Poesie personali


Scritta da: Simone Sabbatini
in Poesie (Poesie personali)

Terrorista

Si è perso un treno e chi l'ha perso sei tu
nei tanti mari che t'affogano il cuore,
nei vari pezzi che ti spiega l'amore
ti piega il dolore. Dirottato
come un aereo che cerca la sua scia
sorvola deserti di pietra e rabbia
sabbie bianche cancellate da un asciutto mare.
Passa la paura di non capirsi,
campi come cassetti desolati di sogni
confrontarsi con la disarmante semplicità del genio.
Le tue mani sono come i binari e
i tuoi occhi, teoricamente improbabili
osservano il treno nello spazio
libero dalla fantasia.
Composta sabato 11 luglio 2009
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    Scritta da: Elona
    in Poesie (Poesie personali)
    Cerco nel universo di scoprire nuove cose mai scoperte
    fino ad ora, guardo attentamente senza perdere nessun
    dettaglio, è imenso meraviglioso è l'universo che in continuo
    cerco, lo cerco fra la gente ma inutilmente, non c'è via d'uscità
    ma si vede solo un tunnel senza segnali, non si capisce
    niente oppure non c'è ragione perché descriva questo buio che si trova all'interno della gente, cerco senza smettere ma non trovo
    niente e nessuno che mi capisce, sono estranei al mio sapere
    non sanno valutare il minimo discorso ne dare risposte eque ed
    vere ma si limitano a stare sulle sue, mi sento sola in questo
    mondo mi sento strana in questo universo cerco una ragione per andare avanti mi chiudo in me stessa e non domando più,
    non do più risposte smetto di ascoltare quella gente ma mai
    dico mai non smetterò di pensare il mio modo di agire e fare
    sempre e di più in tutto e in generale.
    Composta martedì 1 novembre 2011
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      Scritta da: venditore di fumo
      in Poesie (Poesie personali)

      Terra Arida

      Ammassi di pietre ordinate,
      di tetti, di case:
      impazza l'afosa estate.
      La città è deserta,
      fiochi bisbigli di gatti
      e di vecchi abbandonati
      si odono a stento.
      L'edicola è serrata,
      il grigio muro dell'orto
      ribolle nel meriggio.

      Singhiozza una fontana solitaria;
      un tenue gioco di specchi biancheggia
      mentre la pozza evapora nell'aria.
      Un fremito di rondini serpeggia
      nel cielo stanco: insetti di varia
      specie intorno a una vecchia puleggia.

      Saracinesche serrate mi dicono
      che è agosto e che io sono oramai solo
      in città a calpestare il grigio suolo.

      Un minuscolo chiosco offre ombra e ristoro al riparo
      dei suoi quattro ombrelloni. Una menta ghiacciata
      estingue per un attimo la sete. La verde bevanda,
      l'ombra degli ombrelloni: immagini già viste.

      Scendo un poco in giardino, sotto il vecchio
      Olmo assetato. La sua ombra fronzuta
      Lenisce qualsiasi ferita. Un secchio
      Immerso nel pozzo, foglie di ruta
      Tritate sopra un liso tavolino,
      Un po' di salvia, un coniglio spellato:
      Desinare rustico con un vino
      Invecchiato cinque anni ed ora lasciato
      Nella brocca a respirare: profumo
      E calore della Toscana. Un fumo

      azzurrognolo circonda la brocca.
      Una tavola rotta
      cigola al mio passaggio.

      Un fiore ammutolisce
      nel mio giardino ed il pranzo finisce
      in un vagor d'ombra, così perisce

      una bella giornata:
      in un rivolo d'acqua
      che dura appena due ore
      ed anch'esso poi muore.
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        Scritta da: venditore di fumo
        in Poesie (Poesie personali)

        Voyeur

        Lo sguardo s'è perduto nel mirabile
        baratro che da gambe accavallate
        è provocato. La pupilla inabile
        accarezza le calze che, tirate,

        allargano le maglie per mostrare
        a questo mondo illusioni agognate.
        La venustà di certe pieghe rare
        impreziosiscono il gioco perfetto

        d'increspature, quasi onde di un mare
        in perenne bonaccia. Ma l'oggetto
        di questa ammirazione già si nega

        dalla mia vista con un gesto a effetto
        e la sottana riassume la piega
        di una felicità che non si spiega.
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          Scritta da: Rosarita De Martino
          in Poesie (Poesie personali)

          Lampada di grazie

          Sei Tu, o Maria,
          nostra Madre Santa,
          ed io, ritornando in spazio d'ospedale,
          entro a salutarti
          in tua cappella.
          I tuoi chiari occhi
          profumano di cielo
          e premurosi accolgono
          nostro dolore.
          Attorno attorno
          Ti circondano
          fiori di bellezza,
          rose profumate di fiducia,
          gigli colorati di speranza.
          Io sollecita riaccendo
          mio lumino di fede
          e la fiammella, prima tremula,
          improvvisa riverbera
          in splendore di mia luce.
          Ora fiduciosa aspetto
          che l'albero di mia vita
          rinverdisca
          con nuovi fiori di salute.
          Composta mercoledì 23 novembre 2011
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            in Poesie (Poesie personali)

            Il risultato

            Cosa ci lega ormai,
            cosa ci tiene insieme,
            un vecchio si mai maledetto troppo,
            un cognome portato per burocrazia,
            la paura delle malattie o dello star soli,
            o del peggio sempre in agguato,
            cosa ci lega oggi,
            cosa ci tiene insieme,
            se i ricordi in comune sono la prima cosa da dimenticare
            e quelli della vita parallela da rimpiangere.
            Composta mercoledì 23 novembre 2011
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              Scritta da: stephanie
              in Poesie (Poesie personali)

              Essere mamma

              Le prime paure si sentono quando è dentro di te,
              è già ti sembrano enormi, non sai che il bello deve ancora venire.
              Col passare dei mesi, lo senti scalciare,
              non sai come sarà, ma non importa, finché è dentro di te nulla gli accadrà.
              Allora osservi da lontano com'è realmente la vita,
              vedi tutta questa gioventù che sembra bruciata, è a quel punto che pensi:
              Mio figlio sarà diverso, mio figlio diventerà qualcuno, mio figlio rispetterà i suoi genitori e avrà sani principi, ma la cosa che vorrai di più al mondo, sarà che tuo figlio si confidi con te.
              Allora li cominceranno le vere paure...
              A volte non saprai quale sarà la cosa giusta da fare, e ti verrà voglia di gridare,
              a volte non lo saprai capire, a volte prenderai la decisione giusta,
              ma stai pur certa, che per lui sarà sbagliata.
              Non arrenderti mai, è importante vedrai.
              Quanto grande può essere il tuo amore,
              tanto grande può essere il dolore.
              Perché un figlio è parte di te,
              un figlio è tutta la tua vita,
              ma tutto questo lo capirai,
              solo quando un genitore diventerai.
              Composta sabato 6 giugno 2009
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                in Poesie (Poesie personali)

                Di nuovo il cielo si copre

                La voglia di sorridere viene condannata dalla nuova santa inquisizione,
                anche se ci ha già pensato la vita a toglierla di torno,
                del resto non se ne danno di motivi per sorridere,
                solo il sorriso tirato è ammesso
                ma in privato e non fuori misura.

                La riflessione viene oppressa come incoscienza,
                soggetta a sanzioni,
                la voglia di pace è resa sicura dalle armi,
                messe bene in vista.

                La voglia di nulla è caldamente suggerita a tutti.
                Solo le urla in piazza sono ammesse perché giudicate innocue.
                Composta mercoledì 23 novembre 2011
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