Poesie d'Autore


Scritta da: Giangenta
in Poesie (Poesie d'Autore)

Io vado

Io vado per la mia strada
dove i mendicanti sono di casa
dove il canto vuol essere luce.
dove nessuno pensa e tutto tace.
Io vado libero dalle vicende di vita
sul lungomare dell'estasi
col mio cartone per dormire
una busta di carta per mangiare.
Io vado verso un nuovo mattino
nella terra dalla quale fui tratto
perché polvere ero e polvere son tornato.
Io vado raccogliendo gli stracci d'Adamo
dove il confronto con la carcassa dell'uomo
non fa più paura.
Io vado in un mondo amico
in cerca dei sette sigilli
dei sette angeli e delle sette trombe
del nuovo cielo e della nuova terra.
Io vado e mi sembra
d'aver perduto la strada.
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    Scritta da: Giangenta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il rullo e il filo d'erba

    Tra essere e testimoniare
    obbedire e comandare
    c'è un letto da campo con un ferito.
    Fatemi conoscere uno più degno di me.
    Datemi un medico
    un medico dell'anima
    che liberi la follia del mio dolore.
    Predicatori della virtù
    datemi un saggio per conoscere i saggi
    datemi un falso per difendere i falsi
    ed un cuscino di rose
    su cui invocare il sonno dell'insolenza.
    Datemi un rullo ed un filo d'erba
    per imparare il mestiere di vivere.
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      Scritta da: Giangenta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il candore della menzogna

      Temo i padrini dell'indulgenza.
      Temo la fiducia degli eletti.
      Temo il sorriso amaro
      sulle labbra degli inquieti.
      Temo gli occhi velati di chi crede.
      Temo il senso di paura degli ignoranti.
      Temo l'ansia dei deboli.
      Temo la tensione degli angosciati.
      Temo il rimorso dei colpevoli.
      Temo che l'energia degli illusi
      prenda il posto degli umili.
      Temo e mi ripugna
      il loro perverso sacrificio
      come se io non fossi
      origine della stessa specie.
      Temo l'olocausto delle anime
      come i forni crematori dell'oscurità.
      Temo gli immortali
      per come ci hanno ingannato sulla terra.
      Temo che a pagare il debito con l'ingratitudine
      siano ancora gli stessi.
      Prego che il giudizio universale
      per ognuno di noi
      non divenga un giudizio di massa.
      Prego che il concetto di Dio
      concepito dagli uomini
      sia completamente trasfigurato.
      Prego che a prendere il posto
      nell'al di là
      non sia il candore della menzogna
      dell'al di qua.
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        Scritta da: Cinzia Lo Russo
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        A Roberto

        Sei diventato un raggio di sole,
        una sfera luminosa di luna, una stella del firmamento.
        Ma vorrei ancora, immergermi nella squallida abitudine, di vederti qualche volta e ridere di niente, di sentire la tua voce, di dividere con Te il pane e il vino, di ascoltare parole che sanno a tutt'oggi di buono.
        Oppure vorrei morire un po', accompagnarti nel sentiero di luce, impararne la strada per ritrovarti sempre.
        Vorrei.
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          Scritta da: Pietro Esposito
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Voi dovete vivere giorno per giorno, non dovete pensare ossessivamente al futuro.
          Sarà un'esperienza durissima, eppure non la deprecherete.
          Ne uscirete migliorati.
          Questi bambini nascono due volte.
          Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile.
          La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare.
          Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato.
          Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita.
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            Scritta da: Giangenta
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Come un cieco

            che chiede perdono al sole
            mi tormento per il suo destino.
            Trovo gradevole
            l'avermi coinvolto
            col suo dolore.
            Ho cercato di consolarmi
            della sua disperazione
            occupandomi di lui.
            Morso dalla presunzione
            dell'esperienza
            gli ho regalato
            l'illusione
            di un esclusiva
            inutile protezione.
            Se continuo ad alimentare
            la mia sincerità
            finisco per torturare
            la sua desolazione.
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              Scritta da: Giangenta
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ho visto piangere Satana

              Il braccio nudo
              battere un grido d'aiuto
              sull'incudine del dolore.
              Ho visto piangere satana
              con gli occhi del sole
              squarciare cemento.
              Ho visto piangere satana
              trattare con thanatos
              una putrefatta benedizione.
              Ho visto piangere satana
              e l'uomo con il suo veleno
              schernirsi di lui.
              Io sono l'uomo
              l'immagine dalla vendetta,
              più profondo è il dolore
              maggiore il tributo nella rivincita.
              Io sono l'uomo
              l'immagine dell'insidia,
              penitenti eterni
              bestemmiano l'origine degli angeli
              e cercano ancora il messia dei dannati.
              Io sono l'uomo
              l'immagine della vita,
              per te ci sono altri soli
              nell'universo del disgusto.
              Io sono lo scettro nelle mani di Dio.
              Cingi la corona del disprezzo
              prendi a battesimo Caino
              trapassa da vittima a carnefice
              e troverai in me
              seme da fecondare
              per la tua protervia e la mia cattiveria
              perché chi ucciderà Caino
              avrà castigo sette volte maggiore.
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                Scritta da: Mario Biasiotti
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Se saprai starmi vicino,
                e potremo essere diversi,
                se il sole illuminerà entrambi
                senza che le nostre ombre si sovrappongano,
                se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
                e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

                Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
                e non il ricordo di come eravamo,
                se sapremo darci l'un l'altro
                senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
                se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...

                Allora sarà amore
                e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
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                  Scritta da: Giangenta
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Inquietante
                  l'ambizione umana.
                  Commovente
                  la puerilità dei saggi.
                  Infamante
                  la costrizione alla religione.
                  Non solo hanno censito
                  la casistica dei peccati
                  il militarismo della fede
                  le norme della perfezione
                  ma sfinimento intellettuale
                  hanno preteso fornirci
                  anche la gradazione
                  delle formule divine.
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