É bello, amore, sentirti vicino a me nella notte, invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna, mentr'io districo le mie preoccupazioni come fossero reti confuse.
Assente il tuo cuore naviga pei sogni, ma il tuo corpo così abbandonato respira cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno come una pianta che si duplica nell'ombra.
Eretta, sarai un'altra che vivrà domani, ma delle frontiere perdute nella notte, di quest'essere e non essere in cui ci troviamo
qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita come se il sigillo dell'ombra indicasse col fuoco le sue segrete creature.
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso, non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge, cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre, delle tue mani color di furioso granaio, ho fame della pallida pietra delle tue unghie, voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza, il naso sovrano dell'aitante volto, voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo, cercandoti, cercando il tuo cuore caldo come un puma nella solitudine di Quitratúe.
Godiamoci la vita, o Lesbia mia, e i piaceri d'amore; a tutti i rimproveri dei vecchi, moralisti anche troppo, non diamo il valore di una lira. Il sole sì che tramonta e risorge; noi, quando è tramontata la luce breve della vita, dobbiamo dormire una sola interminabile notte. Dammi mille baci e poi cento, poi altri mille e poi altri cento, e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora. Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia, altereremo i conti o per non tirare il bilancio o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio, quando sappia l'ammontare dei baci.
Due amanti felici fanno un solo pane, una sola goccia di luna nell'erba, lascian camminando due ombre che s'unisco, lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno: non s'uccisero con fili, ma con un aroma e non spezzarono la pace né le parole. È la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti, gli regala la notte i suoi petali felici, hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte, nascono e muoiono più volte vivendo, hanno l'eternità della natura.
Ragazzo mio, io non ho paura di morire. Tuttavia, ogni tanto mentre lavoro nella solitudine della notte, ho un sussulto nel cuore, saziarsi della vita vita, figlio mio, è impossibile. Non vivere su questa terra come un inquilino, o come un villeggiante stagionale. Ricorda: in questo mondo devi vivere saldo, vivere come nella casa paterna. Credi al grano, alla terra, al mare ma prima di tutto all'uomo. Ama la nuvola, il libro la macchina, ma prima di tutto l'uomo. Senti infondo al tuo cuore il dolore del ramo che secca, della stella che si spegne, della bestia ferita, ma prima di tutto il dolore dell'uomo. Godi di tutti i beni terrestri, del sole, della pioggia e della neve, dell'inverno e dell'estate, del buio e della luce, ma prima di tutto godi dell'uomo.
La tua virtù è la mia sicurezza. E allora non è notte se ti guardo in volto, e perciò non mi par di andar nel buio, e nel bosco non manco compagnia. Perché per me tu sei l'intero mondo. E come posso dire di esser sola se tutto il mondo è qui che mi contempla?
I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte e i passanti che passano li segnano a dito ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno ed è la loro ombra soltanto che trema nella notte stimolando la rabbia dei passanti la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno essi sono altrove molto più lontano della notte molto più in alto del giorno nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
E proprio qui, ai piedi di questa stupenda policromia sistina, si riuniscono i cardinali - una comunità responsabile per il lascito delle chiavi del Regno. Giunge proprio qui. E Michelangelo li avvolge, tuttora, della sua visione. "In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo... "
Chi è Lui? Ecco, la mano creatrice dell'Onnipotente Vecchio, diretta verso Adamo... Al principio Dio ha creato... Costui che vede tutto...
La policromia sistina allora propagherà la Parola del Signore: Tu es Petrus - udì Simone, il figlio di Giona. "A te consegnerò le chiavi del Regno". La stirpe, a cui è stata affidata la tutela del lascito delle chiavi, si riunisce qui, lasciandosi circondare dalla policromia sistina, da questa visione che Michelangelo ci ha lasciato - Era così nell'agosto e poi nell'ottobre, del memorabile anno dei due conclavi, e così sarà ancora, quando se ne presenterà l'esigenza dopo la mia morte. All'uopo, bisogna che a loro parli la visione di Michelangelo. "Con-clave": una compartecipata premura del lascito delle chiavi, delle chiavi del Regno. Ecco, si vedono tra il Principio e la Fine, tra il Giorno della Creazione e il Giorno del Giudizio. È dato all'uomo di morire una volta sola e poi il Giudizio!
Una finale trasparenza e luce. La trasparenza degli eventi - La trasparenza delle coscienze - Bisogna che, in occasione del conclave, Michelangelo insegni al popolo -
Non dimenticate: Omnia nuda et aperta sunt ante oculos Eius. Tu che penetri tutto - indica! Lui additerà...
O Abramo - Colui che entrò nella storia dell'uomo, desidera, soltanto attraverso te, svelare questo mistero, celato dall'esordio del mondo, un mistero più remoto del mondo!
Se oggi percorriamo questi luoghi, da cui, tempo fa, era partito Abramo, dove aveva udito la Voce, dove si era compiuta la promessa, solo perché potessimo fermarci sul limine - per attingere al principio dell'Alleanza.
Poiché Dio aveva manifestato ad Abramo, cosa è, per un padre, il sacrificio del proprio figlio - un'immolata morte. O Abramo - così Dio ha amato il mondo, che ha consacrato il suo Figlio, perché ognuno, che avrà fede in Lui, possa attingere alla vita eterna. - Fermati - Io porto dentro di me il tuo nome, il nome - segno dell'Alleanza che il Verbo Primordiale ha stretto con te, ancor prima che creasse il mondo. Ricorda questo luogo, quando andrai via da qui, luogo che rimarrà in attesa del suo proprio giorno–