in Poesie (Poesie generazionali)
La notte chiama,
il pensiero sfugge alla mente
viaggia veloce attraverso l'anima,
non può mentire...
è come perdersi in un ricordo
senza sentirne confine
assaporandone miele.
Composta domenica 6 ottobre 2019
La notte chiama,
il pensiero sfugge alla mente
viaggia veloce attraverso l'anima,
non può mentire...
è come perdersi in un ricordo
senza sentirne confine
assaporandone miele.
Vediam or di far chiarezza sul fatto
che i giovani non voglion vivere più
nella monnezza (inquinamento),
frutto delle scelte dei potenti, quelli
che sembravan, allor (1700, 1800,
1900) dei portenti ma che, sulla
distanza (ad oggi), han fatto poi
una grave dimenticanza, e cioè che
non han creduto necessario gestire
ciò che anche in natura era una
innovazione, creata dal processo
continuo di industrializzazione.
Siccome, parlan per loro i fatti
(inquinamento, desertificazione,
risorse...), e, or, par che i giovani e i
poveri sian diventati tutti matti nel
chieder di cambiar modello (di
sviluppo) che quello non si è
dimostrato, per nessuno, proprio un
fiore all'occhiello. Se, questo registro
(operare), i Paesi industrializzati, non
son disposti a cambiare, non lo
faranno certo i Paesi che si devono
ancora sviluppare. Da traino, perciò,
essi devono fare. Un altro modello
ed ecosostenibile dobbiamo, dunque,
allestire se non si vuol tutti a
gambe all'aria finire. Cominciamo,
l'energia, a rivoluzionare; non è
che non si sa fare, è che non lo si
vuol fare, perché i ricchi petrolieri
e gli sceicchi non si voglion
disturbare giacché tensioni folli
andremmo a fomentare, a cui
certo non si potrà ovviare! Banale?
E la ricerca, ancora, che ci sta a fare?
In tanti anni, ma chi, seriamente,
ha investito in ciò, oibò? Si dice:
"interesse, vedi, non ne ho, neanche
un po'. E al mercato che dirò?"
Servono i dissalatori, perché anche
i poveri possano avere i loro
abbeveratoi. Pur ciò non si vuol fare,
oibò! Si dice: "in ricerca non investirò,
che me ne fò, di sete io non morirò."
Le vostre illustri idee mi han proprio
seccato. Va, forse, di moda il bollito
(i gretini)? Eppur ho ben capito che
anche sul clima, l'accordo, tra i potenti,
è proprio come un ago appuntito, che
fa male se entra nelle carni, per questo
sono tutti duri come marmi. E ai più
potenti dico che si nascondon tutti
dietro a un dito, perché nessuno, in
realtà, si è fatto lesso (bollito) ed è
chiaro che, senza rispetto (per la natura
e i simili), volete continuare a viver solo
nel vostro, o ciel, riflesso (per voi stessi,
di convenienze).
Candida ma fredda la Luna e le stele argento
un bacio di bianco sulla fronte di Terra un cristallo scintilla diamanti
qualcosa si spezza nel dentro
un brivido ferma il battito
amore
amore silenzio – parole sospirano senza labbra i legni
voliamo coi sogni in un mondo etere e incandescente
impalpabile solo il respiro davanti al nulla
voliamo innamorati di strade
di ombre
di mani in strette perenni
ghiacciai i silenzi
occhi socchiusi e polvere di scintille dal cuore sfalda il tetto
siamo unicorni
farfalle di ghiaccio
siamo tutti re e regine
incastonati in qualche diadema fantasma sulla fronte di un Dio senza tempo
villeggianti di un Paradiso con poca Fortuna in attesa del Luna Park della gioia
mentre una canzone scende in fiocchi sopra i nostri capi
are you sleeping
ci attraversa le carni una stella cometa
in folle viaggio verso un non dove
il mare non ha un inizio o un abisso o un confine
are you sleeping
all'alba
ovunque l'alba faccia decollare le nostre ali
io inizio a cercarti per mai perderti
così nella calma tutto pare abbia una sorte
anche il dolce ricamo di neve sopra la mia pelle di lava
are you sleeping
si sente sussurrare di notte alle porte
il vento soltanto conosce bene le parole di questa canzone
are you sleeping
significa stringimi forte al tuo petto
ed ogni uomo o fantasma nel mondo
diventa tutt'uno con altri battiti
l'amore è un mistero
vergini polveri d'astri avanzi di pane raffermo occhi pieni di pianto
poveri o ricchi
la Regina delle Nevi soffia incantesimi al buio
piccoli in attesa di doni
grandi col palpito d'amore
nel vischio impronta fortuna
a volte credere è l'attimo in cui tutto ha inizio.
Ero diventato veloce
mi piaceva amarti
sempre in fuga per non darti noia
calzavo piedi piumati per rincorrerti nel sogno,
dove mi aspettavi -
mai ridendo ma col broncio.
