Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
Sia Vile agli altri, e da quel solo amata
a cui di sé fece sì larga copia.
Ah, Fortuna crudel, Fortuna ingrata!
trionfan gli altri, e ne moro io d'inopia.
Dunque esser può che non mi sia più grata?
dunque io posso lasciar mia vita propia?
Ah più tosto oggi manchino i dì miei,
ch'io viva più, s'amar non debbo lei! -
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    La verginella è simile alla rosa,
    ch'in bel giardin su la nativa spina
    mentre sola e sicura si riposa,
    né gregge né pastor se le avvicina;
    l'aura soave e l'alba rugiadosa,
    l'acqua, la terra al suo favor s'inchina:
    gioveni vaghi e donne inamorate
    amano averne e seni e tempie ornate.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Pensier (dicea) che 'l cor m'agghiacci ed ardi,
      e causi il duol che sempre il rode e lima,
      che debbo far, poi ch'io son giunto tardi,
      e ch'altri a corre il frutto è andato prima?
      a pena avuto io n'ho parole e sguardi,
      ed altri n'ha tutta la spoglia opima.
      Se non ne tocca a me frutto né fiore,
      perché affligger per lei mi vuo' più il core?
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Pensoso più d'un'ora a capo basso
        stette, Signore, il cavallier dolente;
        poi cominciò con suono afflitto e lasso
        a lamentarsi sì soavemente,
        ch'avrebbe di pietà spezzato un sasso,
        una tigre crudel fatta clemente.
        Sospirante piangea, tal ch'un ruscello
        parean le guance, e 'l petto un Mongibello.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          All'apparir che fece all'improvviso
          de l'acqua l'ombra, ogni pelo arricciossi,
          e scolorossi al Saracino il viso;
          la voce, ch'era per uscir, fermossi.
          Udendo poi da l'Argalia, ch'ucciso
          quivi avea già (che l'Argalia nomossi)
          la rotta fede così improverarse,
          di scorno e d'ira dentro e di fuor arse.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Ma se desir pur hai d'un elmo fino,
            trovane un altro, ed abbil con più onore;
            un tal ne porta Orlando paladino,
            un tal Rinaldo, e forse anco migliore:
            l'un fu d'Almonte, e l'altro di Mambrino:
            acquista un di quei dui col tuo valore;
            e questo, ch'hai già di lasciarmi detto,
            farai bene a lasciarmi con effetto. -
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Oh gran bontà de' cavallieri antiqui!
              Eran rivali, eran di fé diversi,
              e si sentian degli aspri colpi iniqui
              per tutta la persona anco dolersi;
              e pur per selve oscure e calli obliqui
              insieme van senza sospetto aversi.
              Da quattro sproni il destrier punto arriva
              ove una strada in due si dipartiva.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                E cominciò: - Signor, io conducea
                pedoni e cavallieri, e venìa in campo
                là dove Carlo Marsilio attendea,
                perch'al scender del monte avesse inciampo;
                e una giovane bella meco avea,
                del cui fervido amor nel petto avampo:
                e ritrovai presso a Rodonna armato
                un che frenava un gran destriero alato.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Questo disir, ch'a tutti sta nel core,
                  de' fatti altrui sempre cercar novella,
                  fece a quel cavallier del suo dolore
                  la cagion domandar da la donzella.
                  Egli l'aperse e tutta mostrò fuore,
                  dal cortese parlar mosso di quella,
                  e dal sembiante altier, ch'al primo sguardo
                  gli sembrò di guerrier molto gagliardo.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)
                    D'un cavallier, ch'all'ombra d'un boschetto,
                    nel margin verde e bianco e rosso e giallo
                    sedea pensoso, tacito e soletto
                    sopra quel chiaro e liquido cristallo.
                    Lo scudo non lontan pende e l'elmetto
                    dal faggio, ove legato era il cavallo;
                    ed avea gli occhi molli e 'l viso basso,
                    e si mostrava addolorato e lasso.
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