Poesie generazionali


Scritta da: Luana Donati
in Poesie (Poesie generazionali)
Sai cosa mi piace poco?
E cosa mi piace da impazzire?
Sai cosa amo?
E ciò che odio?
Sai cosa mi fa stare bene?
E quello che mi fa stare male?
Sai se piango spesso?
Conosci la mia vita?
Cosa sai del mio passato?
Sai cosa sognavo da bambina?
E il mio gioco preferito, qual'era?
Mi piace la musica?
Se sì, che musica ascolto?
Sai se la notte sogno?
Cosa sogno o cosa penso?
Lo sai cosa penso?
Sai chi sono io?
Mi conosci?
Mi conosci davvero?
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    Scritta da: Marta Emme
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Greta superstar

    Un bottoncino blu ho trovato ieri sera
    in una scatola vetusta appoggiata
    sopra una finestrella angusta che sui
    tetti si affacciava giusta giusta, da
    sembrar di viver quando ero ancor
    fanciulla, quando il tempo sembrava
    eterno e quel trastulla. Tutto per via di
    un bottoncino blu cucito in gioventù
    su un pantoloncino ecrù che
    racchiudeva poche e nostalgiche virtù.
    Di esser grezza e naturale come non
    si usa più, di aver potuto guardare il
    mondo da lassù avendo la fanciullezza
    come arma in più, come qualcosa che
    con la purezza e la fierezza si sposa.
    Quelle che ancor oggi fan dire a Greta:
    giù le mani dal Pianeta, perché il
    mondo va in discesa e l'intelligenza
    viene offesa. Eppure credo si possa
    poco con un uomo che è diventato
    beoto (beota, idiota). Sarà come
    parlar al vento e il tuo un altro
    scomodo lamento, giusto per dar
    anche ai giovani un contento. Tanta
    attenzione Greta come si può aver per
    una stella cometa, bellina bellina,
    lucente come brillantina (di luce
    riflessa, un po' opaca) ma sarà
    tramontata con dopodomattina. I
    poteri forti, sono ormai del Pianeta
    all'arrembaggio e a tanto buon senso
    faran certamente un altro oltraggio.
    Invece, la tua battaglia dev'esser
    come un'opera di Caravaggio, che ha
    cambiato con la sua arte quel che
    sta alla pelle (l'arte figurativa e
    comunicativa) mettendo nel pennello
    la luce delle stelle. E or qui non sto a
    raccontar storielle, c'è da cambiar nel
    cervello tutte le rotelle e accender
    finalmente della ragione le sue
    fulgide fiammelle. Quelle che han
    reso l'uomo immortale in Caravaggio,
    lui che ha avuto, nel voler cambiare, il
    tuo stesso coraggio, e non conta se è
    stato selvaggio e tu invece come un
    fiore splendido e profumato di maggio.
    E allor, cara, pungi, feroce, e non dar
    tregua, come un Caravaggio, alla
    stessa stregua. Fallo poi in nome di
    Dio, artefice del creato, e non Pietro,
    che era un uomo, sì, ispirato, ma
    anche un po' stonato (ha rinnegato
    Cristo).
    Composta domenica 28 aprile 2019
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Isterica

      Quante volte mi han chiamato
      la risata ha parlato...
      una vocina diceva stai attento,
      sarà un presentimento
      è un gran tormento!
      Rideva, rideva, rideva
      volevo sapere con chi l'aveva,
      enigmi in parole
      ho sempre avuto prove.
      L'amicizia esiste sì,
      ma esiste anche quella amara
      ignara e soprattutto avara...
      Amava impicciarsi dei fatti miei,
      per poi spettegolare in giro
      e sentirsi un attrice da capogiro...
      I social offrono tanti colpi di scena,
      casi bizzarri a bizzeffe
      loro gettano esche
      ed il popolo cade sulle pesche!
      Aprite gli occhi,
      non viviamo nel mondo dei balocchi.
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Last minute

        C'è chi fa l'attore sui social
        e chi ama giocare dietro lo schermo...
        Di certo io non amo le mosche
        e ne tanto meno i figli di mignotta!
        C'è chi mangia la pagnotta
        e chi ancor se ne fotta,
        a me non importa...
        ti sbatto in faccia la porta!
        Ti auguro di non avere mai
        la mia sofferenza...
        perché per me,
        rimarrai solo un assenza.
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Non mi arrendo

          Questa società non accetta se stessi,
          figuriamoci il suo prossimo!
          Tutti allo sbando...
          è un orchestra con accordi stonati,
          abbassano sguardi davanti alla realtà!
          Il potere prende sempre più piede,
          la legge complice di atti terroristici
          il popolo delle marionette
          sembrano delle saponette!
          La vita è un ramo col suo fiore
          ma se gli spezzi pian piano i petali...
          non riuscirà più a germogliare,
          e pian piano,
          non batterà più il suo cuore.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Un nome

            Se hai un nome straniero,
            per il mondo sei uno sparviero.
            Se hai nome italiano,
            per i popoli suoni strano...
            Inizi ad esprimerti col cuore,
            seppur a malincuore
            mostrando a tutti i tuoi umori
            e ti seguono con onore.
            Inizi a rivelare la tua identità,
            e tutti ti disprezzano senza pietà!
            Questo è il mondo che ci circonda,
            spettatori su una sponda
            pronti ad uccidere con la fionda,
            senza dignità e senza onestà
            pronti a tutto distruggendo il tuo essere
            con malvagità!
            Non sei più nessuno
            in questa realtà imperfetta,
            che corre in labirinti oscuri
            in gran fretta
            eliminando per sempre,
            la tua essenza e presenza.
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Spavalderia

              Tutti santi
              senza ma e senza sé
              pensano di essere dei re
              Rimani in silenzio
              davanti a me
              quando mi leggi
              taci per sempre!
              Io sono la mente
              e tu lo spavaldo
              senza azzardo
              ma solo affanno!
              Ricordati,
              vivi in un mondo
              senza fondo
              il tuo giudizio è un precipizio,
              la tua spavalderia è fanteria
              io la trasformo in poesia!
              Spavalderia,
              bastardo chi lo sia.
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                Scritta da: Alisia7
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Ovvio, che imparerai a non pensarci più.
                Lo so, ora non puoi.
                Lo so, fa ancora tanto male.
                Piangi, urla ed utilizza anche il silenzio se vuoi...
                Adesso ti danno troppo fastidio le domande e gli sguardi della gente curiosa.
                Ah, si! Troppi curiosi.
                Hai anche la nausea dei sorrisi ipocriti.
                Certo, che hai ragione!
                Non parliamo poi... della compassione?
                Quella, è la peggiore di tutte!
                Solo il tempo potrà aiutarti, perché ti abituerai ad accettare le assenze di coloro che hanno rapito le tue costanti presenze.
                Forse, ti perdonerai e qualche volta penserai: "che non è sempre colpa tua".
                Per ora non puoi ancora.
                Sono certa che ti ricrederai!
                Aspetta, perché nulla è più curativo del tempo che inesorabilmente, passa.
                Composta mercoledì 12 giugno 2019
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