Eh, sì, ti facevi amare
con tutti quei pensieri meticolosamente disordinati
capaci solo loro di generare follia
di cui ti vestivo per dare al tuo corpo l'aura
da immortale.
E molto prima del giorno
aprivo la porta sulla disperazione per ritornare sveglio
lasciandoti lì nella natura perfetta del tuo volo,
e forse mi restava nel palpito la percezione di averti ancora con me
sì mi mentivo, mi mentivo d'averti addosso, d'averti nel sangue, nella mente
nelle mie gambe e nelle mie ossa
ma più mi mentivo, sappi,
più io ero felice.
Ho crampi al cuore che soffre in un distillato di primavera e dolore
bramo tutta l'incoscienza che mi rende libero di sedurti
sotto sti cieli come campi di cotone nelle fiamme di una luna africana
in mezzo ad astri disidratati che incornano l'oscurità cosmica _ bruciando
dovrei dirti che
... di noi non si cura alcuna eternità sentimentale
a noi vengono spediti ogni tanto per alleviare la vita – i sogni
usati come propellente quotidiano
da mostri da meno mostri da chi ha fame e non aspetta
Sorte
per te
io diverrei un animale da corrida con la morte
e farei pagare alle arene secondi in tempo di gioia per la tua vita
perché ho visto come una luce nel buio dei giorni
quando perdute le fot... ute fiabe nei libri letti a letto
un luccicore un brillio una cometa
eri tu
eri tu nel "c'era una volta" sul comodino triste delle Parche
ti vidi allora
e da allora impossibile per me
dimenticarti
non ti domandi mai
davvero _ mai ti domandi
dove vivano gli Dei della Fortuna
quando noi in astinenza
o il delirio ti fa servizio a domicilio poiché Amore è insonne
sebbene ci siano ambulanze della felicità chiamate droghe
ahimè col mio carattere ci vorrebbe però... dell'esplosivo
per superare le notti
in cui ti penso
in cui ti voglio
in cui sudo
in cui mi arrabbio
o piango e rido da folle
segnato da un liturgico tic tac delle dolci albe
che si sostituiscono alle brutte mosse del buio
mi sei
come le magie del venerdì 17 cui alcuno crede
come quel drago che ho tatuato sul petto e ogni tanto ringhia
t'amo senza scervellarmi poiché m'è già complicato il verbo
incartarlo abbellirlo col nonsense dei fatti
guardami
sono il caos che vede la vita dal proprio casino
sono come un bambino che posticipa i pasti pur di giocare ai suoi sogni
rimpatriato da chissà quale vecchio destino cui non ho dato abbastanza
sono nella forza del tuono
della solitudine bambina che corre nuda sui prati
pioggia estate inverno e non la vede alcuno
ma c'è una teoria
laddove finisce il dolore inizia la gioia
e il movente della fiaba non potrebbe farsi più avvincente
motivante
misterioso
ecco perché ti amo
come un Tarzan poetico appeso a liane d'ombre
o un sorbetto al limone in una giornata torrida
come quelle fot... ute fiabe lette a letto in giorno uggioso
rimaste a grandinarmi di speranze
nonostante il buio consumi il loro inchiostro
e a volte persino il nostro sangue
m'incendio fiore selvatico
tu verrai - vero
verrai a salvarmi?
Esser pronti a rinnegare (togliendo
i crocifissi) una propria radice
(cristianesimo), vuol dire esser
disposti a diventare un'appendice
(religiosa, minoranza); e non solo
culturalmente parlando, come se al
vangelo non ci fossimo nei secoli
sempre andati ispirando. Dunque,
fa una incredibile porcata, chi
(politica) vuol svendere (col
crocifisso) o ha già svenduto la
nostra tanto gloriosa e ammirata
patria (a Maometto, al nichilismo...).
Di questo orgoglio (patrio) parlo,
ma forse è solo un mio inguaribile e
vergognoso tarlo.
Chiediamo al tempo
di darci anche una
sola ragione
del perché
quegli addii
imprevisti,
quelli che ci
tolgono le forze,
il respiro,
quelli che ci
tolgono il coraggio
di guardare oltre,
del perché giungono
lasciandoci
rannicchiati nel dolore,
senza parole.
Ma chissà quanto, il tempo,
ci farà ancora aspettare.
Crediamo nei sogni,
perdiamoci nell'immaginazione
di un amore,
viviamo i ricordi,
respiriamo le emozioni,
accarezziamo i brividi sulla pelle,
lasciamo che il vento ci sfiori l'anima.
Lasciami il privilegio
di chiudere gli occhi
per riportare la bellezza
di quel meraviglioso sfiorarsi,
ancora vivo sulla pelle
che non dimentica.
Mi piace affidarmi ai sogni
sentire il vento lambire le nostre vite, tremare al contatto tra anime
affidare le speranze al ritorno
e ripercorrere i passi nelle tue orme.