Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Coronavirus

Tra tensione nervosa
nell'incertezza del domani
poche le persone
a camminar per strada.

Saluti a distanza
sospettosi si guarda
se eventualmente
qualcuno troppo vicino
a noi passa...

code ai supermercati
mani spellate a forza di lavarle
uffici al pubblico chiusi
personale dimezzato
da ferie obbligato

esercenti in difficoltà
per il mancato guadagno...

si vive nella irrealtà
chiusi in casa, sacrificati
per un senso di responsabilità
si rimpiange (o forse più
s'apprezza) sorella libertà.

Forse qualcuno avrà imparato
che il signore non solo nelle chiese
ma in ogni luogo
si trova e misericordiosamente
dal cielo con iridati raggi
il mondo irradia, infondendo speranza...

ma... oggi, durante la pausa di lavoro,
andata al supermercato
per comperare il mio desinare,
ho visto una mamma appendere
sulle vetrine, un disegno
assai bellino
del suo amato bambino...

un semplice arcobaleno
contornato da mille fiorellini
e sotto con mano incerta
scritto "noi ce la faremo"
e credetemi, amici cari,
quel disegno è e sarà
pura poesia,
la più bella
al mondo scritta.
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    Scritta da: AngeloBlue
    in Poesie (Poesie generazionali)

    E il tempo di farlo

    Scrivo ora perché è il tempo di farlo.
    Ora rinchiusa in quattro mura
    Ora io tu noi, siamo sulla stessa onda
    Mi guardo intorno quasi rassegnata,
    Ma non la mia Anima...
    Lei non si è mai arresa...
    E mai lo farà...
    Ora tra paure tormenti,
    vecchi schemi, riaffiorano ombre
    Che mi inducono a riflettere
    Chi sono io veramente
    Chi sono io ora, in questo marasma...
    In questa reclusione che io tu noi
    abbiamo costruito, ci siamo blindati...
    Io so chi sono,
    Ma voi tutti chi siete.
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      La Primavera. Il ritorno

      Salve, gente!
      Sonno appena tornata dalla mia gemella, dall'America.
      Ho preso una mini vacanza
      e ho lasciato il mio fratello, l'Inverno
      a farvi compagnia.
      Spero che non è stato troppo freddo con voi...
      Mi dispiace se vi sembro egoista
      ma ci tenevo tanto, forse da un secolo
      se non di più,
      di festeggiare insieme a lei
      la festa di San Patrizio,
      sapete, Saint Patrick's Day!
      È stato molto divertente! Mi sono ubriacata e mi sono messo a cantare...
      Uno spettacolo...
      Eh, sì, mi sento imbarazzata
      ma il bello è che ho insegnato a tutti cantare!
      "Abbracciami" e "Azzurro" hanno conquistato tutti quanti!
      Ah, dimenticavo: vi ho portato un pensierino, basterà a tutti voi:
      ho riempito le tasche con trifoglio, e dal volo
      ho sparso dappertutto:
      ho fatto il giro del mondo... shhhhhh...
      Ne ho ancora un cestino pieno
      di foglie tenere e fresche...
      le metterò alle finestre quando dormite
      e la Mattina vi porterà Speranza.
      Sì, Speranza, Fortuna e Allegria.
      Ho trovato anche un quadrifoglio:
      questo raddoppierà la fortuna che ci serve.
      Basta crederci: sono benedette proprio da San Patrizio, ragazzi!
      Più tardi vi leggerò la leggenda di questo Patrick.
      Adesso rimango qui, con voi, e vi leggo.
      Important'è di rimanere in casa, con me.
      Adesso scapo un momento
      a mettermi qualcosa addosso
      che fa un freddo cane, fino all'osso
      Ah, un mantello verde, l'ho preso dal'Irlanda
      per la parata
      Oddio, mio fratello, inverno... ha buttato un sacco di neve...
      Aspettatemi, torno in un batter d'occhio, ascoltate un po' di musica fra tempo. Bye-bye!
      "Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro
      e lungo per me..."
      Composta giovedì 26 marzo 2020
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        A te

        A te,
        che hai lasciato cadere le lacrime
        come due gomitoli di sale
        sfilandosi senza nodi dietro alle spalle
        e scivolare lentamente, tra sospiri e singhiozzi
        lungo alla schiena curvata in avanti
        e stai ancora in ginocchio
        con le mani fredde unite, le dita intrecciate
        A te, io, poeta senza nome
        cittadino dei paesi quasi scomparsi
        fantasma dei tuoi sogni morti
        e dei tuoi morti sognati
        Io, ologramma dell'agonie
        e degli urli lanciati verso le stelle
        affogate nel fumo dei crematori
        e delle croci troppo nuove e lucidi.
        Io che avevo già perso tutto
        quando non era rimasto più niente
        cosa potrei dire per renderti meno sofferente!
        A te
        che ti sei perso nel labirinto di te stesso
        ti posso dare se mi guardi
        un po' di forza vitale
        per farti cominciare a camminare
        come fanno i bambini, un passo a volta
        come sarebbe il tuo prima volta.
        Fidati, staccati da quel pavimento
        raggiungimi, vieni così, piano, nel salotto
        vicino al caminetto. Siediti, io accenderò il fuoco.
        A te
        ti vorrei riscaldare anima e corpo
        A te, che sei immenso come il mondo
        A te, ti dedico il mio sguardo puro ma bugiardo
        e dico ciò che tutti vogliono che dico
        sarà tutto bene, anche s'è un mito!
        Ma io ti alzo e ti chiedo stai al caldo!
        E pur se ti ferisce fino al infinito
        questo dolore fresco, impunito
        A te
        che sei simbolo di tutto ciò che è colpito, esausto, impaurito
        A te regalo il pensiero di ringraziare un attimo al cielo perché sei vivo e qualcuno senza volto
        senza nome
        ti pensa e ti offre una spinta
        verso la primavera, verso la vita.
        Composta giovedì 26 marzo 2020
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Resto a casa e resta a casa

