Vorrei prendere
una spugna e
cancellare tutte
le cicatrici
dell'anima mia,
Ma non posso,
Così
asciugo le mie
lacrime
e guardo avanti,
Io e le cicatrici
dell'anima mia!
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Vorrei prendere
una spugna e
cancellare tutte
le cicatrici
dell'anima mia,
Ma non posso,
Così
asciugo le mie
lacrime
e guardo avanti,
Io e le cicatrici
dell'anima mia!
A quanti ho portato fortuna.
Ho sempre portato fortuna agli altri.
Ed anche se a qualcuno
non l'ho portata
o non gli bastava,
allora si è preso la mia.
E ruberò stelle, luna
il sole più bello,
e la rugiada e l'aurora ruberò
Sfiorerò i tramonti e gli arcobaleni
illuminerò le tue notti insonni
arriverò fin dove l'orizzonte
non ti fa vedere
E sorriderò, canterò
ballerò per te
e in punta di piedi ti amerò
anche nei cieli più lontani volerò
Tutto questo io farò
solo per riabbracciare te
amore.
Un giorno incontrai vecchio poeta
era malato ed era rinchiuso in una stanza,
intenerito mi avvicinai, e con una voce soffice
l'anziano poeta mi sussurrò:
Ragazzo mio la poesia più bella
che i miei occhi hanno letto è
quella che hai scritto nel tuo cuore.
Arriva il silenzio
eccoti qui assordante silenzio
portami con te
nel buio che mi alluni il cuore
Notte cullami il quel sogno
che vorrei vivere
e solo tu mi regali ogni notte.
invece di due padri
avrei preferito avere un fratello
ed un unico padre nostro.
Da non crederci
me l'ha detto Barbara,
dopo l'ultimo cliente.
C'era gente, si
parecchia gente in strada
impiegati, dottori, cravattari
qualche spicciolo di sole
un piatto di vongole e calamari.
Io non volevo crederci
me l'ha confermato Maddalena
con l'ultimo cliente.
C'era gente, si
parecchia gente in piazza
insegnanti, operai, palazzinari
qualche spicciolo d'amore
un piatto di carciofi e un paio di spari.
Continuavo a dubitare
mi ha svegliato Veronica
prima che arrivasse il presidente.
C'era gente, si
parecchia gente a casa
pensionati, poliziotti, cassintegrati
qualche spicciolo di santità
un piatto di minestra e un manipolo d'ingrati.
Dio non voleva crederci...
Paranoia e paradiso
chiuse in un tuo disegno,
se sono qui da solo a fumare
non è perché di te la compagnia disdegno,
ma se mi stendo,
non farò in tempo a rialzarmi
per evitare di metterti di nuovo in un sogno.
Qui senza difese,
riesco a malapena a pensare
a cosa mi fa più male
dimenticarmi di me
o incominciare a parlare.
Ho ferito troppo persone
ma sono di piu quelle che mi dicevano "di amare"
ma son finite tutte
in quel vizio che chiamano "dimenticare".
Scrivimi se mi pensi,
io da sempre riempio bottiglie vuote
con messaggi senza destinatario,
ma non baciarmi se mi ami
ho poca fiducia nel futuro
figurati in un nostro "domani".
Lasciami qui, ancora un attimo,
che cerco di dar forma al mio inferno
il sole sulla pelle,
l'inverno dentro,
nel petto solo un cuore di ferro,
solo un cuore di ferro.
Usami se senti che ti sto usando,
saremo pari,
almeno fin quando c'accorgeremo d'amarci,
sicuramente troppo tardi,
come chi sente d'avere un cuore
solo prima degli infarti.
Sarò Donna
quando un uomo rimpiangerà di avermi lasciata andare via.
Sarò Donna
quando i figli comprenderanno
non ciò che ho detto, ma ciò che ho vissuto durante i miei silenzi.
Sarò Donna quando riceverò un fiore in un giorno qualsiasi.