Poesie generazionali


Scritta da: Caraddia
in Poesie (Poesie generazionali)

Sotto i miei vestiti

Sotto quei vestiti,
trionfi di stoffe partenopee e arabeggianti,
ho tessuto le trame del mio lungo viaggio,
ho intrecciato lunghi fili
di speranze,
di gesti audaci di cui ero inconsapevole
e tuttora lo sono.
Ho cucito pazientemente una tela,
rendendo il mio corpo a guisa di una Penelope
in trepidante attesa di un Ulisse lontano.
Ho composto così la mia Odissea,
io sola su un'imbarcazione malmessa
con vele dai colori tenui,
e lacerate in più punti.
E ogni giorno
ho aggiunto toppe a quelle vele
le ho rese possenti,
resistenti alle intemperie,
all'acqua salata del mare,
ai milioni di Cariddi che vorticavano sotto di me.
Sono stata timoniere di questa zattera
abbracciata dall'acqua e dal vento,
ma mai ho ceduto
mai per un solo istante ho abbandonato i remi
all'oscuro destino dei fondali.
Sotto quei vestiti
rattoppavo le mie vele,
ricomponevo le pertiche che tenevano insieme
gli assi del mio catamarano,
tessevo le trame del mio lungo viaggio
e dell'audacia cibavo il mio spirito.
Sopra le vesti
crescevano le onde dei miei ricci indomiti
e le lasciavo libere di posarsi,
di contemplarsi nel loro groviglio creativo,
e quante volte ho districato i nodi
ed essi si riassettavano.
E quante volte ancora,
nella mia nostalgica traversata
ho stretto le mani in grossi pugni,
e se ora li dischiudo
guardo languida ciò che nelle palme è sopravvissuto.
Nodi attorcigliati ma fulvi,
stoffe consunte ma brillanti,
trucioli di legno imbalsamati di salsedine
ma vivi e orgogliosi di quanto hanno solcato.
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    Scritta da: Ayesha
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Resisterò al passaggio del sole?

    Sono una stella
    fragile e malandata
    dal fato trasportata
    sulle ali dell'amore,
    affascinata dall'attimo
    che i secoli bramano
    così intensamente.

    Sono una stella giovane
    che ha imploso per se stessa
    tutta la forza del cuore
    per donare all'eternità
    la luce riflessa
    che da lontano illumina
    i nostri volti nel torpore
    delle tenebre.

    Allora mi chiedo,
    resisterò al passaggio del sole
    che un giorno m'ha baciato
    soffiando la mia anima
    al vento
    un canto fresco
    di scintille nel buio?

    Resisterò, oh amore?
    O m'avvio anch'io
    alla corsa nel cielo
    delle stelle cadenti
    orbitanti nel nulla
    tra i neuroni del pensiero
    intrappolate nella luce
    della tua ragnatela?

    Brillerò ancora
    di luce propria
    dopo aver sbiadito
    le mie fiaccole nel buio
    come una pittrice
    che dipinge la propria tela.
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      Scritta da: Caraddia
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Di cosa mi innamoro?
      Di un disegno
      di un racconto
      di una lingua
      di una bocca
      di una fellatio
      di una storia
      che sta per terminare
      di un abbandono
      dell'odore di pulito
      di mia madre
      di una sigaretta non fumata
      della cenere
      di uno striscio di sangue
      o di pittura
      di un gradino troppo alto
      di una strada sdrucciolevole
      di un segnale
      di un esercizio
      che mi fa sudare
      dell'umidità di un bacio
      della freddezza di una parola
      di uno scherzo
      di uno squirting
      di un capello appena caduto
      di un colore
      di un'immagine distorta di me stessa
      di te.
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        Scritta da: Ayesha
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Ha un volto il destino
        un volto il caso
        di ceramica le pareti
        del nostro cuore
        accecato dai lumi
        affogati nella palude
        siamo inondati
        dalla resina dei loro occhi.
        Così la retina dei nostri sguardi
        è nebbia
        come il fato e il destino
        sono sabbia trasportata dal vento
        senza centro, le polveri instabili
        avanzano incostanti
        verso un orizzonte immaginario
        verso la riva dei nostri confini.
        Aspettiamo solo di varcare la soglia
        e schiarire le iridi
        alla vista della notte
        per portare al giorno
        il consiglio dell'alba
        e al sole
        i racconti della luna.
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          Scritta da: Ayesha
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Come una sirena

