Poesie d'Autore


Scritta da: Mario Biasiotti
in Poesie (Poesie d'Autore)
Ti amo con l'ingenuità di un bambino, ti amo con la forza di un uomo, ti amo per la volontà del mio destino, ti amo così. Più ti guardo, più ti parlo e più mi piaci. Sei la forza la ragione del mio domani sono certo dolce amor che con gioia mi darai le carezze che non ho avuto mai. Più ti guardo, più ti parlo e più mi piaci. Mi confondo e mi perdo nei tuoi baci ma se un dì sulla terra ti perderò io lo so fra le stelle, fra le stelle t'incontrerò.
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    Scritta da: Thanaty
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Or poserai per sempre,
    stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
    Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
    in noi di cari inganni,
    non che la speme, il desiderio è spento.
    Posa per sempre. Assai
    palpitasti. Non val cosa nessuna
    i moti tuoi, né di sospiri è degna
    la terra. Amaro e noia
    la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
    T'acqueta omai. Dispera
    l'ultima volta. Al gener nostro il fato
    non donò che il morire. Omai disprezza
    te, la natura, il brutto
    poter che, ascoso, a comun danno impera,
    E l'infinita vanità del tutto.
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      Scritta da: Valeria S
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il mio funerale

      Il mio funerale partirà dal nostro cortile?
      Come mi farete scendere giù dal terzo piano?
      La bara nell'ascensore non c'entra
      e la scala è tanto stretta.

      Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di piccioni
      forse nevicherà, i bambini giocheranno strillando
      forse sull'asfalto bagnato cadrà la pioggia
      e al solito ci saranno i bidoni per l'immondezza.

      Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto, come usa qui,
      forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna,
      che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno
      i bambini sono sempre curiosi dei morti.

      La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo
      il nostro balcone mi accompagnerà col bucato steso.
      Sono stato felice in questo cortile, pienamente felice.
      Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti.
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        Scritta da: Valeria S
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Anima mia

        Anima mia
        chiudi gli occhi
        piano piano
        e come s'affonda nell'acqua
        immergiti nel sonno
        nuda e vestita di bianco
        il più bello dei sogni
        ti accoglierà.
        Anima mia
        chiudi gli occhi
        piano piano
        abbandonati come nell'arco delle mie braccia
        nel tuo sonno non dimenticarmi
        chiudi gli occhi pian piano
        i tuoi occhi marroni
        dove brucia una fiamma verde
        anima mia.
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          Scritta da: asterisco
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Invece il cento c’è

          Il bambino
          è fatto di cento.

          Il bambino ha
          cento lingue
          cento mani
          cento pensieri
          cento modi di pensare
          di giocare e di parlare

          cento sempre cento
          modi di ascoltare
          di stupire di amare
          cento allegrie
          per cantare e capire

          cento mondi
          da scoprire
          cento mondi
          da inventare
          cento mondi
          da sognare.

          Il bambino ha
          cento lingue
          (e poi cento cento cento)
          ma gliene rubano novantanove.

          Gli dicono:
          di pensare senza mani
          di fare senza testa
          di ascoltare e di non parlare
          di capire senza allegrie
          di amare e di stupirsi
          solo a Pasqua e a Natale.

          Gli dicono:
          di scoprire il mondo che già c’è
          e di cento
          gliene rubano novantanove.

          Gli dicono:
          che il gioco e il lavoro
          la realtà e la fantasia
          la scienza e l’immaginazione
          il cielo e la terra
          la ragione e il sogno
          sono cose
          che non stanno insieme.

