Io vado per la mia strada dove i mendicanti sono di casa dove il canto vuol essere luce. dove nessuno pensa e tutto tace. Io vado libero dalle vicende di vita sul lungomare dell'estasi col mio cartone per dormire una busta di carta per mangiare. Io vado verso un nuovo mattino nella terra dalla quale fui tratto perché polvere ero e polvere son tornato. Io vado raccogliendo gli stracci d'Adamo dove il confronto con la carcassa dell'uomo non fa più paura. Io vado in un mondo amico in cerca dei sette sigilli dei sette angeli e delle sette trombe del nuovo cielo e della nuova terra. Io vado e mi sembra d'aver perduto la strada.
Tra essere e testimoniare obbedire e comandare c'è un letto da campo con un ferito. Fatemi conoscere uno più degno di me. Datemi un medico un medico dell'anima che liberi la follia del mio dolore. Predicatori della virtù datemi un saggio per conoscere i saggi datemi un falso per difendere i falsi ed un cuscino di rose su cui invocare il sonno dell'insolenza. Datemi un rullo ed un filo d'erba per imparare il mestiere di vivere.
Temo i padrini dell'indulgenza. Temo la fiducia degli eletti. Temo il sorriso amaro sulle labbra degli inquieti. Temo gli occhi velati di chi crede. Temo il senso di paura degli ignoranti. Temo l'ansia dei deboli. Temo la tensione degli angosciati. Temo il rimorso dei colpevoli. Temo che l'energia degli illusi prenda il posto degli umili. Temo e mi ripugna il loro perverso sacrificio come se io non fossi origine della stessa specie. Temo l'olocausto delle anime come i forni crematori dell'oscurità. Temo gli immortali per come ci hanno ingannato sulla terra. Temo che a pagare il debito con l'ingratitudine siano ancora gli stessi. Prego che il giudizio universale per ognuno di noi non divenga un giudizio di massa. Prego che il concetto di Dio concepito dagli uomini sia completamente trasfigurato. Prego che a prendere il posto nell'al di là non sia il candore della menzogna dell'al di qua.
Sei diventato un raggio di sole, una sfera luminosa di luna, una stella del firmamento. Ma vorrei ancora, immergermi nella squallida abitudine, di vederti qualche volta e ridere di niente, di sentire la tua voce, di dividere con Te il pane e il vino, di ascoltare parole che sanno a tutt'oggi di buono. Oppure vorrei morire un po', accompagnarti nel sentiero di luce, impararne la strada per ritrovarti sempre. Vorrei.
Voi dovete vivere giorno per giorno, non dovete pensare ossessivamente al futuro. Sarà un'esperienza durissima, eppure non la deprecherete. Ne uscirete migliorati. Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita.
che chiede perdono al sole mi tormento per il suo destino. Trovo gradevole l'avermi coinvolto col suo dolore. Ho cercato di consolarmi della sua disperazione occupandomi di lui. Morso dalla presunzione dell'esperienza gli ho regalato l'illusione di un esclusiva inutile protezione. Se continuo ad alimentare la mia sincerità finisco per torturare la sua desolazione.
Il braccio nudo battere un grido d'aiuto sull'incudine del dolore. Ho visto piangere satana con gli occhi del sole squarciare cemento. Ho visto piangere satana trattare con thanatos una putrefatta benedizione. Ho visto piangere satana e l'uomo con il suo veleno schernirsi di lui. Io sono l'uomo l'immagine dalla vendetta, più profondo è il dolore maggiore il tributo nella rivincita. Io sono l'uomo l'immagine dell'insidia, penitenti eterni bestemmiano l'origine degli angeli e cercano ancora il messia dei dannati. Io sono l'uomo l'immagine della vita, per te ci sono altri soli nell'universo del disgusto. Io sono lo scettro nelle mani di Dio. Cingi la corona del disprezzo prendi a battesimo Caino trapassa da vittima a carnefice e troverai in me seme da fecondare per la tua protervia e la mia cattiveria perché chi ucciderà Caino avrà castigo sette volte maggiore.
Se saprai starmi vicino, e potremo essere diversi, se il sole illuminerà entrambi senza che le nostre ombre si sovrappongano, se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo e non il ricordo di come eravamo, se sapremo darci l'un l'altro senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...
Allora sarà amore e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
Immobili sul muro addentano il calore del sole sbirciando i confini del mondo. Un ombra un gesto scioglie il momento e scattano dove non giungeranno mai.
Inquietante l'ambizione umana. Commovente la puerilità dei saggi. Infamante la costrizione alla religione. Non solo hanno censito la casistica dei peccati il militarismo della fede le norme della perfezione ma sfinimento intellettuale hanno preteso fornirci anche la gradazione delle formule divine.