Poesie personali


Scritta da: Jean-Paul Malfatti
in Poesie (Poesie personali)

Profumo d'arancia

C'è un
profumo d'arancia
nell'aria...
Un aroma che mi
ricorda l'infanzia...
Un'infanzia che non
era né qui né là,
un'infanzia piena di
ricordi e nostalgia.

C'è un
profumo d'arancia
nell'aria...
Un aroma che mi
fa venire in
mente una persona...
Una persona che per me
rispecchia pienamente
il concetto di forza
e di positività.

C'è un
profumo d'arancia
nell'aria...
Un aroma che mi
fa stare in armonia
con la vita e con lo
spirito che la pervade,
lo spirito della
consapevolezza e della
serenità che mi mancava.

C'è un
profumo d'arancia
nell'aria...
Un aroma che mi
riporta molto indietro
nel tempo e nello spazio,
un tempo ed uno spazio
diversi e lontani tra loro
migliaia di chilometri.

C'è un
profumo d'arancia
nell'aria...
Un aroma che mi
porta ad una finestra
immaginaria, dove,
guardando l'orizzonte,
mi perdo e mi ritrovo
ancora tra me e me.
Composta lunedì 18 aprile 2011
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    Scritta da: SAVERIO FERRARA
    in Poesie (Poesie personali)

    Musica antica

    Un grigio cinereo
    invade la terra.
    È presto,
    non è ancora sera...

    Pioggia battente
    sui tetti spioventi
    accompagna la musica
    di una vecchia canzone.

    Musica antica
    che più non si sente
    fa risvegliare
    deboli sensi.

    Soffi possenti
    ridipingono il cielo.
    Ritorna a regnare
    il padrone del giorno.

    Il disco cambia,
    cambia la musica.
    Ancor dolcemente
    conquista la gente.
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      Scritta da: beppexo
      in Poesie (Poesie personali)

      30 gennaio

      Non mi era stato detto che avrebbe nevicato,
      che il suolo con la neve si sarebbe inzozzato,
      non avevo capito che il treno era per noi e
      che non sarebbe più ritornato.

      Il freddo tra le assi affilato mi accarezzava i fianchi,
      ingenuo pensando che saremo stati franchi.

      Lì il buio era l'unica nostra consolazione perché ormai
      era impossibile scappare da quella prigione;
      i giorni non si contavano perché quando il sole non sorge non puoi dire se sia giorno o notte;

      soffocati dalla cenere, straziati dalla fatiche, dalla fame alzavamo il capo al cielo...
      Composta domenica 30 gennaio 2011
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        Scritta da: Sir Jo Black
        in Poesie (Poesie personali)

        Come quando amore non c'è

        Come quando amore non c'è
        guardo l'azzurro del cielo,
        sento infame primavera d'assenze.
        Non esce dal cuore
        il pegno che hai lasciato:
        voce muta.
        Il tuo silenzio:
        parole, abbracci, baci, carezze,
        amore svanito.
        Primavera, vuota di te,
        che volevo sigillo di noi!
        Ancora guardo al nostro cielo.
        È assenza del tuo sapore.
        Mi manchi!
        Composta lunedì 18 aprile 2011
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          Scritta da: Sir Jo Black
          in Poesie (Poesie personali)

          Notti vuote

          Di nuovo notti vuote!
          Ora, ancora, arrugginita solitudine.
          Verrà il nostro tempo,
          eterno sigillo?
          Sarà un giorno il nostro
          e viaggeremo insieme?
          Io ancora cerco te!
          Andando nel mondo vuoto
          muore il nostro tempo.
          Occhi vuoti i miei alla strada
          rincorrono immagini di te,
          estasi d'amore.
          Composta lunedì 18 aprile 2011
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            Scritta da: Armando
            in Poesie (Poesie personali)

            La vendetta

            La vendetta è una brutta malattia
            scompone il cuore quando avvampa l'ira
            rode la mente e non si sa che sia
            come un germe nell'animo s'aggira.

            Il bene affoga nell'ipocrisia,
            l'essere umano in nera bestia vira
            l'animo invade d'ogni ritrosia,
            contro di dio per ultimo cospira.

            Senza volerlo l'uomo incattivisce
            il bene dal suo cuore si cancella
            l'amore dato se ne va, svanisce,

            varca i confini e mai paga gabella.
            L'odio tutto l'affetto imputridisce
            e in petto scende come una trivella.
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              Scritta da: Nello Maruca
              in Poesie (Poesie personali)

              La preghiera dell'orfanella

              Quando ch'ancora il latte mi donava
              persi l'aggrappo a lauta mammella
              di quella nobile figura dolce e bella
              che sopra al core suo mi dondolava.
              Un dì per smisurata malasorte
              in fretta si partì per luminosa
              via lasciandomi di nettare desiosa
              alfin di Dio venire a maestose Porte.

              Inver con me voleva ella restare
              ma divin Forza al ciel la fa carpire
              e a nulla valser lo suo reagire
              né le suppliche mie per fer voltare.
              Troppo piccina per attaccarmi a Te,
              Madre Divina, che se possanza avessi
              avuto per'amore Tuo, e gl'eccessi
              pianti, per caritade, mi sarei gaudente.

              Qual uccelletto io ancora implume
              restar volevo nel mio caldo nido
              ma lo destino tristo quant'infido
              non volle lì mettessi le mie piume.
              Pregarti, allora, Madonna, non potevo
              ché ancor lo cervel mio non connetteva
              né la mia lingua verbo ancor diceva
              né di mie gambe passo alcun movevo.

              Ma ora che lo cervello s'è ingrandito
              e lo cuor mio per malor si è spanso
              e molto a ragionar riesco e penso
              a questa preghiera l'ascolto Tuo invito:
              Se darmi non vuoi ancor l'amata mamma
              perché poss'io toccarla e abbracciarla,
              se in Cielo vuoi Tu ancora trattenerla
              privandomi ognora della mia fiamma

              fa ch'io giunga almeno ai Tuoi piè santi,
              fa che alla scala dell'empireo approdi,
              lascia almeno lì che la mia mamma godi
              e di sospiri la copri e di miei pianti.
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                Scritta da: Sir Jo Black
                in Poesie (Poesie personali)

                Questa mano è persa

                Questa mano è persa;
                un'altra ne verrà!
                Esser viva sento la partita,
                sento vincenti carte nel tempo.
                Tempo di raccolto amore,
                amore raccolto e rinato.
                Mano tesa a coglier carta:
                anima ed il tuo cuore,
                nuovi i vecchi sogni,
                odiati dolori fugati.
                È vita il tavolo, il gioco.
                Prendi la tua carta, sono io,
                eccomi a giocare contro te per te.
                Raccoglimi re senza più te regina,
                saremo impero, conquista e vita,
                avremo vinto la partita.
                Composta sabato 16 aprile 2011
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