La complessità della semplicità
La cosa più semplice del mondo
Potrà sorprenderti per la sua bellezza,
prova ad indagarla
e la sua complessità,
ti sorprenderà per il suo fascino.
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La cosa più semplice del mondo
Potrà sorprenderti per la sua bellezza,
prova ad indagarla
e la sua complessità,
ti sorprenderà per il suo fascino.
Ho bisogno di distrazione,
per ritrovare il mio cammino, la poesia.
Lì dove cominciano i versi,
sul fresco pavimento d'estate,
dai luminosi limoni di fronte al balcone.
Ho bisogno di distrazione,
dal caotico spalleggiarsi
l'uno contro l'altro, spingere per andar dove?
La poesia, per ritrovare il mio cammino,
per ritrovare la purezza a volte contaminata,
mai contaminazione fu tanto desiderata,
da quella che nel caos
sporca i versi
di rabbia, diffidenza,
facce distratte dal moto frenetico
di cimici che sbattono qua e là.
La poesia per ritrovare
Farfalle bianche nel giardino,
piccoli fiorellini gialli,
ne raccoglierò uno, lo poserò in un libro
che leggerò nel caos.
Ho addomesticato in un'ampolla le parole
"amore, dolcezza, tenerezza, dolore e morte"
per non sentirle ostili, le ho mischiate
ne ho fatto un canto
al sole ed alle stelle
perché sia più giusto il giorno
e la notte... poco triste
ho addomesticato, piangendo le parole
"amore e morte"
per ricordarmi di quanto sia importante
la consapevolezza, di possedere tutto
e infine
di non avere niente.
Ho essenze di gigli impuri
a richiamare le tue narici
briciole di voglie sparse
sui percorsi che tacitamente ti traccio
perché tu mi giunga all'ingresso
di aperture
come prigioni di sensi
Si generi interludio d'attesa
e ritardi spasmodici
per gonfiare il tuo desiderio
Dimorami
Divorami
Aderirsi
Incastrarsi.
Mi ritrovo nudo
di nuovo.
Provo a voltare lo sguardo da un'altra parte.
e ritrovo un'altra immagine di me
nuda
ancora.
I miei vestiti non ci sono più.
La mia carne non c'è più.
Le mie ossa... nemmeno loro.
Sono nudo.
Quello che sento fluisce via e si infrange di nuovo
su di me
spinto indietro dal vento.
Vado a fuoco.
Sento freddo.
Le mie paure danzano con
gli scheletri usciti dall'armadio, con
i mostri usciti da sotto il mio letto.
La Notte mi guarda con il so grande occhio giallo.
Troppo grande per me.
Troppo fredda.
Troppo sola.
Mi dice che ha fame.
Mi vuole.
Sa che sono pronto.
Si avvicina!
Stasera non mi va.
Stasera ti voglio tenere tutta per me.
Voglio sentire in modo chiaro mentre mi
penetri
dentro.
Le mie ossa si
spezzano.
Mentre mi attraversi.
Scavi una voragine.
Smetto
di
respirare.
Trascinami
giù.
Dove non c'è
luce.
Dove non c'è
calore
Dove non c'è
dolore.
Io ti voglio.
Io ti desidero.
Io...
Forse tu potresti salvarmi.
Se solo mi afferrassi in tempo.
Un attimo prima di
toccare
il
fondo.
Guardami!
Riesci a sentirmi?
Non manca molto ormai.
Tendimi la tua mano.
Salvami.
Basta un attimo e tutto può cambiare.
Un attimo e arriva la felicità.
Un attimo e crolli.
Un attimo e perdi il lavoro.
Un attimo e ti innamori.
Un attimo e piangi.
Un attimo e hai fame.
Un attimo e dimentichi.
Un attimo e muori.
Un attimo e aspetti un figlio.
Un attimo e spacchi tutto.
Un attimo e trovi la via.
Un attimo, e ti accorgi, che sei vulnerabile, quasi impotente, davanti ai giochetti della vita.
Riposami accanto
quando l'inquietudine mi dilania
siediti alla soglia degl'incubi
e ricreali impastandoli ai tuoi odori
Mi giungono essenze d'incenso
che ti abitano sulla pelle e subito sotto
al contatto con la prima anima
e mi situo nell'intercapedine
come carne screpolata
curata dai tuoi pori.
Superstiti, salvi, scampati
poi magari disperati sbattere per terra
i vestiti vecchi della delusione
e piangere e chiedere giustizia
Ma una morte anche lontana
segna sempre un po' la vostra faccia
sgomenta l'indifferenza
chiusi dentro le macchine, assediati
nelle città, nelle case
obbedienti agli schermi parlanti
tutti una volta pensate
che possa essere lo stesso destino
che siamo la stessa razza di animali
che conta gli anni in milioni
che sta impaurita in mezzo al cielo
e ascolta ogni ala che batte
e i grilli che vegliano i morti.
Dove sei tu,
i sogni sono finiti,
dove sono finite le nostre parole,
il nostro amore;
e le giornate ,passate insieme,
e tu mi stringevi forte,
ed io sentivo il tuo
corpo,
e il tuo calore;
dove sono finiti,
quei giorni di speranza,
di vibrazioni,
e il cuore batteva forte,
ed io,ero pieno di te,
e tranquillo;
dove sei,
dove sono finiti,
i giorni.