          Togli i peli dalla lingua
          e dimostra
          che sai davvero
          vociferare
          le parole del vento
          come desideri
          resta in ascolto
          e muovi la volontà.
          Muovi i passi
          tracciati dal tempo
          come una sirena
          che non lascia orme,
          seppellisci le sabbie
          nel baratro del cuore
          e insisti
          fino a che la tramontana
          arrivi fino a lì
          nel punto più profondo
          a farti respirare
          nonostante le acque.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Sentimento

            Mi disarmo di un rancore per un amore disgraziato,
            mutato nel tempo e le stagioni, malato.
            Speranze spente, cadute, come foglie in autunno,
            insieme a brandelli di un'anima precipitata nel fango.
            Tra pungenti parole e fredde lame nel petto
            ecco trascorrere l'inverno.
            Sotto una coltre lastra di ghiaccio a proteggere il mio cuore cullandolo, riposo.
            La primavera ora ha rimosso l'ultima patina di gelo
            e un cuore nuovo ritorna a battere.
            Un cuore di donna, cuore guerriero.
            Mi armerò di fiori e colorerò il cielo.
            Disseterò la mia anima di acqua e di luce,
            volgendo sempre lo sguardo al sole,
            armata di calore e di amore come un girasole.
            Composta venerdì 30 maggio 2014
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              Scritta da: Ayesha
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Come una sirena

              Togli i peli dalla lingua
              e dimostra
              che sai davvero
              vociferare
              le parole del vento
              come desideri
              resta in ascolto
              e muovi la volontà.
              Muovi i passi
              tracciati dal tempo
              come una sirena
              che non lascia orme,
              seppellisci le sabbie
              nel baratro del cuore
              e insisti
              fino a che la tramontana
              arrivi fino a lì
              nel punto più profondo
              a farti respirare
              nonostante le acque.
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                Scritta da: Ayesha
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Lo senti il tuo sguardo?

                Lo senti che la terra sta tremando?
                Lo senti il tuo sguardo
                che in ritardo
                si accende alle spalle
                e tu non lo vuoi vedere?
                Nel silenzio della notte
                piangi le grida del mondo
                ma tu non t'accorgi
                che non stai vivendo
                un attimo di quel dolore
                perché se accendi la candela
                a tanto male
                corrisponde tanto amore
                e ti libreresti in aria
                con i pesi del tuo intelletto
                guarderesti il tuo specchio
                che è il volto del tuo silenzio,
                di bianca seta l'iride
                che dall'alto t'osserva
                e dentro te porta il cielo
                e tutte le stelle che scruti
                scrutano te dall'interno.
                La vedi, la luce che ti chiama?
                È un cero a forma d'albero
                il tuo corpo un tempio
                il tuo cuore una radice
                che come un muto girasole
                riflette l'anima della luna
                e attende l'avvento del sole
                per portarti dove l'uomo non vuole
                e impreziosire il tuo sentire
                di sentieri senza fine.
                Lo vedi il principio?
                È dentro te l'inizio
                infanga il tuo percorso
                per costruire ali di vetro
                resistenti alla tempesta del tempo
                e in un angolo di cuore
                lavora al tuo avvento
                che vuoi prendere il timone
                e salpare in mare aperto
                a cercare le sirene
                che ti guidino alla resa
                che la natura ti chiede
                o impone
                è lei che ti cerca
                oh madre terra
                ti invita
                a renderti sacro.
                Lo senti che la terra sta tremando?
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