          Gli dicono insomma
          che il cento non c’è.
          Il bambino dice:
          invece il cento c’è.
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            Scritta da: Valeria S
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            A mia madre

            Poiché io ben sento che negli alti cieli
            gli angeli, bisbigliando l'uno all'altro,
            parola non trovano, fra i loro ardenti accenti,
            che sia più devota di quella di "madre"
            io già da tempo a te ho dato quel caro nome -
            a te che più che madre mi sei e che mi ricolmi
            il cuore, dove Morte t'installò, lo spirito
            liberando, al contempo, della mia Virginia.
            La mia propria madre, che così presto mi lasciò,
            non fu che di me solo madre; ma tu sei madre
            di colei che io così caramente ho amato:
            sicché a me più cara tu sei dell'altra
            per quell'infinita via per cui la mia sposa
            fu alla mia anima più cara che la vita stessa.
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              Scritta da: Valeria S
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Un sogno dentro un sogno

              Questo mio bacio accogli sulla fronte!
              E, da te ora separandomi,
              lascia che io ti dica
              che non sbagli se pensi
              che furono un sogno i miei giorni;
              e, tuttavia, se la speranza volò via
              in una notte o in un giorno,
              in una visione o in nient'altro,
              è forse per questo meno svanita?
              Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
              non è che un sogno dentro un sogno.

              Sto nel fragore
              di un lido tormentato dalla risacca,
              stringo in una mano
              granelli di sabbia dorata.
              Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
              per le mie dita, e ricadono sul mare!
              Ed io piango - io piango!
              O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
              O Dio! Mai potrò salvarne
              almeno uno, dall'onda spietata?
              Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
              non è che un sogno dentro un sogno?
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                Scritta da: Valeria S
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Un sogno

                In visioni di notturna tenebra
                spesso ho sognato svanite gioie -
                mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
                m'ha lasciato col cuore implacato.

                Ah, che cosa non è sogno in chiaro giorno
                per colui il cui sguardo si posa
                su quanto a lui è d'intorno con un raggio
                che, a ritroso, si volge al tempo che non è più?

                Quel sogno beato - quel sogno beato,
                mentre il mondo intero m'era avverso,
                m'ha rallegrato come un raggio cortese
                che sa guidare un animo scontroso.

                E benché quella luce in tempestose notti
                così tremolasse di lontano -
                che mai può aversi di più splendente e puro
                nella diurna stella del Vero?
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                  Scritta da: Valeria S
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Sì, al di là della gente

                  Sì, al di là della gente
                  ti cerco.
                  Non nel tuo nome, se lo dicono,
                  non nella tua immagine, se la dipingono.
                  Al di là, più in là, più oltre.

                  Al di là di te ti cerco
                  Non nel tuo specchio e nella tua scrittura,
                  nella tua anima nemmeno.
                  Di là, più oltre.

                  Al di là, ancora, più oltre
                  di me ti cerco. Non sei
                  ciò che io sento di te.
                  Non sei
                  ciò che mi sta palpitando
                  con sangue mio nelle vene,
                  e non è me.
                  Al di là, più oltre ti cerco.

                  E per trovarti, cessare
                  di vivere in te, e in me,
                  e negli altri.
                  Vivere ormai di là da tutto,
                  sull'altra sponda di tutto
                  - per trovarti -
                  come fosse morire.
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                    Scritta da: Valeria S
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Non respingere i sogni perché sono sogni

                    Non respingere i sogni perché sono sogni.
                    Tutti i sogni possono
                    essere realtà, se il sogno non finisce.
                    La realtà è un sogno. Se sogniamo
                    che la pietra è pietra, questo è la pietra.
                    Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
                    è un sognare, l'acqua, cristallina.
                    La realtà traveste
                    il sogno, e dice:
                    "Io sono il sole, i cieli, l'amore".
                    Ma mai si dilegua, mai passa,
                    se fingiamo di credere che è più che un sogno.
                    E viviamo sognandola. Sognare
                    è il mezzo che l'anima ha
                    perché non le fugga mai
                    ciò che fuggirebbe se smettessimo
                    di sognare che è realtà ciò che non esiste.
                    Muore solo
                    un amore che ha smesso di essere sognato
                    fatto materia e che si cerca sulla terra.
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