Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

A salve gentil saluta

A salve gentil saluta,
il rumore dello sparo sul sacco di iuta
Che mano mia infin sempre aiuta
La farina svenuta
Che bianca di visin era divenuta
Che ironia in rima con accento in giusta caduta
Libera sciolta chiacchierona e muta
Una rima comoda quanto una tuta
Da ginnastica, da meccanico da chi a dar una mano poi ci aiuta
In vena di rimare, ironizzare e filastroccare non sò muta
Poiché della vena scherzosa e colorata ed infin voluta
Mi presento come una satira simpatica, strimpellata ed a dir poco astuta.
Composta giovedì 2 maggio 2013
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Me stessa

    Della ragion pura ne sono l'artigiano più operoso
    Che formica io e quanto l'impossibile tentar io oso
    Della ragion pura sono l'artigiano più estroso
    Che mi batto a cuore calmo e rigoroso
    Cambio le carte in gioco ad animo fiero e coraggioso
    Sò essere misterioso ed impetuoso
    Come un mare calmo in un giorno ventoso
    Ora sirena bella canta al suo amoroso
    Che so essere di un ritmo contagioso
    Del mio carattere forte e vigoroso
    Non scherzare col fuoco virtuoso
    Ove regna sovrano il carbone orgoglioso.
    Composta giovedì 2 maggio 2013
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Sogni d'oro, Filippo

      Aveva una espressione seria
      anche quando dormiva
      sognava la libertà da tutto questo male
      ma innanzi vedevo solo un fragile fanciullo
      i due cuscini dimostravano che era stanco di soffrire
      sembrava forte, ma non lo era dinnanzi alla tenerezza
      che brillava adagiato nel letto
      biondo angelo baffuto
      dal cuore di acqua e pane.
      Composta giovedì 2 maggio 2013
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Esperienza astrale

        Innanzi agli occhi miei
        deduco e t'amo
        paura di aver paura
        elementare che di tempo ne chiedi
        al tempo vuoto di chi hai salutato ovvero
        ma mai saluti per esso, se legato sì d'affetto puro.
        Deduco e t'amo
        o commosso riccio, dagli occhi profondi e veri
        di rospi e desideri mandasti giù troppo a lungo
        le mie labbra sono un labrinto
        ed il minotauro è l'unione di due anime che si cercano.
        Ora corri per il labirinto col filo del "ti amo"
        un filo conduttore del cuore impavido e depresso
        orme sulla sabbia e neve delle radici di un cipresso
        che guarda il mare e annuncia baci al vento
        che incarnando le labbra come delfini nelle onde
        veglian le chiome e gli occhi chiusi, su una solitudine che muore.
        Composta martedì 30 aprile 2013
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          Scritta da: Pensieri Ricorrenti
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Distanze

          Anime lontane
          divise da chilometri e da settimane.
          Pensieri che cercano di unire
          malinconie che non tardano a uscire,
          in queste ore che sembrano infinite
          e che mettono a prova le nostre vite.
          I tuoi respiri che si perdono nel mare
          e i sospiri di chi ti vorrebbe abbracciare,
          sono sempre aria che si vuole cercare
          ma che avverse correnti fanno allontanare.
          Ma tu cercami nei riflessi dell'acqua
          io in quelli del cielo,
          e quando gocce di pioggia cadranno,
          forse allora i nostri cuori idealmente si uniranno.
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            Scritta da: Pensieri Ricorrenti
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Se potessi stringerti
            come il buio cinge la notte,
            far volare le mie fantasie
            come falene attorno ai lampioni,
            accarezzarti l'anima
            come un gatto
            che si struscia tra le gambe,
            riscaldarTi il cuore
            come il sole fa scottare
            le pietre sulla riva di un fiume,
            mentre l'acqua scorre
            come le mie emozioni...
            forse solo allora la mia notte
            s'illuminerebbe più del giorno,
            e mi sentirei meno solo
            come se avessi il mondo
            intorno.
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              Scritta da: Stefania Sernicola
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Padiglione cancro

              Questo sole
              che sconfina dietro ai vetri
              non ha un briciolo di discrezione
              e resta in bilico
              sul davanzale della finestra
              come un pagliaccio fuori posto.
              Questa luna
              madre fedele delle nostre chimere
              se sente cani e dannati
              ululare insieme
              se ne va
              ai balconi degli amanti
              a riempirsi la veste
              di canti e poesie.

              Ma tu non puoi fuggire
              la tua invisibile prigione
              e cerchi un lembo d’aria
              dove schiudere le ali.
              Lo sai,
              stai trascinando
              le tue stelle filanti
              e giri una stridula ruota
              nei mulini del cancro.
              Con quella parrucca di traverso
              e il viso gonfio di farmaci
              sembri la rana col bue,
              ma non c’è favola
              da raccontare,
              voce di mare
              da sigillare
              nel cuore di un vaso:
              il porto appena sfiorato
              è gioco di luce nella tormenta
              e l’orologio cuore malato
              non mastica più ore.

              E non puoi nemmeno pregare
              perché qui abitano gli dei
              che non sanno secoli di pene
              e ridono dei nostri scongiuri,
              e non puoi nemmeno urlare
              perché qui vivono le ombre
              e bisogna fare piano,
              sempre più piano.
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                Scritta da: Stefania Sernicola
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Senilità

                Ho cacciato il sole
                fuori dalla finestra,
                se n'è andata
                anche l'ultima farfalla testarda;
                gli anni hanno avvolto memorie
                in corolle di vento
                ed è inutile cercare
                segnali
                tra i barattoli vuoti
                della strada.
                Soltanto la luna
                bussa discreta
                alla mia porta,
                mite
                come la ragazza
                che vende fiori.

                Dietro a me
                sorgono schiere
                di uomini nuovi,
                con le anfore
                che recano sogni
                e il passo danzante
                della festa.

                Ed io,
                con la mia fiaccola spenta,
                con i miei gesti
                slavati dalla pioggia,
                sono un cane
                disorientato
                tra i fari
                delle auto.
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                  Scritta da: realtà
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  la propria meta in una vita.

                  Soldi nella vita ho tentato a trovare,
                  e adesso che soldi sono riuscito a fare,
                  della vita il senso mi sono messo a cercare...
                  Di tutto il comprabile, adesso, posso essere padrone,
                  perche il mio cuore allora lo stesso duole?
                  Solo mi sento,
                  mentre mi avvio,
                  respinto dal freddo vento,
                  verso la mia casa,
                  dove nessuno mi aspetta.
                  Che belle le coppie innamorate,
                  che ogni di, vedo, per le strade con mani incrociate.
                  abbracci, sorrisi, risate e bacini,
                  tutti gioiscono, nei parchi, nell'ombra dei pini
                  forse la cosa sbagliata nella vita ho cercato,
                  purtroppo nella vita, per colpa dei soldi, ho poco gioito
                  ma niente ancora e passato,
                  se nella vita l'essensiale avrai capito,
                  e alla vita vera ancora non avrai rinunciato,
                  potrai cambiare,
                  e della vita il vero vivere potrai ancora assaporare.
                  Composta sabato 27 aprile 2013
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