Scritta da: Antonino Gatto
in Poesie (Poesie d'Autore)
L'invidia del vivere
Invidio quel sasso
che resiste al mio mondo
mentre io per goderlo
del suo tempo
ho un secondo.
Composta sabato 29 agosto 2015
Invidio quel sasso
che resiste al mio mondo
mentre io per goderlo
del suo tempo
ho un secondo.
La mia terra è sui fiumi stretta al mare,
non altro luogo ha voce così lenta
dove i miei piedi vagano
tra giunchi pesanti di lumache.
Certo è autunno: nel vento a brani
le morte chitarre sollevano le corde
su la bocca nera e una mano agita le dita
di fuoco.
Nello specchio della luna
si pettinano fanciulle col petto d'arance.
Chi piange? Chi frusta i cavalli nell'aria
rossa? Ci fermeremo a questa riva
lungo le catene d'erba e tu amore
non portarmi davanti a quello specchio
infinito: vi si guardano dentro ragazzi
che cantano e alberi altissimi e acque.
Chi piange? Io no, credimi: sui fiumi
corrono esasperati schiocchi d'una frusta,
i cavalli cupi i lampi di zolfo.
Io no, la mia razza ha coltelli
che ardono e lune e ferite che bruciano.
Come crepiti nelle mie mani.
Da quando ti ho conosciuto
ho perso i valori estremi della vita.
Sai quanto pesa una carezza?
Sai cosa sono le mani?
Sono uccelli che cercano orizzonti,
sono uccelli che cercano pace,
sono le mani dell'intelligenza e della ritrosia,
sono il pane quotidiano degli angeli,
sono le ali che cercano refrigerio.
Il tuo volto è un nido d'aria
attraverso il quale io trovo il mio nulla.
È vertigine, amore, primavera,
sfida, pianto di gioia, verità.
Ed è subito "era".
Perché l'aria non basta più
E introvabile
È il cadavere.
Non stancarsi
ma al miracolo
porre la mano
leggera
come a un uccello.
Il grande soffio
La parola accanto a me
l'orlo della parola
vicinissima
respirare profondamente
respirare
la pelle
tra me e la parola
il grande soffio
dove le parole volano.
Sta sbocciando
sotto le foglie
lo chiamano autunno.
Lasciami ascoltare
ancora una volta
la tua voce.
Quieta le mie ansie.
Lasciami guardarti negli
occhi stringendomi la mano.
Culla le mie speranze.
Lasciami sfiorarti i capelli per
sentire il vento fresco tra le dita
che asciuga le ferite.
Lasciami essere il tuo tutto,
il tuo per sempre,
per gratitudine,
per amore,
per viverti accanto.
Ricomincio da te.
Respiro da te.
Il tuo amore è la mia pace,
la mia preghiera soddisfatta,
il tuo amore è la mia casa,
dove l'anima riluce della tua presenza
e gira nuda e libera.
Il tuo amore è un dono di Dio,
desiderato,
pregato,
compiuto.
Ho corso in un'immobilità indecifrabile
sul guizzo della vena
che m'ha scavato l'ultimo battito
- Sembrava vita in residuo -
Mi è stato detto che sei l'inverosimile attaccato alle pupille
il giogo sul collo
Uomo addormentato tra i miei spazi interstiziali
intralcio al respiro
l'inganno e l'illusionista
il detentore del mio segreto
la mano che fa male a partire dalla pressione leggera
E ti ho vissuto come l'incastro
tra le tessere di carne.