Poesie generazionali


Scritta da: Mariella Buscemi
in Poesie (Poesie generazionali)
Craving emozionale.
Urgenza che mi s-corre sulla tensione del piacere.
Esasperante prurito che pizzica le pareti dei miei vuoti.
Io sono un "dipende".
Assuefatta dal poco, dai limiti, dalla decenza, dal conosciuto, dal consueto, dal desueto.
Tocca le mie leve interiori.
Ancora una volta.
In piena astinenza, ad intervalli regolari,
percorsa dai tremori freddi della mancanza,
le tue dita come siringhe di sostanze umorali,
benefiche-malefiche.
Mi servono dosi d'istinti, maggiori,
che mi scorrano tra i capillari come coito cerebrale.
Mi sclerotizzi i grumi, ostruenti,
come fossi un attacco ischemico al cranio,
seppellisci le mie implosioni
sotto un ictus paralizzante,
col cuore infartuato
dalle corse compulsive delle mie ossessioni.
Sei il rituale che lenisce le mie ruminazioni mentali.
Un rigurgito da emozioni sature.
Miscela perfetta.
Ti chiudo gli occhi in faccia.
Chè ti sento, prima di vederti.
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    Scritta da: Alessio D.
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Noiosa

    Noiosa, scontata e ripetitiva.
    È questa la nostra relazione?
    Ho paura che questa stia diventando tutta una finzione,
    perché tu cominci a desiderare la vita di una diva.
    Adesso siamo lontani, non troviamo compromessi,
    forse perché ci sentiamo oppressi,
    schiacciati da questo continuo litigare,
    un costante vai a cagare!
    Speriamo sia solo un periodo,
    speriamo di non buttare tutto per un piacere effimero,
    sarebbe un pretesto un po troppo stupido
    per buttare nel cesso tutto quello che insieme abbiamo costruito.
    Composta lunedì 28 ottobre 2013
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      La mia città

      La mia città,
      un po' balorda,
      un po' antica,
      dove tutto cambia lentamente,
      e le vie sono piene di ricordi e memorie;
      città,
      coi suoi lampioni,
      il traffico incasinato,
      il mio piccolo mondo,
      a cui sono legato,
      come un gatto randagio,
      più legato al posto,
      e che alla gente;
      tante facce,
      pochi amici;
      via vai;
      la piccola città,
      un po' grezza,
      un po' provinciale.
      Composta lunedì 28 ottobre 2013
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        Scritta da: Irene Barbagallo
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Silenzio, amico fiducioso e fidato,
        tu, con brezza tenue e leggera,
        soffi sull'essere mio pensoso
        e rendi il tuo nulla discreto,
        cuscino di freschi ed odorosi lini.
        Di tenerezza e cura amorevoli
        colmi l'assenza di quiete
        e crei barriere al male di vivere
        placando le ansie ed i timori.
        Tu non menti né tradisci né inganni
        e con mitezza e dolce concordia
        consoli l'anima mia guerriera.
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Chi sei per me

          Tu sei per me la nuvoletta bianca
          che soffice e lontana
          aspetta il bacio del vento;
          la perenne fontana d'ambrosia.
          Sei d'argento la brina
          ch'adorna l'erbetta con mille goccioline di brillanti.
          Sei la fata turchina che serio e geloso
          serbai con rispetto
          nel verde cassetto dei miei sogni.
          I diamanti del mondo, il mistero del cuore,
          sei le perle del mare.
          Sei la dolce canzone d'amore
          che pura e celeste
          m'investe con voci d'incanto.
          Sei il pianto del sole che lieve e dorato
          s'adagia sul bianco deserto di neve.
          Nel parco stregato: un'orchidea celeste,
          nel cielo dorato: la veste dell'Eterno,
          per il mio cuore ardente: un tempuscolo d'eternità.
          Composta venerdì 29 novembre 1957
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            Scritta da: Giancarlo Modarelli
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Perche' son malato

            Riemergo dopo una lunga malattia, malattia di nostalgia.
            Rinascere a poco a poco dopo essere risorto dopo morto.
            Piangevo digiunando dandoti ragione d'avermi convinto e dipinto.
            Sottratto dalla realtà la fedeltà d'essere felice.
            Amico mio perché m'hai tradito?
            M'hai rinnegato!
            Avvertivo il silenzio di solitudine e di rabbia calpestata.
            Pubertà d'orgoglio e di gioventù bruciata.
            Essere e non essere mai più tintinnato.
            Composta domenica 27 ottobre 2013
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              Scritta da: pox
              in Poesie (Poesie generazionali)
              il cielo quella sera era un florilegio di stelle! Gli piacque
              pensare che ognuna di esse eternizzasse un amore passato.
              Ognuno quindi elevando il suo sguardo al firmamento avrebbe
              potuto riconoscere quelle che erano le proprie stelle...

              Nella vita occorre cogliere l'attimo, non nel senso di essere istintivi o impulsivi nelle scelte, bensì nel senso di essere decisi, tenaci, prendersi ciò che si vuole quando si presenta l'occasione, in quanto quello che è possibile oggi può non esserlo domani...

              Si inaridisce l'inchiostro dell'anima
              e la nostalgia dei ricordi ti travolge,
              e ti chiedi se c'è un perché,
              e nel frattempo un altro pezzo di te
              si spegne
              e così che piano piano si muore dentro...

              Quando dagli occhi scendono solo lacrime,
              quando il cielo dei sorrisi non ricopre le tue giornate,
              quando il fato o un Dio crudele ti portano via
              chi ti ha dato la vita e chi le stava dando senso,
              allora la strada si fa dura... il cuore soffre in silenzio
              e il silenzio diventa rumore...
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                Scritta da: Manuela Bibi
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Sostienimi

                Quando al mattino apro gli occhi, ho subito bisogno di te:
                sostienimi.
                Quando lascio il nido per entrare nel mondo, ho bisogno di te:
                sostienimi.
                Quando il passo è rallentato dalla fatica, dal dolore, dai dubbi, dalle paure, ho bisogno di te:
                sostienimi.
                Quando devo far coraggio ad un'anima sofferente, sento che mi stai sostenendo: sei sempre presente e per questo ti ringrazio.
                Composta domenica 27 ottobre 2013
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                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Via del corso

                  Finestre colorate intense
                  s'affacciano sfiorando il cielo
                  d'un meno blu tardivo.
                  Lungamente percorribile
                  la strada colma di tempo,
                  si celavano le scale usate.
                  Rumoreggianti ammiravano
                  arcobaleni di vetrine, mentre
                  macchine si facevano strada.
                  Effervesvente, distratta
                  propizia si animava la gente
                  e nuovamente aspettando il natale.
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                    Scritta da: Walter Girardi
                    in Poesie (Poesie generazionali)

                    Cupido traditore

                    Vil Cupido traditore!
                    Tu più del freddo acciaio di Marte, infondi dolore.

                    La morte, per la man di Marte è dolorosa,
                    Ma il tempo aiuta e la mente in fin riposa.

                    Per tua man la non morte, la fa da padrona, con il tempo il dolor si può nasconder ma non scompare
                    La tua freccia sempre più in profondità si va a insinuare, e il sollievo del eterno declino, fa bramare.

                    Col tuo arco, giochi, scoccando dardi ai cuor soffrenti, infondendo amor non corrisposti
                    Che debbon esser soppressi, soffocati e in fin nascosti

                    Tu pensi dell'amor essere il Dio
                    ma soltanto sei fanciullo, dell'amor l'oblio

                    Che per tua stessa mano tu possa soffrir e in fin perire
                    Così da cessar, di far soffrire.
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