Poesie d'Autore


Scritta da: Widmer Valbonesi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Mare dell'apparenza

Uno sbuffo gelido di tramontana
soffia veloce rintocca la campana.
Antichi suoni da tempo smarriti
svegliano fiacchi uccelli notturni
addormentati. Borbottano così
mezzo appisolati e raccontano
di amori nati e mai sopiti.
Eclissi d'amore dentro ai cuori
Lontano echeggia un'acuta sirena
la nave vaga in cerca dell'essenza
fende la nebbia la luce del faro
indica la rotta vera da seguire
ai naviganti del mare dell'apparenza.
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    Scritta da: Widmer Valbonesi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Molo 22

    La luna splendeva da tempo
    nella tovaglia del cielo, con
    le stelle commensali quando
    giungemmo al molo di ponente.
    Un posto nuovo, musica amica accompagna
    quella prima sera insieme dell'annata.
    Un rebus come sarebbe andata!
    Un tempio del buon gusto,
    piano bar all'ingresso e a picco
    sul mare la sala si spiega con vetrate
    illuminate da candele bianche.
    Le onde che lambiscono gli scogli,
    la risacca che vedi nelle luci della
    città che vi si specchia.
    La mente galoppante immagina di essere
    ancora lì insieme questa estate a gustare
    il sapore, l'odore e il rumore di quel mare.
    Un raso bianco illumina il suo viso
    spesso scontento, il merito non
    è solo del colore, ma del calore
    che lo scenario magico trasmette.
    La mano non ritrae, anzi la stringe,
    avverti dal suo sorriso e dalla carezza
    che si fa sul raso, che è raggiante
    si sente viva di novità.
    Non c'è voglia di tornare, la musica
    diffonde melodie incatenanti,
    buon ultimi ad uscire.
    Gli scogli cantano di onde
    infrante, dipinti dai contorni
    spumeggianti, ossigenanti dell'amore.
    Il vento nella darsena sugli alberi maestri
    sibila un saluto, un invito al ritorno.
    Il rebus non è mistero si è risolto lì al molo,
    nel fascino della bellissima serata.
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      Scritta da: Widmer Valbonesi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Diluvio universale

      Cornicioni di illusioni si staccano
      dalle pareti dell'amore e cadono
      nei canyons di vene aride del cuore.
      Affreschi ormai scrostati finiscono
      nella polvere di amplessi da tempo
      dimenticati e infine trascinati in un
      ruscello di lacrime che ormai è fiume
      in piena, cresce, livella gorghi voraci
      pieni di rospi già inghiottiti. Le rive
      non bastano, tutto trascina a valle la
      piena verso le rapide, si ingrossa, preme
      contro la diga, la sfonda e come cascata
      di urina finisce dritta nella rete della fogna.
      Senso di sollievo, urlo liberatore che come
      eco ritorna indietro e provoca un rumore
      assordante che mi sveglia.
      Tu sopra ad un'arca, sei lì che mi guardi
      sopravvissuta al diluvio universale, mi dici:
      ma che stai a fare? Spariscono di colpo le
      cesoie immaginarie che vorrebbero tagliare
      i fili di acciaio che mi imprigionano la mente.
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        Scritta da: Widmer Valbonesi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Solo nella folla

        Percorsi solitari in mezzo ai prati,
        il volteggio di una farfalla, i saltelli
        di un grillo, la carezza del vento
        scuote il canneto, lo sguardo vigile
        di un falco presidia la campagna.
        Sei solo ma senti che lì c'è la vita!

        Occhi fieri di patrioti, eroi delle
        nostre libertà ti fissano nelle lapidi
        di Pantheon vuoti, sei solo ma senti
        il peso dell'eredità di quel martirio
        e l'orgoglio che ti accompagna.

        L'anima di un pittore che rivive
        osservandone la tela, l'armonia entra
        nel cuore e ti libera la mente quando
        ascolti una musica divina. Tu sembri
        solo, ma sei in dolce compagnia.

        Percorsi affollati in mezzo a giovani
        alienati da decibel, pieni di lattine che
        fanno gli occhi spenti, apolidi dal
        nulla accomunati hanno in mente solo
        come tirare a campare.

        Menti spappolate dalla noia crescente,
        senso del dovere zero, milioni di persone
        che si perdono nei miti di veline, fiction
        e calciatori, storie piagnone, la cultura
        nazionalpopolare incessante sugli schermi.

        Porte e finestre al tramonto già sbarrate
        donne spaventate dal timore di scippi
        e di essere violentate. Branchi di codardi
        fanno il coro ai potenti sperando di potere
        raccattare qualche briciola di pane.

        Libertà di stampa chiesta per giornalisti
        non indipendenti, il sapere di intellettuali
        che non si libra ma è organico a una parte,
        prediche di preti interessati a circuir la fede,
        onirici sogni che inseguono miti di cartone.

        Menti inconsistenti, pennivendoli offrono
        pensieri giornalieri, schiavi dei diritti credono
        che tutto sia loro dovuto senza dover dare.
        È qui in questa folla di conformismo, oceano
        indifferente di opportunismo, che mi sento solo.
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          Scritta da: Jade S
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Carpe diem

          Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te
          quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
          o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:
          se molti inverni Giove ancor ti conceda
          o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
          del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino
          – breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo
          e fugge il tempo geloso: cogli l'attimo, non pensare a domani.
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sussurro di interesse

            Continuo ad aspettare un sussurro
            di interesse per me, ma invano.
            Passo sempre nell'indifferenza del
            tuo cuore, come la banalità transita
            nel mondo. Ma sai, il mio cuore
            non dispera. Capita raramente ma
            a volte si alza l'orizzonte, si apre
            la propria mente, si guarda oltre,
            sì, ogni tanto un sogno si avvera...
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La forza di un plurale

              È triste mantenere le passioni
              dentro a degli argini e confini.
              Il tempo scorrendo trasforma
              amori grandi in semplice affetto
              ma è difficile far sembrare affetto
              quello che senti ancora grande amore.
              In una coppia se c'è solo una passione
              dell'altro può essere il tormento.
              Quando invece ci sono le passioni,
              non reggono argini alzati o confini
              amore e sentimenti sono un crescendo;
              che forza dirompente ha... un plurale!
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