Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Qualcuno su tanti

Su Casini lasciam fare
c'è il cognome già a spiegare.
Con Bersani è suppostina,
si va in bagno ogni mattina.
Se si crede a Berlusconi
tutti gli altri son coglioni.
Fini ormai non dice niente,
come il nome è trasparente.
Su Di Pietro cosa dire,
non si può neanche capire.
Niki Vendola si sa
vende in prosa vanità.
Di quegli altri che pensare,
che han coraggio da buttare
a voler per forza stare
sempre a galla,
sempre in sella.
Pur se odiati,
detestati,
alla sedia stan legati,
e con loro la gran truppa,
quell'esercito chiamato
-servitori dello stato-
dal paese mantenuto.
Composta giovedì 9 maggio 2013
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Giro giro tondo

    Gira il medaglione
    su se stesso tra mille monete
    su entrambe le facce noi
    sopravviviamo
    senza il piacere della ragione
    sopravviviamo nelle regole
    della giornata
    ma se dovessimo dire
    quali sono i nostri sogni
    capiremmo che per come
    sta andando male il mondo
    non c'è nemmeno
    il tempo di un respiro
    gira il medaglione
    nella mia testa vuota
    dove i miei pensieri
    si lanciano col paracadute
    nel cielo assopito
    della mia intelligenza
    i miei pensieri
    si tengono per mano
    nello sport
    del ragionamento estremo
    ma sono senza energia
    poiché nulla stimola
    di più che la cultura
    dove il silenzio
    dei migliori è dettata
    dalla inconsapevolezza
    dall'offesa di sentirsi
    dire che sono contraddizioni
    fatte a persona gira
    il medaglione dunque fra il rumor.
    Composta mercoledì 8 maggio 2013
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Passione

      ll saper vivere lo si costruisce piano piano
      Un pensiero mi dice che mi sto
      sforzando di parlar semplice
      Un altro pensiero mi dice: "Non c'è volontà
      consapevole" Io la intuisco
      la sento... l'avverto questa verità
      io e questo investigatore siamo
      complessi verbalmente io e questo
      investigatore abbiamo lasciato
      indietro la fretta di giocare con le parole
      come carte da poker Io e quest'investigatore
      siamo sulla stessa barca Io
      e quest'investigatore siamo
      le due metà dello stesso volto
      Io e quest'investigatore siamo
      il pensar di un fare e sentire sospesi
      sul sentimento e la ragione
      Sospesi nella logica
      e la compassione
      Sospesi su ciò che non si è detto
      Per la paura di soffrire
      Ed eccoci con l'animo nostro
      maledetto Incapace
      di essere minimamente
      malvagi Con la forza
      di camminare lontano
      come i Re Magi
      Per seguire la cometa
      dei nostro esistere
      E sentire la coscienza
      e la cosa giusta
      Ed amareggiarsi se il cuore
      distrugge in pace quel professore
      così aggressivo ed acido
      senza sapere che lui stesso
      fu Napoleone
      Ma per primo fu Lucifero
      poiché di tanto amore
      ne morì fino
      a quando
      non lo decise
      per la vita
      di questa
      terra stessa.
      Composta mercoledì 8 maggio 2013
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Sono nata maschio in un corpo di donna, ma se non ti piaccio non è problema mio!

        Conosco la lezione a memoria
        e te la posso spiegare in maniera elementare
        ma alla fine mi sento un maschietto
        per la semplice ragione che è irreversibile
        il "sentire" mio che vibra dal profondo dell'anima mia.
        Non spetta a te persuadermi dal sentir mio puro.
        Io sono Jeremy.
        E non c'è più nulla da dirti.
        Composta giovedì 2 maggio 2013
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Londra mia

          Bianca e nera è questa foto
          Tempo che fuggi veloce come un lampo
          Che segni perfetto come un righello
          Ogni segno di ricordi e battaglie
          Che pigli le stelle e ne fai medaglia e pece
          Ai buoni e cattivi dello stesso tempo ambiguo
          Mi spieghi come al vento i tuoi sussurri
          Che della regina l'ebbi tu pure
          Come mia madre la Londra
          di incendi e misfatti misteri e ratti
          Che nelle fogne raggirano come i rimorsi dentro di te
          O tempo che hai padre
          O tempo che hai madre
          O tempo che non hai fratelli e sorelle
          Datti un poco di zelo e fermati come zucchero a velo
          Sulle promesse torte dei più abili pasticcieri.
          Composta giovedì 2 maggio 2013
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Io sono Jeremy Brett

            Ho Amato morendo
            per Teresa Iavarone
            una mia ex compagna del collage
            ho voluto bene fino a morirne di affetto
            dai miei vecchi compagni di scuola
            ai professori delle medie e college
            ai geometri ed attori.
            Ho provato a dire che mi sento
            un maschietto e che sono bisex
            ho provato a mettermi in luce
            e sono tornata reduce ferita e graffiata
            Le cicatrici rimangono
            di quella prova e battaglia.
            Conosco benissimo la lezione
            più di quanto non si immagini
            ma continuerò sempre ad affermarlo
            a grande voce anche nei disegni
            che disegnerò
            poiché nessuno è in grado
            di credere alla rinascita
            ed alla reincarnazione
            nessuno non ti chiamerà "Confuso"
            "indeciso"
            nessuno non ti prenderà per pazzo
            nessun non ti dirà di rubare
            l'identità altrui o di avere una doppia identità.
            La mia identità è una sola
            ed è quella di Jeremy Brett
            prigioniero per sempre
            nelle parole "Beatrice" e "Pezzullo"
            Composta giovedì 2 maggio 2013
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