Poesie personali


Scritta da: Marco Bartiromo
in Poesie (Poesie personali)

Per dirmi... Ti amo

Sul mio viso
rughe di memoria
solcano
terre obsolete
corrose dal tempo...
arse di noia...
nuvole,
che nascondono l'azzurro,
di un cielo aureo...
inchiostro...
che traccia l'età
di un foglio ingiallito...

Sul mio viso...
le tue carezze...
bagnano spiagge navigate
prive...
di orme emozionanti
e lasciano il segno
di un amore infinito,
con raggi di sole
a spazzare l'uggioso
e lettere d'oro
per dirmi...
Ti amo.
Composta venerdì 4 febbraio 2011
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    Scritta da: Marco Bartiromo
    in Poesie (Poesie personali)

    Pagine di te

    Con la poesia
    trovo la mia voce...
    scrivo tante cose,
    fisse nella mente...
    Nei versi, stigmatizzo,
    semplifico, enfatizzo...
    se voglio criticare,
    oppure biasimare...
    ma poi la metto in rima
    e cerco di elogiare,
    se il mio componimento,
    esalta la bellezza...
    Il canto può variare,
    dipende dall'umore,
    dal suo intercalare,
    con la mia fantasia...
    I sogni, i desideri,
    mi fanno vagheggiare
    ed io prendo la penna
    e cerco di creare...
    Se poi vuole parlare
    la voce dell'amore,
    l'inchiostro si trasforma,
    in petali di rose,
    che dolcemente sfiorano,
    le corde del mio cuore...
    Parole delicate...
    che lasciano colori,
    su pagine di te!
    Composta sabato 12 febbraio 2011
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      Scritta da: Marco Bartiromo
      in Poesie (Poesie personali)

      Esistiamo

      Non c'è giorno, senza errore...
      non c'è sentiero, senza buche...
      ma se troviamo la via giusta...

      ESUL... TI... AMO

      Non c'è dialogo, senza discussioni...
      non c'è amicizia, senza litigi...
      ma se possiamo...

      EVI... TI... AMO

      Non c'è dubbio, senza rabbia...
      non c'è equivoco, senza veleni...
      ma nell'incertezza...

      ESI... TI... AMO

      Non c'è passione, senza cuore...
      non c'è amore, senza te...
      e questo... perché...

      ESIS... TI... AMO.
      Composta mercoledì 16 febbraio 2011
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        Scritta da: Violetta Serreli
        in Poesie (Poesie personali)

        Così

        Se osservassi il mondo con altri occhi
        non vedrei più il mio universo
        Se osservassi il mondo con altri occhi
        vedrei qualcosa di astratto.
        Qualcosa di estraneo al mio più intimo sentire.
        Il mondo che osservo oggi
        è frutto di ciò che i miei occhi hanno visto ieri.
        Il mondo che osservo oggi...
        sono io.
        Il mondo oggi lo osservo
        con la fierezza di non essere mai stata diversa da ciò che sono.
        Il mondo oggi lo osservo così,
        perché diversa non potrei mai esserlo.
        Composta venerdì 30 aprile 2010
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          LXXV

          In clima disteso quant'austero
          Susseguonsi incessanti le lezioni,
          unanime dei docenti l'intenzioni
          inculcare il massimo pensiero.

          Una voce in aula per orario intero
          Spinge le menti in propulsioni
          canco pare a volte costrizioni
          calcando inverso stesso sentiero.

          Si dice di Machiavelli e Ariosto,
          di Tasso biografia, opere eccelse
          inserendo Galilei al giusto posto.

          Arcadio e Metastasio, vita e morte,
          Parini, Alfieri e quanto a essi valse
          Trovarsi a propalar in una corte.
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            LXXIV

            Due giorni son trascorsi in congettura,
            ora comincia di già la lezione;
            sarebbe dannoso darci a conversazione
            che già si è al terzo giorno d'apertura.

            Tutti i docenti son d'alta statura
            Formati in speciali centri di selezione,
            aperti sono a ogni spiegazione
            e danno certezza d'istillar cultura.

            Quattro, quest'oggi, le ore di lezione:
            Italiano, storia, greco e latino;
            domani avremo, invece, orario pieno.

            Ogni lezione sarà dissertazione
            Chè non conseguirete un diplomino
            Ma prova d'eccellenza avrete appieno.

            A parlare è il magnifico Austino
            Professore di greco e di latino.
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              Scritta da: Nello Maruca
              in Poesie (Poesie personali)

              LXXII

              Aperti i battenti della grande
              Scuola, tal è per suoi interlocutori
              Egregi da sempre precursori
              e loro interessar in alto spande.

              Il primo dì in presentazion si spende
              Di vecchi compagni quattro ne son fuori,
              due bocciati e due con nuovi tutori.
              La lezion non sosta, domani riprende.

              L'ore son passate chiacchierando
              tra i due professori nuovi aggiunti
              per far tra loro e noi conoscenza.

              Domani inizia, però, la vecchia usanza,
              non presentazioni né ragionamenti
              ché il programma va già snocciolando.
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                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie personali)

                LXXIII

                Come quando una notte senza stelle,
                buia, e l'oscurità regna sovrana,
                fa capolino spicchio d'immortale luna
                donando luce a mare, cielo e colle.

                Il mondo non ha di luce cose più belle,
                sol'essa n'omaggia la pupilla umana
                e ogni cosa senz'essa è cosa strana,
                così com'essa, pur voi siete faville.

                Di questa Scuola voi siete l'orgoglio,
                se senza sarebbe come lo cielo
                mancante di luminosa stella.

                Perciò quest'anno tutti in gamba voglio,
                toglietevi d'innanzi ogni qual velo
                ch'offuscasse le sveglia vostre cervella.

                La quarta classe è preludio al dopo,
                è ante porta di maturità formata
                ch'appresso a questa si tiene superata
                la quinta che raggiunge, poi, lo scopo.

                Avrete i professori al vostro fianco
                E io, preside, ci sarò puranco.
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