Poesie personali


Scritta da: Ilenia Erriu
in Poesie (Poesie personali)

Catena di mestizia

La tua anima vagante,
melodiosa e ballerina
vola alta nella notte
con il fine di placarli.

Ma indigesta è la mestizia
che tien salda la catena
dei tuoi poveri compagni
che nel cor ti van cercando.

Grida e urla di giustizia
grida e urla di vendetta
perché avverse a questa vita
che vilmente ti ha tradita.

E Funesta è questa ira
che primeggia dentro loro
ma che per tua bontà
saggia diventerà.

Suona suona la campana
passa in fretta il pescatore
che nell'impetuoso mare
ammira spento il tuo bagliore.

Dona a loro Oh dolce Silvia
la forza che hai insegnato
perché forse riusciranno
a prenderla per mano!
Composta domenica 27 giugno 2010
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    Scritta da: Mariangela Terlizzi
    in Poesie (Poesie personali)

    Quante volte

    Quante volte ho parlato senza parlare,
    ho scritto senza scrivere,
    amato senza amare.

    Quante volte, piangendo non ho pianto,
    gridando, non ho gridato,
    sorridendo, non ho sorriso.

    Quante volte non ho fatto ciò che sentivo,
    non ho sentito ciò che ho fatto.

    Quante belle cose
    mi sono scivolate addosso
    senza lasciare traccia,
    quante invece
    hanno colpito il mio cuore.

    Quante volte ho parlato senza parlare.
    Adesso voglio dirti tutto.
    Ho scritto senza scrivere.
    Scriverò ciò che sento.
    Ho amato senza amare.
    Non ingannerò più il cuore.

    Piangendo non ho pianto,
    Ora caccerò tutte le lacrime per te.

    Gridando non ho gridato,
    stavolta urlerò.

    Sorridendo non ho sorriso,
    adesso mostrerò ciò che sento.

    Io, fuggita da me stessa,
    ora resterò.
    Composta giovedì 30 novembre 2006
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      Scritta da: Templare
      in Poesie (Poesie personali)

      L'Esclusione

      Cos'è mai l'esclusione senza un ideale in cui credere?
      Il giovane, ma ormai logoro, ragazzo stava aggirandosi
      per le strade, per i negozi, ovunque gli capitasse di sbat-
      tere la testa; perché lui non aveva niente da perdere, lui
      non aveva proprio niente!
      Lo ritrovarono una mattina umida, vicino alla topaia dove
      abitava, riverso su di un lato come se dormisse.
      In una mano, estremamente rigida, il ragazzo stringeva con
      forza una lettera che riportava l'intestazione dell'ufficio di
      Collocamento.
      Anche stavolta la morte aveva prevalso sulla felicità!
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        Scritta da: Templare
        in Poesie (Poesie personali)

        Il Viaggio

        Sfrecciava con la sua moto, l'unica amante,
        lungo l'assolata strada che portava verso la pazza
        California.
        Egli era sempre stato solo, aveva fatto mille e più
        viaggi, e pure era sempre rimasto solo; forse per il
        suo carattere, forse per la troppa voglia di libertà.
        Arrivato a S. Diego, vide attraverso una vetrina un bel-
        lissimo essere; le sue curve erano perfette, i suoi linea-
        menti eccitanti.
        Lui non perse tempo, dopo circa venti minuti era già in
        sella alla sua nuova donna e di nuovo riprendeva il
        Viaggio!
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          Scritta da: Sanja Atanasovska
          in Poesie (Poesie personali)
          Sono triste come un vestito nero,
          come una vetrina vuota,
          come un uomo povero,
          non riesco ad attirare l'attenzione,
          come rifugio una casa triste e desolata,
          strappato come un fiore appena sbocciato,
          come una canzone con un finale triste,
          come un ultimo viaggio,
          e triste ti dico arrivederci
          invece di addio,
          e così ogni giorno,
          afflitto e triste
          per un passato perfetto.
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