il cuore.
Senza doverti spiegare,
senza dover trovare
parole che so già
di non avere,
so che tu solo
puoi capirmi
perché si può mancare,
arrivare troppo presto o
troppo tardi
e perdere la marea
mentre il tempo
ci cambia l'anima.
Io non so fino
a dove mi porterà
il vento,
seguirò l'onda,
non so fino a dove,
ma so che fino a quando
sentirò
le stagioni cambiare
aspetterò la primavera per cominciare il viaggio
perché dopo un gelido inverno
arriva sempre
una nuova stagione.
Tu solo puoi capire
questo mio eterno bisogno di andare
di prendere e lasciare
e ritrovare altrove
ciò che qui non ha
casa.
Il mio cuore è vuoto.
Non provo niente, non sento niente.
Non amore né odio,
non gioia né tristezza,
non benessere né dolore,
ma solo quello stancante sentimento di indifferenza
che distrugge il nostro essere e il mondo.
Io sono indifferenza,
indifferenza è morte,
io sono morta.
Ecco dove muore un'anima!
Ecco dove muoiono i suoi sogni!
Nel limbo più buio e nascosto,
tra le delusioni e gli insuccessi,
trattati come immagini annebbiate,
quando in verità serve solo un po' di luce
per rimetterli a fuoco.