          Resto a casa e resta a casa
          Leggi o ascolta un audiolibro
          Riposa le membra
          Fai esercizi e prega
          Fai arte
          Impara nuovi modi comportamentali
          Resta a casa e resto a casa

          Ascolta la tua anima e medita
          Trova la tua altra metà che è stata divisa quando sfidasti gli dei!
          Pensa in modo differente da quanto hai fatto fino ad oggi
          Pensa quando esprimi il tuo voto e chiediti a quel politico affido la famiglia?
          Pensa chiaramente Quando partecipi alla vita sociale
          Resta a casa e resto a casa

          Guarisci dalla assenza in cui versi
          Guarisci dall'ignoranza Pericolosa e inutile
          Dai senso e cuore alle azioni
          Guarda la terra come respira ora che sei a casa
          Guarda come sono pulite le acque dei canali veneziani
          Guarda come il denaro non si mangia
          È ora di guarire dentro e fuori
          Resta a casa e resto a casa.

          Pensa a quando tutto questo che stai vivendo cessa
          Istituisci sette giorni di "resto a casa totale"
          Ricorda i morti che non hai seppellito
          Ricorda i parchi e le chiese chiuse
          Non dimenticare mai quello che hai vissuto
          Modula le tue scelte in modo tale
          da bene vivere
          Ricorda che occorre rispettare la natura
          la terra
          Il cielo
          L'albero
          Gli animali
          L'acqua
          Perché altrimenti quando esci o sei a casa non c'è sapone che basti.
          Composta mercoledì 25 marzo 2020
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Angeli in camice bianco e ali sudate

            Cara mammina,
            Quando sei volata lassù
            ho visto tra le nuvole
            il volto di Gesù.
            Lo sguardo suo mi mantiene
            serena, andrà tutto bene.
            Mi manchi ma non piango più
            sapendo che hai ali blu
            e ti riposi finalmente
            nel paradiso infinito, pieno di stelle
            più grande di un continente.
            La zia scrive poesie
            e parla con le fresie e i giacinti
            io faccio cartoline e dipinti
            per tutti quanti, vincitori o vinti.
            Non piango più, ascolto poesie
            e prego sempre che sparisca
            ma senza ali,
            la mamma delle pandemie.
            Composta martedì 31 marzo 2020
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              Scritta da: Alessandro
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Che femmena

              Aveva gli occhi di una bambina
              un sorriso così dolce
              delle labbra per farci sognare
              e un profumo per farsi odorare, d'improvviso
              si è svegliato il vento e come una piuma
              se la portata via con se verso il cielo azzurro
              adagiandola sulle ali della felicità
              è senza dire una parola ha lasciato
              a noi il suo profumo.

              Che femmena

              che peccato.
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                Scritta da: P. Metallo
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Fiori a primavera

                Strade vuote in questo paese,
                soltanto finestre con luci accese.
                Segregati in casa con una sola speranza,
                poter uscire ed eliminare ogni distanza.
                Brividi sulla pelle ad ogni notizia,
                troppe vittime e nessuna giustizia.
                Ma questo virus ha i giorni contati
                con i nostri medici eroi, seppur affannati.
                Annunceranno la sua fine e della libertà, il ritorno,
                ameremo ogni cosa e sarà un nuovo giorno.
                Saremo più forti, ma soprattutto più uniti,
                e come fiori a primavera, con il sole fioriti.
                Composta lunedì 30 marzo 2020
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                  Scritta da: Carmine De Masi
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Bullismo

                  È diffusa la piaga del bullismo
                  nella gente c'è molto allarmismo

                  s'annidano come tignole
                  invade i ragazzi nelle scuole

                  tra i giovani si diffonde,
                  si sfidano e girano come ronde

                  imbrigliati, confusi e abbagliati
                  i deboli devono essere sorvegliati

                  giovani esasperati colmo di dolore
                  non si ribellano per non far rumore

                  nessuno ode il tipico lamento
                  cadono nel vortice come foglie al vento

                  il "bullismo" è come un pianto d'innocenti
                  son coetanei e giovani incoscienti

                  la dignità viene calpestata
                  la vita dei ragazzi dev'essere riscattata.

                  Questa ferita può essere devastante
                  oggi certamente è un problema gigante

                  cerare di sopprimere questa piaga
                  fare in modo chi sbaglia paga.
                  Composta lunedì 5 giugno 2017
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